«il CIELO STELLATO sopra di me, e la LEGGE MORALE dentro di me»: legge innata o formatasi con EDUCAZIONE?

Se si formasse soprattutto da un PROCESSO EDUCATIVO, l'attitudine a compiere il BENE e ad evitare il MALE dipenderebbe soprattutto dall'apprendimento attinto da buoni anziché da cattivi MAESTRI e dalle lezioni dell'esperienza personalmente giudicata con i criteri imparati.

Per discernere tra il bene e il male basterebbe il primato della coscienza individuale? O basterebbe la legge dello stato laico / teocratico? Oppure occorre una coscienza rettamente formata perfino a prescindere dal principio di maggioranza? Dovremmo focalizzarci meglio sul SISTEMA EDUCANTE (statale e comunitario) e da qui aprire un'ulteriore questione: basterebbe la saggezza umana immanente per formulare la legge morale migliore per il bene comune oppure occorre una TRASCENDENZA/rivelazione? Vista anche la fragilità storica della moralità irridente la trascendenza, io propenderei per la seconda ipotesi, purché sia aperta al dialogo con i diversamente credenti.

Qual è la differenza fra moralismo e moralità? C’entra con la responsabilità? C'entra con la verità?

- Condivido con <wikipedia> che i valori morali costituiscono l’oggetto dell’etica, la quale indica i criteri che permettano all'uomo di giudicare i comportamenti propri e altrui, ma intenderei la Moralità non identificabile al 100% con le norme e i valori definiti da chi legifera e guida gli stati o le religioni (ancorché nelle democrazie la % mi paia elevata e nella mia religione pure): perché non al 100%? Perché intendo la Moralità così connessa col reale, che, abbracciandolo, può arrivare a dover trasgredire sostanzialmente o apparentemente le suddette norme e valori, come Gesù scandalizzò i farisei incontrando pubblicani, prostitute e lebbrosi, ieri come oggi, non solo nei campi di sterminio ma anche nell’ospedale da campo.

Creai questa pagina il 2021.01.31, lasciandovi gli items della pagina Moralità.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 09/04/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: valori, maestri, criteri di giudizio, dignità umana, diritti umani, moralità degli atti umani, virtù solo da necessità? Il cuore dell'uomo, circostanze, Fede e ragione, la morale non è figlia dei neuroni, moralità basata sulla verità; eresie farisaiche; coerenza, comunità educante; libertà di educazione; morale laicista imposta a scuola; legale=lecito? Reato-Peccato; disciplina, farla franca; il fine giustifica i mezzi? collasso morale, finanza etica, uso strumentale

 

2021.08.02 <aleteia>  vescovo ausiliare di Los Angeles, monsignor Robert Barron, mette in guardia sull’ideologia del testo di Imagine, perché induce a giudicare la religione come una fonte di grandi mali, quando di fatto le ideologie atee si sono dimostrate molto più letali. Cantata all'apertura dei giochi di Tokyo, è considerata un inno alla pace con una visione del mondo idilliaca senza più preoccupazioni per il futuro, con un'ideologia materialista che prescinde dalla trascendenza spirituale. «Immagina che non esista il Paradiso; è facile se ci provi. Non c’è inferno sotto di noi; sopra di noi solo il cielo». Significa che non c’è alcun criterio assoluto per il bene e il male. Non c’è un giudizio morale”.

 

2021.01.18 Né radicalismo né COMPROMESSO? Commento il bell'aforisma di Dietrich Bonhöffer: «L'interrogativo riguardante la vita cristiana non trova soluzione o risposta né nel radicalismo né nel compromesso, ma solo in Gesù Cristo stesso» rispondendo con discernimento ad un amico.fb che l'aveva postato. Continua qui con parole chiave pattuizione, politica, legge morale, teoglib tradizionalismo, modernismo, spirito del mondo, obiezione di coscienza, maschera di intolleranza, dialogo con i diversamente credenti o non credenti, relativismo, male minore, 194, maestri, coscienza rettamente formata.

