Perché la dissuasione è mediamente più efficace della persuasione?

Direi perché mediamente il diritto della forza è più cogente della forza del diritto (normativa, leggi), che a sua volta non saprebbe farsi rispettare se non si avvalesse anche di una forza dissuasiva e punitiva dei trasgressori.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 18/02/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: teoria dei giochi; ingenuità

 

2013.01.gg dialogo con un’amica X

X: Perché usi così spesso nel tuo blog il termine dissuasione?

La dissuasione è più praticata della persuasione nella dinamica delle relazioni umane, perché sfrutterebbe il principio fisico di causa-effetto immanente nella natura umana come in tutta la materia, mentre la persuasione farebbe appello alle finalità, che i teorici del materialismo snobbano come aspetti trascendenti illusori, ritenendo che il reale sia tutto e solo ciò che è osservabile e misurabile (razionalità, oggettività). La maggiore efficacia media della dissuasione rispetto alla persuasione nel far agire o desistere le persone, sembrerebbe dar loro ragione, quantomeno dal punto di vista meramente statistico.

Se la dissuasione si spiega interamente col principio di causa-effetto, la persuasione comunque non lo contraddice, ma agisce diversamente: agisce (e reagisce) sulla motivazione (desiderio) di raggiungere un meglio, mentre la dissuasione agisce (e reagisce) sulla motivazione (paura) di evitare un peggio.

X: Due facce della stessa medaglia?

Apparentemente sì, ma con conseguenze assai diverse.

X: perché vedi così importante la dissuasione nella dinamica delle relazioni umane?

In attesa di trovare qualche link che chiarisca meglio il significato dei vocaboli dissuasione e persuasione, tento una spiegazione che vada oltre quanto si possa trovare sui dizionari. Perché andare oltre?

Perché è enorme la potenza di significato e di efficacia che tali parole hanno nella dinamica delle relazioni umane con conseguenze talora micidiali per la dissuasione.

X: Ad esempio?

Il limite di velocità su alcuni tratti di strada è ovviamente prescritto per l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità dei transitanti, ma la percentuale media di rispetto è assai minore del 100% e aumenta nei tratti ad alta probabilità di sanzione per i trasgressori, tratti che sono perfino segnati nelle mappe dei navigatori: la ragione che muove te, cara X, a rispettare il codice della strada è certamente la condivisione dell’obiettivo suddetto, ma, se venissero cancellate le sanzioni, dopo un po’ di tempo anche tu, che pur conosco assai coscienziosa, saresti annoverata tra i tanti che violano il limite di velocità, e, se no, quantomeno dovresti ammettere che mediamente calerebbe assai la percentuale dei rispettosi, in confronto all’ epoca più sanzionatoria.

Non ti farei perdere tempo a leggermi per dirti banalmente che al mondo occorre sia la dissuasione sia la persuasione, come occorre sia il bastone sia la carota: invece intendo dirti di più, perché mi preme consapevolizzare gli amici sull’uso (abuso) delle tecniche dissuasive, ancorché dissimulate in camuffamenti persuasivi: esse determinano in maniera pervasiva ed invasiva la dinamica delle relazioni umane.

Per consapevolizzarci di più su tale potenza, dovremmo scavare ben oltre il suddetto sia-sia, onde intuire meglio il perché di tanti accadimenti apparentemente casuali o misteriosi.

X: buona la persuasione e cattiva la dissuasione?

Se mi interroghi così è perché pensi già che sarei propenso a rispondere più sì che no. Ti risponderei “dipende”. Se mi chiedi come si fa a distinguere le buone dalle cattive maniere di indurre comportamenti attesi, ti direi che avremmo vari criteri di discernimento, ad esempio l’occultamento (della mano e/o dell’intento dei soggetti che le azionano):

- la persuasione occulta è ingannevole; la dissuasione occulta è l’arma più micidiale usata da mafiosi, da ricattatori, e da potenti matrici della cultura dominante;

- la multa per codice violato o lo sculaccione al figlio dati al momento giusto per giusta ragione non sono maniere occulte, ma sono buone maniere come quelle di persuadere automobilisti e figli a rispettare le best practices.

X: preferiremmo essere persuasi che dissuasi: perché?

Apprezziamo le tecniche persuasive nei nostri confronti mentre non vorremmo essere indotti ad agire o a desistere con tecniche dissuasive, le quali ammettiamo peraltro come necessarie per nostre eventuali distrazioni, ma soprattutto plaudiamo che esista la dissuasione “per gli altri” che ritenessimo meno coscienziosi di noi, per i soliti furbetti che altrimenti approfitterebbero per fare del male anche a noi.

