BUONI MAESTRI: educatori nella professione, ma anche non di professione

La lista dei buoni maestri (buoni educatori) sarebbe lunghissima: per il passato vedasi ad esempio tanti santi, ma anche il presente è ricco di grazia di Dio al riguardo. Qui mi limito a citare qualche caso.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 07/08/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: maestri; educazione; Franco Nembrini

 

2021.06.01 <orizzontescuola> Nel 2018 Galimberti si espresse così sulla scuola: occorrono insegnanti affascinanti ma oggi il ragazzo si deve ritenere fortunato se su nove docenti ne ha due carismatici ... a troppi genitori interessa, anziché la formazione [CzzC: direi educazione], solo la promozione del ragazzo a costo di fare un ricorso al Tar ... la si finisca con l’alternanza scuola lavoro [CzzC: direi "dipende": se scuola professionale ...], a scuola si deve diventare uomini, a scuola si deve riportare la letteratura ... anziché riempire le scuole di tecnologia digitale: come si può formulare un pensiero se ti mancano le parole?

 

↑2016.09.21 Non basta istruzione, occorre educazione, ma, se mancasse l’istruzione ...: senza una buona educazione l’istruzione potrebbe nuocere al bene comune; ma che ne sarebbe del bene comune se fosse difeso solo da buoni poco istruiti contro nemici agguerriti in istruzione tecnico-scientifica, economica e cultural-comunicativa? Continua.

 

↑2014.12.23 Il Mestiere di padre (Claudio Rise’): come dosare opportunamente presenza e assenza, tenerezza e severità, senza diventare un persecutore dei figli, ma evitando anche la patetica figura del padre/fratello maggiore?

 

↑2014.11.11 <Avvenire> Caro direttore, sto leggendo “La guerra dei nostri nonni” di Aldo Cazzullo. E ho notato che 100 anni fa c’era più rispetto per la nostra lingua ... qual è la causa di questa deriva linguistica? Risposta di Avvenire: non c’è bisogno di tornare indietro di un secolo per rendersi conto del patrimonio che abbiamo preso a dilapidare con estrema rapidità ... Le lingue sono “viventi” ... ma per resistere hanno bisogno di essere amate, abitate con allegria e fedeltà “dal basso” (e tocca a noi, ma non da soli, con la compagnia di maestri preparati a donarci la ricchezza di lemmi, ...) ... vorrei tanto che fossimo all’altezza di un dovere che, personalmente, sento molto e che negli anni 50 e 60 venne anche splendidamente interpretato dalla nascente tv, dalla radio e da larga parte della stampa ... E non mi nascondo affatto che all’origine dell’immiserimento dell’italiano ci sono in misura non piccola anche colpe dei nostri mass media. [CzzC: e più ancora dei nwe-media; all’amica che mi ha segnalato questo articolo commento che anch'io ricorro ad espressioni sintetiche, neologismi e inglesismi che sarebbero vietati in un buon tema d’italiano; ma ben più dell’inquinamento e immiserimento dell’italiano mi spiace e preoccupa l’alterazione ideologica del significato di parole inequivoche per millenni (vedi il termine famiglia, legge naturale, ...) che, lungi dall’accrescere qualità della vita e della comunicazione, genera quantomeno Babele degli intendimenti ed aumento dell’entropia dell’informazione.]

 

↑2013.09.24 Preside della scuola media “La Zolla”: Vocazione, non solo orientamento: in ogni ora di lezione, possiate cominciare a sentire una chiamata: la realtà tutta ci chiama e c’è qualcuno che ci chiama a conoscere il mondo e noi stessi, fino a scoprire chi ha fatto il mondo e chi ha fatto ciascuno di noi.

 

↑2010.10.20 G.PONTIGGIA: «ogni educazione è un’educazione completamente sbagliata” (come disse lo scrittore Thomas Bernhard) se non riesce a trasmettere una ragione per cui la vita - tutta la vita! - valga la pena di essere vissuta».