IL CORTILE DEI GENTILI: dialogo tra credenti e non credenti

<sito> l’alleanza di Dio si rivolse anche a quelli che sembravano esserne esclusi come gli stranieri (gentili, pagani); ora è stato aperto uno spazio concreto: tutti sono convocati, la loro voce si unisce ad altre voci che vanno alla ricerca del Dio sconosciuto.

dossier di Avvenire su "Il cortile dei gentili"

In questa pagina mi premerebbe raccoglierei i tentativi di dialogo che i cattolici intrattengono anche con atei e agnostici comunemente intentati al bene comune; ce ne sono: vedi perfino Onfray.

E anche con la Massoneria?

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 19/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Gianfranco Ravasi, ateismo e agnosticismo; sito alzoGliOcchiVersoIlCielo

 

2024.02.13 <msgr google> il 13Dic, un mese dopo il documento-divieto del Vaticano, il <mattino> scriveva che il ruolo di Bergoglio è fondamentale per il dialogo con la Massoneria. Il 13Feb, tre mesi dopo quel veto (le simmetrie e i numeri cabalà sono preziosi nel simbolismo massonico) tre logge italiane capitanate dal G.M. del GOI Stefano Bisi sono a confronto con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, il cardinale Francesco Coccopalmerio già presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi e il presidente della Pontificia Accademia di Teologia monsignor Antonio Staglianò. Bisi a Huffpost: «Disgelo? Mai stato contro Basti pensare che il mio primo intervento al GOI, più di quarant'anni fa, verteva proprio sui rapporti tra il mondo cattolico e la Massoneria». Si parla di come la Chiesa formulò la scomunica sotto il pontificato di Clemente XII fino ad arrivare ai giorni nostri. La relazione di Bisi ha per titolo: “La Massoneria tra Ratzinger e Bergoglio”. [CzzC: Kick-off del nuovo corso, illuminato dalla sincerità di quel «Mai stato contro»? Se la nuova diplomazia vaticana ha fatto l’accordo oscuro col PCC sacrificando il cardinale Zen, vuoi mica che non riesca ad accordarsi con la massoneria avendo già negletto alcuni che, ad esempio, allertavano per parare grembiulate insidie e relativo modernismo? Allargare il cortile dei gentili]

 

↑2023.02.17 <vanthuanobservatory> La religiosità del positivismo: lo staccarsi da Dio di ambiti di vita umana comporta che essi si costruiscano senza Dio e costruirsi senza Dio significa costruirsi contro Dio. [CzzC: non mi pare che sia una condizione sufficiente, stante la casistica di atei e agnostici che costruiscono bene comune pur agendo e pensando come se Dio non esistesse; certo, ci preoccupiamo quando un’etica senza trascendenza, un umanesimo ateo, arrivasse a legalizzare azioni che ledono la dignità della persona come sarebbe intesa da quel Dio che Gesù ci rivelò padre; anche per ridurre questo rischio, dobbiamo coltivare il dialogo nel cortile dei gentili e perfino con quelle religioni che in nome di Dio fanno del male ad inermi].

 

↑2022.12.31 riassumo questo <youtube♫> dove Odifreddi parla del suo rapporto con il papa emerito, spentosi oggi: tutto è iniziato dalla risposta di B16° al mio «caro papa ti scrivo»; ci siamo scambiate molte lettere, io logorroico, lui conciso: è stato un dono inaspettato potermi confrontare io anticlericale con un grande teologo; ci siamo trovati molto bene ed abbiamo continuato ad interloquire fino allo scorso anno quando la sua salute stava declinando; abbiamo deciso di pubblicare queste lettere (prefazione di Ravasi / cortile dei gentili): affrontavamo a viso aperto le contraddizioni e le critiche. Le mie prime lettere sulla religione erano urticanti, ma dopo che B16 ha risposto … è stata una fortuna che io abbia potuto …

 

2022.11.30 il card. Ravasi usa più volte al giorno twitter: rispetto ai social egli si dichiara <avvenire> "né apocalittico né integrato" [CzzC: interessante la sua posizione dialogica con 117k followers: «c’erano quelli che ribattevano in maniera polemica e aggressiva a ogni mia affermazione. Adesso ...»]

 

2021.01.18 Né radicalismo né COMPROMESSO? Commento il bell'aforisma di Dietrich Bonhöffer: «L'interrogativo riguardante la vita cristiana non trova soluzione o risposta né nel radicalismo né nel compromesso, ma solo in Gesù Cristo stesso» rispondendo con discernimento ad un amico.fb che l'aveva postato. Continua qui con parole chiave pattuizione, politica, legge morale, teoglib tradizionalismo, modernismo, spirito del mondo, obiezione di coscienza, maschera di intolleranza, dialogo con i diversamente credenti o non credenti, relativismo, male minore, 194, maestri, coscienza rettamente formata.

