MACHIAVELLICO: il fine giustifica i mezzi? Il nemico del mio nemico è mio amico? Cinica amoralità?

tener conto di ciò che gli uomini fanno e non di ciò che dovrebbero fare, privilegiando empirismo e principio di causa-effetto nei rapporti di forza, piuttosto che principi morali.

Prima del «Principe» di Nicolò Machiavelli i trattati sulla politica erano una sequenza di buoni precetti in cui dovevano riflettersi le azioni di chi deteneva il potere. Machiavelli insegnò, per usare le parole di Francesco Bacone, a tener conto di ciò che gli uomini fanno e non di ciò che dovrebbero fare, privilegiando l'osservazione empirica, fu un successo di scandalo. Per avere separato la politica dalla morale, il trattato (e il suo autore) divennero oggetto di obbrobrio. Vere o false che fossero le accuse, mezza Europa si strappò le vesti coprendosi gli occhi: specialmente al Nord dove, ci si riteneva più virtuosi, La singola storia del «Principe» scandaloso e di “Machiavelli mezzo Satana” è raccontata da Luigi Sampietro con la sua solita, brillante, ironia: ecco una scelta per i lettori del Sole 24 Ore della domenica <sole24h 2018.06.24>

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 25/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: moralità e moralismo; moralità su verità, reato-peccato, coscienza; il fine giustifica i mezzi?; il nemico del mio nemico; nell’individuazione del nemico l’ABC della politica, cinismo; male minore, homo homini lupus?

 

Il nemico del mio nemico è mio amico

Frase detta da tanti nella storia,

anche da Churchill quando Hitler dichiarò guerra alla Russia sovietica

comunque consona al machiavellismo

 

2022.04.24 estraggo da una <citazione> di Pietro Calamandrei: «I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. ... Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi» ... Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te … viva la Germania libera! ...». [Czz: mezzo secolo dopo altro che Scevola o Coclite! Maestri social insegnano peloso cinismo machiavellico, perfino per tradire giustizia e verità!]

 

2021.07.09 <repubblica google> sul Ddl Zan, la presidente di Arcilesbica Cristina Gramolini: "Legge sbagliata: sull'identità di genere, bisogna cambiare", minaccia i diritti delle donne: "Non posso essere accusata di avere simpatia per Renzi, ma ha ragione". [CzzC: caro prof Letta, molla la cocciutaggine che vuole imporre formule minacciose nell'attuale ddl! Molla il machiavellico calcolo di sinistri rapporti, forieri di un Vietnam parlamentare, mentre l'emergenza economico-sanitaria invocherebbe ben altre priorità]

 

↑2019.11.09 Francesco Agnoli <ilTimone> Mussolini ateo e socialista: «Dio non esiste». Cambiò idee politiche innumerevoli volte a seconda delle sue convenienze, ma mantenne sempre il loro legame di fondo: le idee socialiste, materialiste, nicciane, superomistiche, machiavelliche, violente, ... Ancorché mangiapreti, volle pacificarsi con la Chiesa esclusivamente per intenti politici.

 

↑2016.08.01 [CzzC: sarebbe machiavellico dire che è meglio una bugia al momento giusto che la verità al momento sbagliato, anche se talvolta è vero, ma è cristiano il criterio del male minore, per cui può essere meglio una mezza verità al momento giusto che la piena verità al momento sbagliato. Così comprendo il Papa che dice "se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica, di cattolici battezzati" ... Il Papa non può oggi dire in pubblico certe verità; noi ancora sì: spiego perché]

 

↑2013.01.15 <sussidiario> Doninelli: CL & politica: l'ideologia dei valori non negoziabili e la paura della diaspora. [CzzC: pongo 2 domande a Doninelli sottintendenti una correzione fraterna, ma lo condivido dove incrocia la mia diffidenza verso troppi capziosi distinguo tra moralismo e moralità, che talvolta vengono arzigogolati da furbetti in cerca di alibi per il machiavellismo]. Vedi anche Cl scrive a <Tempi> a proposito della sua Nota sulla situazione politica.