Amo la sana tradizione, ma i TRADIZIONALISTI non cadano nella trappola del fondamentalismo

Al rispetto della tradizione darei un significato diverso da certo tradizionalismo (gli ismi sono associati a significati di intransigenza e intolleranza); ad esempio? Osai tentare correzione fraterna a Michèle Leks con msg inviato mercoledì 18 gennaio 2012 02:03 a seguito di questo articolo su VT #48 05DIC2011 Pag 38: Dialogo aperto: prosegui in data 2011.

Però mi sembra che in vista della rivoluzione teologica si ricorra allo sfratto anche di consacrati che da Paolo VI a B16 sarebbero stati ben diversamente apprezzati.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/12/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: fedeltà alle radici cristiane vuol dire anche evitare la trappola del fondamentalismo controproducente; conservatori, oscurantismo secolarismo

 

2023.12.12 <Aldomaria Valli, Giornale> Si allunga la lista dei vescovi “misericordiati” da Fr1. Senza fornire spiegazione, Roma ha ordinato a monsignor José Luis Azcona Hermoso, vescovo missionario, emerito della prelatura di Marajó, di non risiedere nel territorio della prelatura, di lasciare la prelatura della quale è stato a capo per ventinove anni. Aveva osato criticare il sinodo amazzonico.

 

↑2023.11.29 <antricattcom, aldomaria Valli> l’arcivescovo Héctor Aguer afferma che tanti sacerdoti fedeli agli insegnamenti di Fr1 gli manifestano la loro costernazione e il dispiacere per le troppe volte che Fr1 denigra i preti. Li ha definiti «amari, facce da bue, scapoli, impiegati sacramentali, ambiziosi, pettegoli, arrampicatori», più altri aggettivi denigratori. Tra i milioni di preti è possibile che a qualcuno siano applicabili quelli epiteti, il che non giustifica però le generalizzazioni di Fr1. E ai sacerdoti più aderenti alla tradizione? «indietristi» perché «guardano indietro», cioè perché non seguono i «nuovi paradigmi».

 

2023.11.24 <roma> Fr1 ha nominato un vescovo coadiutore della diocesi di Fréjus-Tolone, limitando i poteri di mons. Dominique Rey, uno dei vescovi più ortodossi di Francia nonché importante difensore del Rito antico. Un altro 'caso', dopo quello del vescovo Strickland [qui]. Precedenti sulla vicenda di Tolone: qui qui qui qui qui qui qui qui.

 

↑2023.11.11 <ansa> Papa Francesco rimuove mons. Strickland, vescovo tradizionalista Usa; nomina il vescovo di Austin, monsignor Joe Vasquez, come amministratore apostolico della Diocesi resasi vacante. Nel giugno scorso Strickland aveva ricevuto una visita apostolica, secondo alcuni dovuta alle sue posizioni tradizionali, inconciliabili con il nuovo corso avviato da Fr1. <a.m.valli> Strickland sostiene di non attribuire la colpa della sua rimozione completamente a Francesco, perché «ci sono molte forze che … lo influenzano nel prendere questo tipo di decisioni. Ecco perché preghiamo per il papa». <infocatt> lo scorso marzo Strickland con riferimento al sinodo tedesco aveva «denunciato la ‘benedizione del peccato’». <foglio> lacerante battaglia?

 

↑2023.01.06 BenedettoFrancesco: due pontificati opposti? [CzzC: Agnoli lo afferma senza punto interrogativo nella riflessione che pubblica su fb (keys liturgia tradizionale, adorazione eucaristica, relativismo, bioetica, Lutero aveva ragione, repubblicones, Dario Edoardo Viganò). Convengo che sugli argomenti esemplificati appaia differenza tra i due papi, ma confidiamo che lo Spirito Santo, ispiratore di entrambe le elezioni, faccia fruttificare il meglio dei due, anche in supero delle differenze dei due pontificati, che non titolerei OPPOSTI. Non convengo che su certi temi papa Francesco non abbia «MAI detto NULLA»; se papa Benedetto si può anche definire «il papa dell' adorazione eucaristica» non convengo su quel «mentre Francesco NO»: ve lo ricordate tutte le mattine davanti al Santissimo in epoca lockdown? Gli avverbi tutto niente sempre mai possono essere utili in alcuni teoremi di matematica, qui mi pare assai meno].

