DIRITTI CIVILI: e se talvolta fosse un termine sublimato per superare violandoli certi DIRITTI UMANI?

Nella accezione prevalente* il termine diritti civili si intende afferente alle rivendicazioni di diritti individuali promossi dall'ideologia di gender che ha iniziato ad imporsi ben dopo il 1948 quando nacque la nostra dichiarazione universale dei diritti umani, la quale all'Art.16 afferma che «Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione», mentre l'ideologia di gender

- pretende che tale diritto venga esteso anche a maschio-maschio,

- e pretende che vengano zittite o redarguite le femmineXX  che si opponessero alla presenza dei transXY nei loro wc

pretende di poter accusare di omotransfobia chi volesse vietare l'u2g, i farmaci bloccanti la pubertà, ai transXY di entrare nelle gare sportive delle XX.

È lecito programmare un nascituro ad essere "orfano" della genitrice, dei cui legami neuropsicologici sono piene le ricerche scientifiche del pianeta? Non sarebbe lecito, direbbe l'Art.25 dei suddetti diritti umani «Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale».

Raggiunto il diritto all'u2g, sarebbero soddisfatti i branditori dei diritto in titolo?

- forse NO, perché, se si lasciasse parlare ed insegnare liberamente chi, in nome dei suddetti diritti umani o in nome di una religione, rifiutasse quella gender didattica che mirasse ad inculcare anche nei bambini e ragazzi l'indiscussa eticità delle suddette pretese omo-trans, potrebbe sempre residuare nella popolazione il dubbio che si tratti di pratiche eticamente illecite, ed allora i branditori dei diritti in titolo vogliono che la LEGGE  permetta di reizzare come omofobi i genitori che osassero ritirare i figli dalla gender didattica condotta ad tale esempio da tifosi Arcigay; ma una legge violerebbe l'Art.18 (libertà di coscienza) e l'Art.26.3 (priorità educativa dei genitori) dei suddetti diritti umani, dal che discende un'altra risposta dolorosamente affermativa alla domanda in titolo.

* anche lo ius soli viene fatto entrare tra i diritti civili: per condire di liceità certa il resto di incerta?

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/05/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate:bulimia di diritti individuali, stravaganze danni da omosessismo, principio di precauzione negletto dai Gp-FC pro u2g, ideologia didattica e inquisizione di gender: arma di distrazione di massa? Zan; neototalitarismi; Schwa

 

2023.02.18 <avvenire> nella legge spagnola sulla transessualità (diritto alla «autodeterminazione di genere» per tutti gli over 16 senza consenso genitoriale) ci sono grandi questioni irrisolte. È ben più solitudine che autodeterminazione quella che portasse un sedicenne a far modificare il proprio sesso all’anagrafe senza valutazione medica e senza il consenso dei genitori. Sarebbe previsto un  accompagnamento? Qui la legge spagnola, forse per evitare di trattare con analoga superficialità anche azioni irreversibili come eventuali terapie ormonali, delega alle norme regionali: il colmo della irresponsabilità. [CzzC: commento].

 

2022.07.01 <avvenire> Stati Uniti. Aborto, vandalizzate sei chiese cattoliche: una chiesa rasa al suolo da un incendio doloso in West Virginia, statue imbrattate a New Orleans dopo la sentenza della Corte Suprema. [CzzC: attacchi come 2 anni fa e 2 mesi fa: potrebbe accadere anche di peggio (scorrere sangue); certi vescovi evitino di gridare vittoria per questa sentenza; anziché abolire, i giudici a mio avviso avrebbero fatto meglio a tutelare in costituzione federale il diritto all'obiezione di coscienza sia verso l'aborto, sia verso certe pretese omotransessiste, affermando la necessità di difendere fondamentali diritti umani (art18, 19, 26.3) prima di certi cosiddetti diritti civili].