 

↑2019.05.04 da NC ricevo un messaggio con oggetto "un modo per credere senza fede" e allegato un articolo "che circola a Lugano" dal titolo "Ma può esistere una spiritualità atea?" di André Comte-Sponville che dialoga con il teologo Pablo d’Ors sul tema della fede e della religione uscito sul #5 di Vita e Pensiero: «non credo in alcun Dio ... ma sono fedele ... », articolo già commentato ad es da <La Stampa 2018.11.14> titolando "a chi non ha fede resta la fedeltà"; mentre lo stesso Pablo d'Ors ha precisato su <OssRom2018.11.21>, distinguendo tra religione e spiritualità; [CzzC: io inviterei a comprendere il senso religioso con ragionevolezza; la mia fede è un grazie a Dio che si rivela come fatto accaduto e presente, cui la natura del cuore dell'uomo è originariamente aperta; il che cercando dialogo e collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà, compreso il suddetto ateo che «si differenzia dai cristiani solo perché che per me la storia si arresta al Calvario, invece per i cristiani la storia continua tre giorni in più fino alla Resurrezione»; collaborazione anche con quelli che postulano un'etica senza trascendenza e il pluralismo delle vie di salvezza, persecuzioni permettendo].

 

↑2014.12.16 Chi è del cortile: Presidente Giuliano Amato; Vice Pierre Luigi Ponzoni; segretario Mario Ginestra; Tesoriere Renato Paoletti; Consiglieri Emilio Carelli, Giuseppe Fontana, Padre  J.-M. Laurent Mazas; Federico Radice Fossati Confalonieri; Paolo Tolla.

 

↑2011.02.12 Il "Cortile dei Gentili" parte da Bologna

 

↑2010.06.28 <federazionepagina/corriere>: attacca il “cortile dei gentili” definendolo progetto aggressivo missionarista e tacciando Ravasi come uno che «fa del dio padrone e dell’odio per la vita - che vuole in ginocchio davanti al suo padrone - centro e finalità dei suoi studi». [CzzC: la rozzezza del linguaggio basta da sola a dipingere il ghigno dell’autore e la vacuità delle sue argomentazioni, assonanti quelle di potenti matrici della cultura dominante]

 

↑2010.02.26 Nel definire il Cortile dei Gentili, Ravasi si esprime così:

- «Primo, creare una rete di persone agnostiche o atee che accettino il dialogo ed entrino come membri nella fondazione.

- Secondo, avviare contatti con organizzazioni atee per un confronto (ma non certo con l’UAAR italiana, che è folcloristica). ...

- Terzo, studiare lo spazio della spiritualità dei senza Dio su cui aveva già indagato la ‘cattedra dei non credenti’ del cardinale Martini a Milano.

- Infine, sviluppare i temi del rapporto tra religione, società, pace e natura. Vorremmo, con questa iniziativa, aiutare tutti ad uscire da una concezione povera del credere, far capire che la teologia ha dignità scientifica e statuto epistemologico. La fondazione vorrebbe organizzare ogni anno un grande evento per affrontare, di volta in volta, uno di questi temi”»

[CzzC: ti suggerirei, caro Ravasi, più cautela nell’ironizzare l’UAAR: potresti in seguito essere indotto a cercarli; contano poco più di 4 gatti (3416 associati nel 2018) ma parrebbero assai cari a certe matrici del mainstream]

 

↑2010.01.21 Il “Cortile dei Gentili” e la Dottrina sociale della Chiesa

 

↑2009.12.21 libro di Enzo Bianchi “Per un’etica condivisa” pubblicizzato da A.Conci su Coop. tra Consumatori: dialogo fra posizioni diverse all'interno della chiesa, dialogo fra credenti di diverse fedi e fra credenti e 'laici', a partire dalle controversie su questioni bioetiche e bio-testanento. Anche Corrado Augias recensì questo libro, ma E.Bianchi su  <fc.2009.04.19> precisava amaramente: mentre riconoscevo le mie affermazioni virgolettate da Augias le vedevo interpolate con considerazioni a me estranee e con precisazioni che ne snaturavano le intenzioni. Augias non mi attribuiva frasi da me scritte, ma le sue chiose, quasi sempre laudative, allontanavano il lettore dall’humus in cui le mie affermazioni erano nate e ne facevano un’applicazione a soggetti ecclesiastici secondo i suoi giudizi e non secondo le mie intenzioni, intenzioni che una lettura maggiormente disposta all’ascolto non frammentario o preconcetto avrebbe potuto cogliere facilmente.