 

2021.01.18 Né radicalismo né COMPROMESSO? Commento il bell'aforisma di Dietrich Bonhöffer: «L'interrogativo riguardante la vita cristiana non trova soluzione o risposta né nel radicalismo né nel compromesso, ma solo in Gesù Cristo stesso» rispondendo con discernimento ad un amico.fb che l'aveva postato. Continua qui con parole chiave pattuizione, politica, legge morale, teoglib tradizionalismo, modernismo, spirito del mondo, obiezione di coscienza, maschera di intolleranza, dialogo con i diversamente credenti o non credenti, relativismo, male minore, 194, maestri, coscienza rettamente formata.

 

2019.02.11 col suo “Manifesto della fede” <nbq> il Card Müller tenta di rimediare alla confusione nell’insegnamento della fede lamentata da non pochi cattolici, ma <cittadella>, invoca il card. Kasper e la stessa Amoris Laetitia per definire “meschine” le considerazioni di Müller «dietro una maschera di durezza, quanto espresso dal Card. Müller tradisce una paura e una fragilità davvero preoccupanti, che non fanno onore né al pastore, troppo indifferente e insensibile, né al teologo, troppo rozzo e gravemente impreciso ... E la fede, anziché essere “manifestata”, viene “ridotta a manifesto”, a “slogan rassicurante”, ad “assicurazione sulla vita”. Persino il Catechismo vi appare irriconoscibile» [CzzC: forse Müller eccede in tradizionalismo, ma la gravità di certi epiteti mi pare assonante con alcuni Leitmotiv dei laceratori ermeneuti di rottura BO-scolarizzati]

 

2011.12.05 VT #48  05DIC2011 Pag 38: Dialogo aperto

Tradizionalisti felici e fieri

[come al solito siglo con CzzC i miei commenti, che formulo non con intento polemico ma eventualmente come tentativo di correzione fraterna, commenti che ho palesato a Michèle (vedi sommario) per fraterna cristiana trasparenza e per avere eventuale sua fraterna correzione].

Come “Movimento Mariano” cogliamo l’occasione della lettera apparsa il 4 dicembre a firma di Giuseppe Delfrate (VT n. 47/2011) per aggiungere anche noi alcune considerazioni sul delicato tema che lui ha avuto il grande merito di enucleare. Egli si chiede: “Quali sono le visioni di Chiesa oggi?”, prendendo spunto dalle preoccupazioni diffuse. Il suo intervento è pieno di pathos: si percepisce, e a ragione, che gli sta veramente a cuore il futuro della Chiesa. E noi sentiamo una forte empatia per le sue preoccupazioni che pure sono le nostre. Anche se non condividiamo niente delle sue posizioni [CzzC: non per ossequio al politically correct, che spesso negligo perché mi pare ipocrita, ma per esperienza ti confermo, Michèle, che ho trovato essere alta la probabilità di sbagliare quando si usano i quantificatori matematici di spazio-tempo “tutto-niente”, “sempre-mai”, soprattutto in confutazione di idee].

Le chiese sono vuote, riassume la lettera, non perché la Fede si è talmente indebolita da non essere in grado di fare barriera all’invasione del mondo dentro i muri sacri e non solo perché è incapace di illuminare di verità le ideologie pagane, come afferma il Papa il quale non a caso promuove per il 2012 “l’Anno della Fede”, ma piuttosto perché la Chiesa non è abbastanza assistenzialista, [CzzC: concordo con te, Michèle, siamo assillati da sermonanti che battono il tam-tam della carità solo materiale, come unica radice cristiana ed unico valore non negoziabile, e fingono di non vedere che i riformati, proprio loro i massimi cultori di questi esclusivismi assieme al sola fide e al sola scriptura, hanno le chiese più deserte di quelle cattoliche e i seminari più vuoti ancorché abbiano la libertà di etero/omo coniugarsi: vedi i commenti che ho fatto al riguardo sulla lettera di G.Delfrate] tollerante, ugualitaria, sociale… insomma schierata politicamente [CzzC: soprattutto questo preme loro, e che sia schierata dalla loro parte, ovviamente, perché quelli dell’altra parte sarebbero indegni di dirsi cristiani per aver approvato leggi a freno dell’immigrazione clandestina]; sta crollando, secondo lui, perché non è abbastanza moderna.