Questa osservazione elementare ci mostra come siamo naturalmente propensi a metabolizzare la dissuasione (punizione, talvolta ricatto) in motivazione persuasiva per noi: perché ci vien di fare ciò?

Alcuni psico-sociologi (Sx) direbbero che il desiderio di vedere finalità (aspirazioni di successo, delusioni per fallimento) nelle dinamiche relazionali, invece che vedere semplicemente delle conseguenze (rapporti di causa effetto) configura un fenomeno di sublimazione, perché la persuasione sarebbe la faccia più gradevole di una realtà assai meno piacevole: la persuasione in ultima analisi sarebbe l’illusoria sublimazione della dissuasione, perché l’uomo agirebbe come gli altri animali reagendo ultimamente solo a rapporti di forza con psico-dinamiche in parte ancora sconosciute, ma che in futuro la scienza dimostrerà essere analoghe alle dinamiche di tutta la materia, processi biochimici regolati da differenze di potenziale cangianti e rispettanti sempre il rapporto di causa-effetto.

Effettivamente la natura dell’uomo ha una componente animale immanente che ha incarnato come condizionamenti (perfino istintuali) le dinamiche fisiche di causa-effetto (materia prima della dissuasione), ma secondo altri osservatori (Sy), tutt’altro che irragionevoli, nell’uomo ci sarebbe una componente non riconducibile al resto del regno animale, ci sarebbe un logos (ragione), una coscienza di sé, un’innata brama di finalità, di senso, di libertà, di verità, di giustizia, di bene (qualcuno direbbe di trascendenza) che inizialmente non si rassegna a percepire tutto in termini immanenti e ciechi di causa-effetto; per questo ci piacerebbe di più, ci farebbe sentire più liberi, più uomini e donne consapevoli e dignitosi, chi ci chiedesse di agire (o di desistere)

- persuadendoci su un obiettivo condiviso (che ci corrisponda), anziché obtorto collo,

- lasciandoci liberi di scegliere, anziché obbligarci a fare o a desistere castigando tale libertà.

X: ovvietà!

Mica tanto, mi pare, se poi osserviamo che col passare degli anni quell’iniziale sensazione viene percepita da molti come illusione, utopia che crolla a pezzi di fronte agli schiaffi della vita reale, dove i comportamenti sempre più si palesano alla consapevolezza dell’uomo maturo come frutto di rapporti di forza (ben che vada di neocontrattualismo), anziché di finalità condivise, dal lavoro all’economia alla socio-politica, alla sessualità abusata ricatto: la disillusione diventa scetticismo e rassegnazione, che i migliori 68ttini chiamavano giustamente alienazione, implicitamente ammettendo che l’uomo sarebbe fatto per altro.

X: che c’entra il ’68? e chi sarebbero i ‘68ttini migliori?

Stiamo divagando, ammetto; ma ti assecondo. Per millenni i sistemi educativi familiari, scolastici e politico-religiosi condivano le tecniche persuasive con tecniche dissuasive non occulte ma talvolta invasive (ad esempio fino a qualche anno fa in UK i maestri potevano bacchettare gli studenti disubbidienti), metodi che l’ondata di sessantonite (vietato vietare) si vantò di spazzare via buttando anche il bambino con l’acqua sporca: paradossalmente furono proprio i più malati di sessantonite ad usare abbondanti tecniche dissuasive,

- non solo con scioperi forsennati per ottenere privilegi (soprattutto nella pletorica Pubblica amministrazione) accumulando in Italia un debito pubblico che la storia avrebbe dimostrato latrocinio generazionale,

- ma anche con il terrore della violenza intimidatoria (P38);

- molti nostalgici del ’68 ancor oggi comprensivi verso le violenze dei compagni che sbagliano, sono assisi in posti chiave della cultura dominante e della Chiesa, a cantare ancora inni all’utopia del dissenso denigratorio verso il punti di unione autorevoli e responsabili; paradossalmente quei dissenzienti sono oggi tra i più succubi delle nuove forme di dissuasione e persuasione occulta affinate dai potentati della cultura dominante. Stop alla divagazione socio-politica e torniamo alle osservazioni più asettiche sulla dissuasione.

X: e se il reale sussistente fosse davvero solo ciò che è osservabile e misurabile?

