Anche i cattolici uccidono? Come gli islamici?

il 2016.01.08 Papa Fr1 disse: anche "noi cattolici abbiamo", quello "che uccide la fidanzata o la suocera", se non col coltello "con la lingua", per cui "se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di violenza cattolica, di cattolici battezzati". [CzzC: commento alla data]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 02/08/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: il male fisico mandatorio è radice del terrorismo che non arresteremo finché culleremo regimi che uccidono abiuri e blasfemi

 

2016.08.01 <foglio magister> Fr1 Il Papa: "Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di quella cattolica" [CzzC: parlare di tutte le violenze per educare a non commetterle, quindi dovremmo parlare anche di quelle commesse da cattolici oltre di quelle commesse, ad esempio, da islamici o da atei, magari discernendo la densità differenziale, ed auspicando che quando gli islamici parlassero delle violenze dei cattolici parlassero anche di quelle degli islamici.

Sarebbe machiavellico dire che è meglio una bugia al momento giusto che la verità al momento sbagliato, anche se talvolta è vero, ma è cristiano il criterio del male minore, per cui può essere meglio una mezza verità al momento giusto che la piena verità al momento sbagliato. Così comprendo le suddette parole del Papa, che non può oggi dire in pubblico certe verità; noi ancora sì: spiego nel seguito perché

Il Papa si fa ben carico della responsabilità di dover sostenere l'islam moderato contro la barbarie di quello fondamentalista: dato che ci son troppi soffiatori sul fuoco, da oriente ad occidente, si espone ad additare colpe dei suoi cattolici (con esempi incruenti) per stemperare la visceralità della nostra reazione alle stragi di inermi insegnate e rivendicate da islamisti. Senza negare la verità, se ne possono a volte sottacere alcuni aspetti per evitare di fare il gioco del nemico, che notoriamente auspicherebbe di mettere anche noi sullo stesso piano del verbo uccidere.

Il Papa sa che non tutti i giudizi - anche corretti - formulati dal popolo possono essere espressi nella stessa maniera da autorità istituzionali responsabili del bene comune: sa a che catastrofi trascinarono le masse i condottieri che le sobillavano solleticandone le viscere più del cervello, ancorché apparentemente a ragione.

Ma noi popolo in regime democratico potremmo ancora argomentare ad esempio come segue:

- non tutte le violenze sono uguali: anche a livello di diritto umano, non solo per il giudizio divino, l'arrecare male fisico ad inermi è più grave di altre forme di violenza, ad es. verbale, con la lingua;

- e ancor più grave è prescrivere il male fisico ad inermi in nome di un'ideologia (io sarei contro tale prescrizione anche in nome della giustizia amministrata, cioè sostengo la moratoria universale della pena di morte)

- sarebbe ingiusto, insultante e fuorviante indicare come cattolica la violenza di chi è stato semplicemente battezzato (anche Hitler lo fu) mentre magari sbeffeggia la chiesa, perseguita i praticanti e la presenza pubblica delle loro opere sociali; ci pare piuttosto che tanta violenza islamista sia suggerita da ben pagati maestri di odio e azionata in prevalenza da assidui frequentanti moschee e madrasse (soprattutto finanziate dal wahhabismo) proni a pregare più volte al giorno Allah akbar, il grido agghiacciante più frequente degli sgozzatori di inermi: contami, per favore, quanti siano i cattolici praticanti che commettono violenza, fosse pure con la lingua, gridando "viva Cristo re"; questo grido, semmai, era il loro ultimo, prima di cadere inermi sotto i colpi di sedicenti illuminati ex cristiani.

Questo possiamo dire noi, dobbiamo dire nei modi opportuni per il servizio alla verità che compete al nostro livello; il Papa, invece, non può parlare come noi, perché egli sa che le sue parole hanno risonanza ed implicazioni ben diverse, sa che gli islamici non sono miti come i cattolici nell'accettare i tentativi di correzione fraterna ai loro insegnamenti e comportamenti, ben ricorda che ci scapparono morti innocenti nei moti di piazza reattivi dopo che B16 a Ratisbona osò ricordare una domanda pur vera sulle guerre sante islamiche, ancorché citasse quella memoria storica precisando che la domanda fu posta in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da essere per noi inaccettabile: Papa Fr1 sa che, se B16 avesse previsto i morti innocenti indotti da quella domanda vera, probabilmente avrebbe cancellato quella parte di verità dal suo discorso; Papa Fr1 sa che gli islamici sono istruiti ben più dei cattolici ad odiare gli infedeli, tant'è che si son fatta una loro dichiarazione dei diritti umani anche per poter lecitamente uccidere abiuri e blasfemi in onta all'art18 della nostra dichiarazione, ma il Papa non può oggi dire in pubblico così questa verità; noi ancora sì.

Le responsabilità del male che ci affligge (terrorismo) non sono tutte da una sola parte, e fa bene il Papa a non additarle primariamente nei credenti, perché nessuna religione dovrebbe permettere di massacrare inermi in nome di Dio, e anche perché pure gli agnostici ormai hanno chiaro che se volessimo evidenziare le responsabilità del terrorismo, emergerebbe quella dei paesi più inciuciati in affari con i regimi che massimamente foraggiano i maestri del verbo uccidere, anche perché il maggiore foraggiatore della specie sarebbe il maggiore importatore di armi del mondo, mentre il suo primario fornitore pare abbia ricevuto un illuminato premio Nobel Pace]