 

↑2020.12.13 <tempi yt♫> libro "Chiesa sotto accusa" commento agli Appunti di Benedetto XVI": riconoscere il primato di Dio per sconfiggere la pedofilia. Diciassette pensatori (tra cui Camillo Ruini, la Gabriele Kuby, Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz) alle prese con quel testo di B16° che fu criticato aspramente perché individuava tra le cause del dilagare degli abusi la “liberazione sessuale” del 1968, la «dissoluzione dell’autorità dottrinale della Chiesa in materia morale» e il degrado dei seminari. Camillo Ruini: se il cristianesimo ha conquistato il mondo grazie alla sua speciale «sintesi tra ragione, fede e vita» lo scientismo e l’agnosticismo contemporanei hanno portato rispettivamente all’ateismo e alla «dittatura del relativismo». Da leggere anche il saggio della Kuby sul «1968 e le sue conseguenze»

 

2019.08.25 Viene solo DALLA NECESSITÀ LA VIRTÙ? Oppure viene anche da un sistema valoriale educante? Secondo Umberto Galimberti <fb.video> noi saremmo in decadenza di costumi come i tardo romani; gli immigrati arrivano invece con potenza biologica, sfidata dal pericolo di morire, e diventano imprenditori al posto dei nostri giovani; non esistono le virtù morali esistono le necessità che ti fanno virtuoso. [CzzC: convengo sul motto «fare di necessità virtù», e anche sulla possibilità che gli immigrati si sentano moralmente superiori e che il darwinismo sociale faccia leva sul diritto della forza, ma la civiltà cristiana proviene ben più da un sistema valoriale educante e può fare una bella differenza pro dignità umana in fraternità]

 

↑2019.12.21 Bella spiegazione di P.Cavalcoli <p.cavalcoli> su cosa è il soggettivismo, a partire fin da Pitagora, ma soprattutto da Guglielmo di Ockham (principio volontaristico del vero non come adeaquatio alla res, dal che si può arrivare alla riduzione dell’universale al singolare o dell’astratto al concreto, fino a sopprimere la metafisica) e da Cartesio (gnoseologia col primato del pensiero sull’essere, dal che si può arrivare all’identificazione hegeliana dell’essere con l’essere pensato e col concetto. Chiara la distinzione tra oggetto e soggetto (attenzione a cosa si intende per res e oggettività), e le conseguenze del soggettivismo: relativismo, gnosticismo, idealismo, fenomenismo, storicismo, ...

 

2019.10.12 Magister, A.M.Valli, Lib&Pers <magister, valli L&p nbq> citano Padre Martín Lasarte Topolanski, uno dei 33 ecclesiastici voluti da Fr1 per il sinodo sull’Amazzonia: egli addita tre malattie che rendono sterile l’evangelizzazione di quell'area, malattie favorite da linee pastorali e mentalità che si sono radicate nel ’68 e nel decennio 1970-80: antropologismo culturale, moralismo sociale, secolarismo.

 

2019.04.11 <corr nbq aleteia sussidiario google spaciolla> il Papa emerito, Benedetto XVI, ha scritto sotto forma di appunti (per il Klerusblatt) sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, su come è nato e si è diffuso questo crimine anche nel mondo ecclesiastico, un crimine figlio di un «collasso morale». «Nella rivoluzione sessuale del 1968 tutto divenne libertà senza norma». [CzzC: vedi mia nota in educazione sessuale data 1968.mm.gg]

 

↑2018.11.25 <stampa tpi skytg ansa s24h qnet post> Siria, i ribelli filoturchi usano gas contro Aleppo, 107 intossicati di cui 31 in gravi condizioni <asianews> mons Georges: «abbiamo paura, bombe tutte le sere». Damasco e Mosca chiedono la condanna Onu. <faro> Silenzio in Occidente. [CzzC: cosa ti puoi aspettare dall’Occidente che scattò a brandire ”false flag” chimici contro Assad e diede illuminati premi pace ad es. al teoglib gesuita padre dall’Oglio che millantava crediti morali così: «Quando dieci mesi fa il Papa Benedetto visitò il Libano disse che era peccato mortale vendere le armi ai contendenti nella guerra intestina siriana; in quell'occasione twittai che se era peccato vendercele, allora bisognava darcele gratis!  ... Ammettiamo per un istante che ci fossimo appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe d'IMMORALE?».