Gli scientisti Sx di cui sopra sostengono che non esistano teoremi razionali che dimostrino l’infondatezza della loro ipotesi deterministica, privilegiante l’efficacia della dissuasione (principio di causa-effetto) rispetto a quella della persuasione (principio di finalità), e fanno notare che le dinamiche della realtà osservabili e misurabili darebbero loro ragione quantomeno statisticamente, contando il numero dei i risultati efficaci dei metodi dissuasivi rispetto a quelli ottenuti con la sola persuasione.

Direi che se la realtà sussistente fosse davvero solo quella osservabile e misurabile, avrebbero ragione, punto, perché, se ci limitassimo alla realtà osservabile e misurabile, è indubbio che le dinamiche relazionali soggiacciono a regole di causa-effetto, ovvero a rapporti di forza, ovvero a differenze di potenziale, assai più simili a quelli riscontrabili in una partita a scacchi che in un’aula scolastica o all’oratorio o nella gratuita affettività familiare; quella parte delle dinamiche che non riuscissimo a spiegare in termini di causa-effetto, potrebbero ascriversi a una non ancora sufficiente conoscenza scientifica dei punti di forza e della distribuzione dei potenziali in campo, soprattutto a livello biochimico, neurologico, sociologico. Ciò ben sanno non solo gli studiosi dei comportamenti animali (condizionamenti pavloviani e skinneriani) o dei comportamenti criminali e schiavisti, ma anche gli studiosi dei sistemi economici e della teoria della comunicazione. In altri termini i tirafili degli accadimenti mondiali imparerebbero ben più dai faraoni (non a caso i potentati amano agghindarsi con simboli di misteri egizi, farsi incensare, esigono ubbidienza, guai a chi sgarra) o dai nababbi islamisti (dove chi dissentisse, zac; non a caso certe matrici flirtano più facilmente con l’islam) che dal Cristianesimo (dove ci si fa martirizzare piuttosto che incensare l’imperatore).

X: ad esempio?

Ti rispondo con cenni alla teoria dei giochi, le buche di potenziale, lo scacco al re. Tu sai giocare a scacchi, cara X, e ben sai che, per vincere, i tuoi pezzi e quelli dell’ avversario muovono secondo strategie contrastanti dominate dalla dissuasione, mentre l’eventuale persuasione useresti solo per ingannare l’avversario, come il bluff a poker (persuasione occulta).

Sai che nel mettere sotto tiro protetto un pezzo importante dell’avversario (ad es. scacco al re) solitamente obblighi la controparte a fare mosse di reazione protettiva che potrebbe pagare a caro prezzo (rimettendoci un pezzo), come male temporaneamente minore.

Saprai che la teoria dei giochi è materia di studio e di ricerca universitari e informa le tecniche e le strategie non solo mercantili, ma anche mediatiche, militari, psicodinamiche, di captazione del consenso; probabilmente fanno ricorso a queste strategie anche certi parroci laureati in sociologia e certi teologi addomesticati dalla cultura dominante.

Hai mai sentito dire che per dominare un avversario lo dovresti far cadere in un a buca di potenziale? Significa che in quella buca i suoi movimenti potresti anche non conoscere in dettaglio, ma saresti certa che nessuna azione egli farebbe al di fuori di quella buca di potenziale, finché non ricevesse un apporto energetico sufficiente a farlo schizzare oltre: ne san qualcosa i teorici della dissuasione occulta (e gli esperti della sua applicazione come le mafie e i potentati della cultura dominante) che chiamano queste buche di potenziale ricatto o minaccia, o scacco, assai più efficaci delle tecniche persuasive palesi.

L’esempio iniziale delle multe è banale; ma micidiali sono invece le tecniche dissuasive occulte della criminalità organizzata, dalla mafia allo schiavismo, dai ricatti sessuali a quelli per dipendenze tipo droga e azzardopatia, dalla finanza cinica, alla mafia partitica, al terrorismo: tali tecniche muovono persone, risorse, scelte strategiche e politiche che passano chilometri sopra la testa delle libere scelte democratiche: vedi manovre sovranazionali degli gnomi della finanza, vedi strategie lfb.

X: esemplificami ulteriormente

Altri esempi?

- Vuoi far sì che un baciapile agisca o desista a tuo comando? Fallo inguaiare con sesso e/o finanza e lo avrai al guinzaglio; un esempio a caso? Mario Cal, braccio destro di don Verzé, suicidatosi per la vergogna.