In realtà esiste un popolo cattolico, il quale non la pensa assolutamente così! Tra l’altro è proprio questo popolo che ancora fa sì che le chiese durante la settimana non siano completamente vuote [CzzC: quel durante la settimana potrebbe far pensare che questo popolo sia fatto ben più di pensionati che di lavoratori e, dunque, è un paragone che rischierebbe il boomerang, anche se probabilmente non sei lontana dal vero, tant’è che per punire questo popolo, tacciato di eccessiva fedeltà al Papa tacciato di tradizionalismo, un parroco dalle mie parti ammutinò per alcuni giorni l’omelia feriale]. Questo popolo è quello dei santuari, è quello della devozione mariana e dei pellegrinaggi, dei movimenti e delle associazioni di laici che vivono intensamente la Nuova Evangelizzazione, quello che approfondisce la sua Fede meditando il Rosario. Quel popolo non è cosi marginale e ha delle grandi perplessità. Non capisce come a certi maestri venga data udienza proprio in ambiti cattolici dandosi la zappa sui piedi con un masochismo che non sembra portare i frutti sperati. Come esempio tra i tanti citiamo Enzo Bianchi [CzzC: se dovessimo additare qualche maestro di dissenso verso la Guida petrina, ne troveremmo tanti di locali senza bisogno di additare Enzo Bianchi, che al contrario bacchettò il Mancuso (plurinvitato localmente) che negligeva il valore soterico della risurrezione di Cristo; prendersela in questi termini con un Enzo Bianchi che scrive apprezzato su Avvenire anziché additare ben altri maître à penser cui si offrono pagine e microfoni diocesani neganti all’obbedienza il valore di virtù, o accusante i cristiani di essere causa delle persecuzioni subite, rischia di facilitare l’intento di reizzare i tradizionalisti portato avanti anche a colpi di preghiere dei fedeli invocate da parroci e decani che li tacciano di intolleranza. Reizzare? Sì: tu sospetti derive scismatiche, ma se non fossimo molto cauti nell’esprimerci, come dice il Vangelo, se non ci consultassimo strettamente con la Guida prima di adire alla stampa che li osanna, accuserebbero me e te di fomentare lo scisma. Come? Senti qui(2) come ti/ci accusa un parroco locale. Ammetto che talvolta ci sentiamo in dovere di additare qualcuno come fomentante confusione nel popolo fedele e divisione rispetto alla Guida petrina (ancorché spetti più alla guida diocesana che a noi laici uno speciale discernimento in merito), ma in tal caso dovremmo accortamente enucleare solo frasi virgolettate che siano chiaramente antitetiche a quelle del Magistero e afferenti aspetti catechetici rilevanti e dovremmo porre la questione non in termini di giudizio senza appello, ma in termini di QUESITO in aiuto al discernimento: così chiedendo spiegazione, e non sui media, ma ai diretti interessati e senza accusare nessuno, spesso si resta inascoltati, ma non sempre: potrebbe anche accadere, ad esempio, che venga ridimensionata qualche iniziativa di “pastorale coraggiosa” che risultasse discriminante i fedeli, ad esempio quelli tacciati di intollerante tradizionalismo perché pretendono ancora di essere imboccati nel ricevere la Comunione] che dichiara che sarebbe «una stupidaggine» sostenere che «la sofferenza» ed «il dolore» purifichino o altrettanto stupido accettarli con «rassegnazione». [CzzC: che dire allora di questo Padre che scrive «gli uomini devono DECIDERE di non voler essere fonte di sofferenza per i loro simili»?]. Enzo Bianchi piace a quelli che rincorrono il modernismo! [CzzC: in più di un passaggio mi piacque e mi piace Enzo Bianchi (osai anche a lui una domanda/precisazione), e ti assicuro che non rincorro il modernismo ed ho rispetto per le conversioni di Medjugorje tanto che ho collaborato per la buona riuscita della preghiera con Marjia dei 3000 a Rovereto]. Piace a quelli, come in Austria, che vogliono rifondare la Chiesa ex novo e che sotto il nome di "Movimento cattolico di riforma" promuovono il dissenso che sta attanagliando la Chiesa cattolica austriaca spingendola verso lo scisma. [CzzC: permettimi una accorata correzione fraterna: è un errore portare le proprie obiezioni sul piano personale del piacere o non piacere, e associare così Enzo Bianchi a quelli del dissenso in ermeneutica di rottura del CV2°: cerca, invece, cara Michèle, di salvare sempre la persona, semmai prenditela con qualche sua ben circoscritta affermazione: tu stessa ti troveresti a dover riconoscere ampia validità di tantissimi aspetti dell’educazione alla fede portata avanti con scritti, sermoni e preghiere da Enzo Bianchi].