 

↑2018.10.25 <avvenire> La filosofa ungherese Ágnes Heller pubblica la terza parte della sua trilogia sulla MORALE e dice: «Il male non può mai essere tollerato ...  Nietzsche è uno dei protagonisti del libro insieme con Immanuel Kant e Søren Kierkegaard. Quello che ho cercato di dimostrare è che, quali che siano le convinzioni di partenza, le scelte morali avvengono sempre in condizioni particolari, che possono perfino contraddire le premesse teoretiche. La questione è che non possiamo apprezzare il valore di una scelta fino a quando questa non entra a contatto con la realtà, facendosi concreta, drammatica. Le teorie sono analogabili a un bastone a cui appoggiarsi mentre si procede su un terreno accidentato».

 

2018.09.17 <kath.net, tt> Il Card. Müller sull’omosessualismo nella Chiesa: “Korruption der Lehre zieht immer die Korruption der Moral nach sich - La corruzione della dottrina trascina sempre dietro di sé la corruzione della morale”; il vero pericolo per l’umanità oggi è il surriscaldamento globale dell’incredulità e la disintegrazione della morale, quando nessuno conosce e insegna la differenza tra bene e male.

 

↑2018.09.15 ~h21 vedo Vincenzo Linarello di Goel testimoniare su TV2000: la forza della comunità non di singoli eroi, partita da un'anima cristiana nella Locride di Bregantini, coinvolgente chiunque di buona volontà, per un'etica, che non può essere solo giusta, ma anche efficace, tanto da consentire dignitosa remunerazione del lavoro e rapida ricostruzione di quello demolito da attentati mafiosi, perfino partendo con una festa.

 

↑2018.02.11 <youtube, fb> intolleranza islamista in TV: un giovane egiziano viene umiliato come demente, fomentatore di idee distruttive e cacciato dallo studio TV perché aveva osato dire che «non ho bisogno della religione per avere valori morali o per essere un produttivo membro della società» [CzzC: cari atei: bastonate il cristianesimo, ancorché abbia fondato la separazione tra Cesare e Dio e protegga la libertà di coscienza, che vorreste abolire, ma non sentiamo la vostra flebile voce di fronte a milioni di casi come questo e peggio, indicatori di uno scontro di civiltà: anche voi in opportunistica arrendevolezza come quelli di CH?]

 

↑2017.07.13 <sitosoph> la corruzione del linguaggio: Octavio Paz scriveva: «Una nazione si corrompe quando si corrompe la sua sintassi». Cioè quando un popolo perde efficacia comunicativa perché corrompe il linguaggio con significati volutamente adulterati (ad es.) per il raggiungimento di determinati obiettivi, perde moralità.

 

2016.12.15 Humani nihil a me alienum puto <tracce>: «Volle venire Colui che si poteva accontentare di aiutarci» (S.Bernardo). Ma ci sarebbe proprio bisogno di lui? Non basterebbe il tentativo dell'uomo faber illuminato di cercare per i valori essenziali della morale un’evidenza autonoma, che li renda indipendenti da quel "Colui" e dalle contese e incertezze delle varie filosofie e confessioni? Plaudo il tentativo, ma per dirla con Ratzinger, «la ricerca di una tale rassicurante certezza, che potesse rimanere incontestata al di là di tutte le differenze, è fallita» come sarebbe dimostrato dalle stragi di inermi e dai disastri umanitari indotti da tifosi dei suddetti illuminati ideologi ben più che da umili seguaci di Cristo. Per la posizione illuministica, con la pretesa di difendere astrattamente le verità universali, queste sono diventate irreali: quel tentativo è fallito anche perché la persona non è più contemplata come strumento di conoscenza e la ragione viene illuministicamente concepita solo «come riflessione analitica e teorica», fondata sul postulato che noi possiamo conoscere senza avere bisogno di seguire qualcuno, senza l’incontro vivente e decisivo con un altro: secondo tale presunzione, per cambiare basterebbero le regole da applicare, frutto, appunto, della suddetta «riflessione analitica e teorica». Una tale presunzione può insinuarsi anche in un contesto cristiano, come dire: «Le regole ci sono state date, a noi non resta che applicarle e farle rispettare agli altri, non c’è bisogno d’altro!». Ma è preoccupante questa mistura di cristianesimo ed ideologia: Fr1: I cristiani ideologici sono una malattia grave: ‘Voi avete portato via la chiave della conoscenza