- Vuoi far diventare corriere della droga un ragazzo di 2ª media? Indebitalo con iniziali modici consumi personali, poi inizia a minacciarlo di ritorsione altrui e ruberà a sua madre pur di eseguire i tuoi desiderata.

- Vuoi convincere un imprenditore cattolico ad agire o a desistere a tuo piacimento? In Italia le norme sono così complesse che nessun imprenditore può sentirsi in regola: basta che tu abbia qualche amico ispettore, che gli faccia una visitina facendogli capire che aria tira e la teoria dei giochi funzionerà a meraviglia; la finanza trova tutto a posto? No problem: infiltralo con consulenti che gli facciano fare operazioni illecite “a fin di bene”, facendo leva sui suoi ideali caritativi. Esempi? Illudilo che gli omaggi da appalti si possono girare anche a sostegno di opere buone (Anfass / Pancheri o CdO / Malossini - chi vuoi che se la prenda con le finalità buone?) e poi lascia che alla sbarra ci finisca lui.

- Vuoi pilotare accadimenti perfino in Vaticano? Se non ce la fai col sesso, infiltrati nelle sue finanze, magari aiutandoli ad aiutare qualche opera buona in maniera che non si accorgano essere illegale (i preti capiscono poco di finanza, è un gioco facile), poi finta di difenderli dallo scandalo e ti sentirai un Dio nel far accadere gli eventi. Ricordati che è facile trovare magistrati con la fregola di portare alla sbarra i baciapile: uno riuscì perfino ad accusare Madre Teresa di Calcutta di esportazione clandestina di valuta perché dall’Italia se ne stava tornando in India con in tasca le offerte raccolte; e alla corte dei diritti umani sono depositate accuse di violazione più a carico del Papa che a carico di nababbi dominanti in Arabia Saudita dove si sa come sono trattate le donne e i malcapitati che osassero abbandonare la religione dominante per altra fede in barba all’articolo 18 della dichiarazione universale dei diritti umani, che è stato loro concesso di cassare per altra loro, onde averli primari compratori di armi e allineati anti Russia (giù la maschera cari wahhabiti e cari inciuciati gnomi nostrani)

- Analogamente potrai fare con qualche Diocesi ricca: individua i punti di forza finanziari, infiltrati in quelli (anche i preti - diocesani capiscono poco di finanza) combina qualche cosetta sporchetta, finta di tutelarli dagli scandali ed avrai poltrone finanziarie sicure, grasso che cola, potere di far loro dire, scrivere, assumere pagare e non scrivere, non dire, non assumere non pagare quasi tutto quel che ti pare; perfino potrai indurli a rinunciare a contributi pubblici che non venissero da fonte a te gradita.

X: sei fissato a vedere le tecniche dissuasive e i potenti labari soprattutto nella finanza.

Credo che sia significativa la densità differenziale delle tecniche dissuasive in area finanza in analogia con la relativa densità di potenti matrici, ma ci sono anche altre aree dove la loro densità differenziale è significativamente alta, dai mass media, all’alta formazione, alla cultura, alle corti di giustizia, ...

Ma effettivamente nel mio blog cito la dissuasione occulta soprattutto in area finanza, forse per deformazione professionale. Faccio un esempio di cronaca recente.

MPS (siamo a febbraio 2013, cfr buco-scandali, Mussari & company, tutt’altro che invisi a certe matrici) è la più antica banca del mondo che nacque come Monte di Pietà in cultura cattolica per proteggere le vittime dell’usura (e non mi far dire di che risma fossero i più famosi usurai del tempo...): un prestito che sia dato contro una garanzia reale di valore superiore, ha una forte valenza palesemente persuasiva, caritativa, mutualistica, non usuraia, tanto che anche la fede islamica (che non ammetterebbe gli interessi) lo benedirebbe; la sua componente dissuasiva sarebbe quasi inesistente: mal che vada, il debitore ci rimetterebbe il bene dato a pegno, ma incasserebbe l’eventuale plusvalenza rispetto al debito residuo. Questo aspetto buono caratterizzerebbe tutti i prestiti dati con garanzia di un bene reale di valore superiore (ad es. mutui casa <<100%) o per finanziare un bene futuro a forte valenza sociale (ad es, il prestito d’onore per cervelli inventori) o per fare investimenti in opere pubbliche; in generale vale per tutta la finanza etica.