Il popolo al quale oggi diamo voce è molto preoccupato di queste spaccature che sperimenta spesso sulla propria pelle quando viene ridicolizzato perché tacciato appunto di “tradizionalismo”! [CzzC: esatto! Ma stiamo attenti a non aiutarli in quest’opera di ridicolizzazione e reizzazione: buona precauzione mi parrebbe quella di preconsultarsi con qualche guida strettamente unita al Magistero e usare la correzione fraterna in camera caritatis piuttosto che sui media, solitamente inneggianti i diaballanti(3)]. Tradizionalista perché è felice e fiero di essere cattolico, si gode i suoi privilegi di spiritualità mistica [CzzC: non ti capisco bene e ti CHIEDO se con questo fraseggio configuri un’autoironia che scimiotta le accuse beffarde rivolte ai tradizionalisti, o se parli vantandoti effettivamente di sentirti privilegiata; in questo secondo caso dissentirei da te e tornerei a tentarti una correzione fraterna, perché non avremmo di che vantarci se non di essere attenzionati da una grande Misericordia, ed il primo a redarguirci per questo eventuale vanto sarebbe proprio il Papa che ha la responsabilità del Depositum Fedei e della nostra Guida assieme ai Vescovi a lui strettamente uniti, ma non se ne vanta e sopporta umilmente anche grandi sofferenze e ingiuste accuse per questa responsabilità ], si gode i suoi Santi come luci e incarnazione continua del Verbo, si gode la “gioia” di poter proclamarsi salvati bruciando dal desiderio di portare la Verità al mondo intero... [CzzC: ti concedo anche il termine godere, perché effettivamente la fedele sequela di Cristo in stretta unità col successore di Pietro fa assaporare il centuplo quaggiù, ma non attireremmo cuori a Cristo vantandoci di ciò: sarebbe ben più attratto a Cristo chi vedesse la sua Presenza nel nostro agire, configurante una nuova umanità redenta ed effettivamente sperimentabile qui ed ora, come accadde a Giovanni ed Andrea al primo incontro con Gesù e come accade ai gentili che osservavano i cristiani, come descritto nella lettera a Diogneto]. E si chiede: “Dov’é andata mai a finire oggi la Chiesa?”. Questo popolo umile condivide l’interrogativo con il Santo Padre che nel suo libro intervista “Luce del mondo” (p. 198) si domanda: Come è possibile l’ignoranza religiosa nella quale sprofonda il mondo dei giovani ‘in barba’ “alle diocesi”?

Michèle Leks

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(2) 12/03/2009 sala della Fondazione, >100 persone, il p: «fissare il concetto della comunione e dell’unità come essenziale nella nostra testimonianza di fede, perché spesso, anche all’interno delle nostre comunità cristiane, le diverse posizioni creano divisione, rottura e contrasto a tal punto che fratelli di fede non si comprendono più e questo lo dico non tanto in riferimento alle chiese della riforma, ma lo dico in riferimento all’esperienza pastorale parrocchiale che io vivo qui in mezzo a noi, dove certi integralismi anche cattolici ci stanno portando a degli scismi di fatto all’interno delle nostre chiese, non a quelli storici già consumati, ma a degli scismi di fatto»

(3) διαβάλλω, diabàllo, composto da dia (=attraverso) e bàllo (=getto, caccio) quindi significa dividere, trafiggere, calunniare, ...