 

↑2016.03.23 Il vietato vietare sottende la bulimia dei diritti individuali <asianews>: il Patriarca Kirill denuncia i tentativi a livello mondiale di approvare leggi che garantiscano all’uomo il “diritto di qualsiasi scelta, compresa quella del peccato”. “Le conseguenze possono essere apocalittiche”, ha avvertito. [CzzC: non perché Dio sia contro i diritti dell’uomo, ma perché si ritorce contro l’uomo il fregarsene di lui, fino a sublimare capricci individuali col diritto della forza contro indifese creature di Dio, ad esempio strappandole dal seno della mamma per darle a due gay. E’ un mistero il perché il limite indicato da Dio (vedi l’albero vietato ad Adamo ed Eva) appaia a volte riducente la libertà dell’adulto self made, ma intuisco opportunità di fidarsi di Dio piuttosto che del 68ttino vietato vietare. Articolo pubblicato]

 

↑2016.03.21 <tempi>: LiberalizeIt: sarebbe illogico stabilire una relazione di causa/effetto fra la permissività droghe maggiorata il 2014.03 e le atrocità del delitto Varani, ma è certo che personalità deviate esplodano dopo l’assunzione di droghe; è certo che la droga, grazie al contesto in senso lato culturale condizionato da leggi permissive, ha perso connotazioni negative e timori di punizioni. E stiamo procedendo verso un’autentica legalizzazione. Andrebbe aggiornato l’insegnamento di Nigel Walker, criminologo scomparso da poco all’età di quasi cento anni, già docente a Yale di Hillary Clinton, il quale era solito ricordare che «la legislazione di una generazione diventa la morale della generazione successiva». [CzzC: la mala equazione legale=lecito si accoppia con una mala disequazione: se per l’omicidio stradale è aggravante il fatto che l’investitore sia drogato, perché qualche magistrato illuminato tenta di brandire la droga come attenuante la responsabilità dell’efferatezza dei suddetti mostri?]

 

↑2014.12.17 <corsodireligione>: Quale etica ? E' possibile in una società democratica , laica e plurale, dire in modo assoluto che cosa è bene e che cosa è male? E chi lo può dire? Etica e Morale, discernimento morale, responsabilità morale, dialogo etico, fondamentalismo-tradizionalismo integralismo-integrismo, gerarchie di valori personali e sociali, sistemi etici, ordine morale ed ordine giuridico, legge morale naturale e Diritto. [CzzC: scontato il pluralismo, occorre concentrarsi sull’estrema linea di difesa dei diritti umani, art 18, 19 e 26,3 della dichiarazione universale con la precisazione di Benedetto XVI sulla necessità di fondare il rispetto della dignità umana al riparo del criterio di maggioranza]

 

↑2014.04.07 <Rosmini verità e moralità>: C’è il pericolo, secondo Rosmini, di sostituire l'essere con una nostra finzione: "è dunque manifesto, che la verità è il principio della morale: e che il riconoscimento della verità è il sommo genere dei doveri.