Ma i potentati di cui sopra hanno fatto poca fatica a capire che una persona indebitata senza garanzia, ancorché configuri un rischio per il prestatore, è un burattino facilmente e durevolmente manovrabile e lo potresti perfino illudere di pagare il debito di oggi facendone uno più grosso domani col quale rimborsare il debito precedente e avanzare anche qualcosa per fare un giorno di festa-cicala. Vedi ad esempio lo stato italiano che non ha imitato la cultura del risparmio dei suoi privati cittadini, ma si è impiccato (reso ricattabile) con un immane debito pubblico.

Nei mega-debiti si annida una potenza dissuasiva che permette di trasformare una persona in uno schiavetto e una società in una riserva di schiavi. E allora gli gnomi della finanza collusi coi potentati hanno inventato la cultura del debito, il mega-debito dissuasivo, creando i cosiddetti titoli tossici (una catena di Sant Antonio di scommesse, cui non corrisponde un valore reale: il loro valore complessivo supera di n volte il PIL mondiale, quindi è matematico che dietro ci sia quasi il nulla in termini di garanzie reali e a pagare sarà, come nelle catene di S.Antonio, l’ultimo pirla cui è rimasto il cerino in mano, come con l’Argentina, la Parmalat, l’Islanda, la Grecia, Cipro, ...).

X: che c’entra MPS?

Se questa antica banca si fosse limitata a fare finanza reale in analogia al suo spirito iniziale, in forza persuasiva semplice e trasparente, anziché cedere alle dissuasioni ricattatorie (truccate da persuasioni) di certi manager collusi coi potentati (avvezzi a privatizzare i guadagni e a socializzare le perdite), lascio a te la deduzione.

X: citi MPS perché ce l’hai su coi massoni?

Conosco massoni onesti e onorabili, alcuni mi sono amici, e non tutti i potentati sono massoni.

X: allora fammi altri esempi.

- La Cina ha legato col debito tanti paesi (ad es. Sudan, Venezuela), inducendoli per compenso a comperare quasi tutto cinese e a venderle le terre in land grabbing;

- la Cina ha acquistato ¼ del debito pubblico degli USA, e lo usa come un guinzaglio (o come tenerli per le p) riuscendo a dissuadere USA e occidente dal reagire di fronte alle sue violazioni dei diritti umani, dell’ecosistema, dell’imperialista conquista dei mercati. Siamo anche noi a pagare il prezzo di quella colossale potenza dissuasiva (tanto per farti un’idea il debito pubblico degli USA vale oggi (2013) 12T€ (12 tera euro) ¼ del debito pubblico degli USA vale 3T€, il debito pubblico italiano vale 2T€ che è il 125% del PIL nazionale, cioè la Cina tiene al guinzaglio gli USA con una corda che vale quanto 2 anni di lavoro di tutti gli italiani. Fortuna vuole che per il principio di azione e reazione tale potenza dissuasiva vale anche nei confronti della Cina che perderebbe un sacco di soldi se gli USA fallissero come l’Argentina; in altre parole ad essere ottimisti potremmo dire che questo legame dissuasivo tra debito_USA e credito_Cina è uno scudo anti-atomico più forte dello scudo stellare.

X: qualcuno dice che sarebbe meglio per l’Italia uscire dall’Euro...

Conosco uno che perora questa uscita dicendo anche che così ci sottrarremmo ai negatori delle radici cristiane e alle matrici che legalizzano gli uteri in affitto per i gay;

- «lo sai che in breve tempo falliremmo come l’Argentina per insolvenza del debito» gli dissi.

- E lui «certo, poi però azzerato il debito, potremmo ripartire senza più pagare interessi sui BOT».

- Replicai «credi che i creditori buggerati non ci punirebbero per la fregatura?».

- «E cosa ci potrebbero fare? Bombardarci?».

-  «Caro amico, sei rimasto indietro», gli dissi, «la potenza dissuasiva della mega finanza vale almeno come quella delle bombe: è di oggi (07/02/2013) che nessuno vuol più investire in Argentina, che è tornata nuovamente in ginocchio anche dopo aver azzerato il suo debito e che per la prima volta nella sua storia il FMI (Fondo Monetario Internazionale) starebbe per espellere un suo membro, l’Argentina. Vorresti che l’Italia dei tuoi figli finisca come l’Argentina? (Fra l’altro l’Argentina fallendo non s’è sottratta ai potentati, che invero sono più influenti di prima, perché sono così abili in finanza da lucrare anche sugli andamenti di mercato discendenti oltre che su quelli ascendenti, ed a patire è sempre il popolino; ricorda la privatizzazione dei guadagni e socializzazione delle perdite). Siamo pulci al confronto della potenza dissuasiva della grande finanza nel mondo globalizzato, almeno finché non aumentasse la forza del diritto rispetto al soverchiante diritto della forza, cioè finché non cambiassimo in favore della dignità della persona le regole e le priorità informanti il sistema economico-finanziario come insegna la dottrina sociale della Chiesa e qualche illuminato economista purtroppo poco ascoltato».