 

↑2022.01.24 odo i risolini di Daniela Preziosi del Domani (fu al Manifesto) a <Radio3PrimaPagina qui al minuto 58 o qui.estratto.mp3> ad introduzione del suo panegirico del matrimonio egualitario al posto delle unioni civili: «esiste in 17 stati, tutti stati civili; l'hanno fatto normalmente come in Inghilterra, come altrove, l'hanno fatto in Germania, l'hanno fatto governi conservatori; e in Italia non ne parliamo neanche; lei ha ragione sul fatto che siamo indietro e dobbiamo raggiungere diciamo la parte CIVILE di questo pianeta e ...». [CzzC: vedi qui la serie di risolini in riferimento al Family day e ai cattolici: risolini sarcastici in conduzione giornalistica scorretta? Mah. Piuttosto chiediamoci cosa sarebbero i cosiddetti diritti civili nella fattispecie: forse il diritto di alludere impunemente come INCIVILE la parte umana del nostro pianeta (persone, nazioni, religioni) che distingue tra matrimonio naturale eterosex e unioni omo-transessite escludendo l'u2g?]

 

2021.12.01 <stampa repubblica google> La commissaria europea all'Uguaglianza, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sul linguaggio inclusivo con i riferimenti al Natale e ai nomi diversi per ♂♀. [CzzC: resipiscenza? Ma va'! Son troppo illuminati quei soloni per non aver previsto anche la ritirata tattica, avendo comunque raggiunto l'obiettivo di misurare l'effetto che fa, come 10 anni fa quando la commissione UE stampò 3 milioni di agende senza la festa di Natale. Bravo il Giornale che scoprì il suddetto documento, ma a mio avviso esagerò tre giorni fa ad usare il verbo vietato nel titolo «In Europa vietato dire "Natale"» (come sbaglia oggi a titolare «Abbiamo vinto: l'Ue si rimangia i divieti su "Natale" e "Maria"»), ma convengo che anche il solo sconsigliare (anticamera Overton del vietare) sia nella fattispecie indicatore di una colonizzazione ideologica che censura parole incarnate da secoli nel linguaggio naturale, assieme a parole come uomo, donna, padre, madre, termini che i suddetti piloti del mainstream aborriscono come stereotipi. I suddetti censori avevano previsto di trovare più esplicito benestare dai musulmani? Si compiacciano dei cristiani che han votato la censura e la giustificano come gentilezza inclusiva anti discriminazione pro multiculturalismo e per i cosiddetti diritti civili]. <vatican> Parolin: distruggere le radici.

 

↑2021.11.29 <open> Carriere alias: in Italia 32 università pubbliche e alcune scuole superiori permettono agli studenti trans di avere libretto, mail e quadro dei voti con il nome scelto: Geremia, gonosoma XX, è riuscitə a far valere i suoi diritti in una scuola di Pisa: potrà essere riconosciutə per quello che È: un ragazzo, anche se sulla carta d’identità c’è scritto ancora il suo nome di battesimo femminile: [CzzC: nota bene il verbo ESSERE]

 

↑2015.03.20 Ciò che non è uguale è discriminatorio?<lindro>: Le unioni civili che escludono le adozioni gay configurano discriminazione secondo gli omosessisti di cui si fa portavoce Maria Grazia Sangalli (presidenza di Rete Lenford) «istituti di secondo livello, come le unioni civili, rappresentano una scelta obsoleta. Gli ordinamenti più avanzati prevedono per tutti l'accesso al matrimonio, e questo si traduce in un'effettiva applicazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione... questo testo sulle Unioni civili sancisce comunque una discriminazione perché ciò che non è uguale è discriminatorio ... » [CzzC: mi pare che stai facendo un errore di paralogismo, cara Sangalli, classico inganno dialettico, tipico indicatore di potente zampino sulla cultura dominante: conveniamo che discriminazione sia lesione ad un sacrosanto diritto di uguaglianza (ad esempio tra neri e bianchi), ma è ingannevole far ritenere che il non uguale configuri ingiustizia, quantomeno perché la vita naturale si sviluppa in elogio delle diversità perfino contrastando l’aumento dell’entropia tipico del mondo fisico inanimato: o vorresti criminalizzare la biodiversità?]