 

2014.03.07 Traggo da <Il Mondo> la popenomics di Fr1: Attualmente, ammonisce Papa Francesco I, il capitale non viene impiegato per produrre beni nell'interesse comune, un processo a medio e a lungo termine, ma per realizzare istantaneamente il massimo profitto soltanto per chi di esso dispone, ossia per giocare in Borsa o acquistare e smembrare imprese e via di seguito. Il denaro, pertanto, non crea ricchezza reale né la distribuisce gradualmente, una delle forme più elementari di solidarietà sociale, ma confluisce in sempre meno mani. Un sistema che divide, non unisce le famiglie e le imprese ... Questo sistema, prosegue il Papa, non solo contravviene ai PRINCIPI MORALI che portano all'ascesa umana, la rende anche insostenibile in termini economici. Quando l'individualismo, la competizione, il ricorso a qualsiasi mezzo per raggiungere il proprio fine non lasciano più spazio alla dignità dei deboli, al loro welfare o peggio alla loro sopravvivenza, una società è destinata a crollare spiritualmente materialmente e culturalmente. Il denaro, idolatrato come un dio in nome di una libertà personale che in realtà è una violazione dei diritti altrui: continua

 

↑2014.01.17 La rivoluzione della misericordia anche verso la rivoluzione sessuale: praticare la misericordia di Dio anche nei confronti delle situazioni nuove e controverse nate dalla rivoluzione sessuale, a partire proprio dalle situazioni di sofferenza che tale rivoluzione morale ha creato, dai tanti fallimenti di questa utopia: solo medicando le ferite di questo ospedale da campo si può aprire la possibilità di una nuova accezione della morale cattolica per il bene comune, altrimenti archiviata come inutilità

 

↑2013.12.03 La moralità degli atti umani, intenzione, coscienza e responsabilità: trovo aiuto al discernimento leggendo questa pagina su moralità degli atti umani, l’oggetto morale, l’intenzione (volontarietà diretta e indiretta), le circostanze, la responsabilità (in negativo e in positivo/merito). Ma trovo che alcune definizioni non siano sufficientemente normalizzate e mi lasciano aperti dei punti di domanda: preferirei la formulazione rosminiana di moralità, coscienza, responsabilità.

 

2013.07.19 senti che teoglibone parole di pace dal gesuita Padre Dall'Oglio che prende premi di pace sinistramente illuminati: eccole: «Quando dieci mesi fa il Papa Benedetto visitò il Libano disse, sicuramente per effetto delle opinioni dei prelati mediorientali favorevoli al regime del clan Assad, che era peccato mortale vendere le armi ai contendenti nella guerra intestina siriana. In quell'occasione twittai che se era peccato vendercele, allora bisognava darcele gratis!  ... Ammettiamo per un istante che ci fossimo appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe d'immorale?».

 

↑2013.16.22 <tempi> Per il teologo di Repubblica Vito Mancuso felicità è «rispettare le regole». Un commento dell’intellettuale brianzolo sullo scandalo hard di Firenze si trasforma in una incomprensibile lezione di etica. Cattolica? No, legale

 

↑2013.01.15 <sussidiario> Doninelli: CL & politica: l'ideologia dei valori non negoziabili e la paura della diaspora. [CzzC: pongo 2 domande a Doninelli sottintendenti una correzione fraterna, ma lo condivido dove incrocia la mia diffidenza verso troppi capziosi distinguo tra moralismo e moralità, che talvolta vengono arzigogolati da furbetti in cerca di alibi per il machiavellismo]. Vedi anche Cl scrive a <Tempi> a proposito della sua Nota sulla situazione politica.

 

2012.06.gg <MarioPangallo> con la lezione su “virtù e morale nel libero pensiero di Antonio Rosminiaccenna anche all’intelligenza artificiale: la visione antropologica che contempla la sete di infinito presente nell’uomo e conserva la stretta unità nell’uomo della parte intellettivo-spirituale con la realtà fisico-corporale, nulla neglige dei successi della cosiddetta “intelligenza artificiale”, solo che non gli basta conoscere soltanto quantitativamente le differenti realtà del mondo, e non rintuzza come fuorviante l’esigenza di “senso” che pretende di cogliere il significato, il valore di ogni entità rientrante nella sua sfera cognitiva ... Se per la raccolta dei dati è sufficiente una intelligenza artificiale, per il coglimento del principio occorre l’intelligenza umana.

 

↑2011.11.09 <avvenire>: La morale? Non è figlia dei neuroni: dalle neuroscienze che rischiano di annullare la spiritualità all’elemento del Maligno che si nasconde dietro alla disintegrazione dell’umano: parla l’80enne teologo Klaus Demmer.

 

↑2011.04.15 Etica: controversia sull'Etica tra P. Flores d'Arcais e Roberta de Monticelli.

 

↑2011.02.21 Lettera di Carlo Bellieni, docente di Terapia intensiva neonatale all'Università di Siena: i moralisti di oggi sono quei libertini che ieri hanno rovinato i nostri figli? Eppure erano usciti libri come ... che lanciava un allarme forte e chiaro da vera femminista verso la diffusione dell’indecenza tra i minori ... o altra voce del femminismo (Ariel Levy) che denuncia le contraddizioni, l’ambiguità e l’incongruenza di quello che viene spacciato per il “nuovo potere delle donne”. Ma finora i guru progressisti non sembravano né averli letti, né aver preso coscienza dell’orrore.

 

↑2009.09.22 Di O.Giannino: Per Kant è la ragion pura a dare all’uomo la legge morale. Per J.Bentham la morale è la regolarizzazione dell’egoismo.

L’etica kantiana ipotizza uomini buoni in sé e per sé, per fondamento su null’altro centrato che la ragione naturale umana. Per i seguaci di Gesù il problema era con quale metro giudicare l’imperatore idolatra e spesso sanguinario omicida, se pagargli le tasse, se rispettare le sue leggi, se servire nelle sue legioni. La disputa fu risolta separando nettamente la coerenza dei fedeli dal rispetto per l’ordinamento costituito. Il cattolico ieri come oggi non sostiene il politico immorale, ma calibra il giudizio sul suo concreto operato di politico più che sul suo privato rispetto dei precetti di fede.

 

↑2009.08.20 Moralità è una vita fatta di "amore nella verità" di Dio e del prossimo: la moralità puramente terrena rischia di avere un fondamento friabile. [CzzC: continua con keys moralità basata su verità, «cielo stellato sopra di noi, ...», Caritas in veritate, circostanze, gradualità, relativismo, Newman]

 

2009.06.28 Mons. M.Pennisi: intervista rilasciata dal vescovo di Piazza Armerina a Giuseppe Di Fazio. La morale è una coerenza? La moralità non consiste in uno sforzo improbo di coerenza con princìpi astratti, ma è desiderio e tensione continua verso il bene che non si scandalizza della propria e altrui fragilità perché scaturisce dalla riconoscenza per l’esperienza di un amore gratuito. A partire dalla presenza di Gesù Cristo nella propria esistenza si deve tendere alla coerenza fra fede e vita, ricordando che il santo non è colui che non cade mai ma colui che dopo essere caduto si rialza perché Qualcuno gli tende misericordiosamente la mano. Il moralismo è invece osservare delle regole astratte per se stesse e può degenerare nel fariseismo nella misura in cui è la persona a stabilire il criterio del bene e del male[CzzC: e qui si inserisce il concetto di primato della coscienza individuale che a mio avviso non è quella formata nel confronto con la comunità ma quella formata nel confronto con un Magistero autorevole e responsabile la cui efficacia per il bene comune sia stata provata da milioni di santi in secoli di storia; anche le SS o i Kmer rossi avevano una coscienza formata nel confronto con la comunità] con il quale generalmente assolve se stessa e condanna gli altri, dimenticando il monito evangelico di togliere la trave dai propri occhi prima di pretendere di togliere la pagliuzza da quelli altrui. È l’atteggiamento di chi pensa di avere le mani pulite, ma non si accorge di avere il cuore sporco.