X: ma chi programma deve far accadere gli eventi, non sperare che accadano ...

Certo! Chi gestisce programmazione per obiettivi deve conoscere bene le tecniche dissuasive, perché come suddetto, esse sono più determinanti di quelle persuasive per quanto riguarda la predittività degli eventi.

Chi vive sperando muore piangendo dicono i padroni delle tecniche dissuasive, che le sanno metabolizzare per spenderle come persuasive ai corsi manageriali; essi conoscono (per corsi di formazione e per esperienza) i rapporti di forza ordinanti le dinamiche relazionali, capaci di far accadere (o di impedire che accada) gran parte delle loro previsioni.

Le tecniche dissuasive debbono essere ben note ai responsabili delle programmazioni per obiettivi (aziendali e non solo) e dei loro più stretti collaboratori, se non per applicarle nella conduzione dei progetti, quantomeno per parare i colpi di chi all’interno e all’esterno del sistema ospitante usasse le tecniche dissuasive (più o meno occulte) per mettere pali fra le ruote alla realizzazione del progetto.

X: esempio?

In un’azienda degli anni ’80 conobbi un funzionario F che aveva la responsabilità di un progetto importante che il suo capo-area C condivideva, ma che al suo diretto capo H non piaceva perché avrebbe preferito una soluzione/fornitore diversi; F concordò con il suo più fidato collaboratore di annotare in ritardo gli stati di avanzamento sul diagramma di Gantt del progetto (aveva un foglio appeso alla parete in bella mostra dove si coloravano le attività completate), così il suo capo H si illuse che il progetto sarebbe stato abortito e non intraprese particolari azioni di contrasto (buca di potenziale); quando restava solo 1/5 dei giorni assegnati prima della scadenza, sul Gantt le attività spuntate come concluse erano meno della metà; F fintava preoccupazione e scoramento, mentre il suo capo H felicemente lo consolava; a due giorni dalla scadenza F chiamò i capi C ed H per la dimostrazione finale di collaudo: amara sorpresa per il capo H, che si imbufalì urlando contro alcune anomalie residue evidenziate dal collaudo, ma il capo area C capì che si trattava di aspetti marginali e che l’obiettivo era stato raggiunto. Si chiamò EP3 e fu il primo personal computer bancario multifunzione (due Lu2 ed una Lu1 in context switching) pur con un sistema operativo monotasking come l’MS-DOS.

X: certo che se uno avesse particolari capacità dissuasive ... che potenza ...

Qualche individuo o popolazione ha più abilità innata di altri nel percepire i rapporti di forza sottesi alle dinamiche delle relazioni umane: costoro riescono ad usare la dissuasione tanto abilmente da farla apparire quasi sempre una persuasione al soggetto esecutore: i meridionali ad esempio sanno cogliere mediamente più dei settentrionali le sfumature di dialogo verbale o mimetico, le connessioni contestuali e i molteplici indicatori sottili di varchi di entrata nella persona esecutrice, manipolabili con tecniche di causa-effetto. Forse non è un caso

- che un meridionale soffi la donna al settentrionale più facilmente che viceversa;

- che sia mediamente più frequente trovare managers del personale meridionali che settentrionali nelle grandi aziende;

- mi astengo dal fare paragoni in campo mafioso perché potrebbero apparire offensivi, eppoi perché ¼ del mio sangue è meridionale e sono felice per il tanto amore al bene comune che ho imparato anche da mia nonna.

X: tutta ‘sta pappardella a che pro?

- Dobbiamo aprire gli occhi e conoscere le tecniche dissuasive (alias ricattatorie, infiltranti) non per abusarle contro i prossimo, ma per legittima difesa da chi le usasse per il presunto bene suo, contro il certo male altrui.

- E’ doveroso (per moralità e responsabilità) conoscere i rapporti di forza sottesi alle tecniche dissuasive, non solo perché ce lo insegnò Gesù con la storia del nemico soverchiante con cui andare a compromesso, ma anche proprio per salvaguardare il massimo possibile del bene, il che a volte può significare accettare il male minore come insegna il Catechismo della Chiesa cattolica.

X: ad esempio?

Pio XII condannò il malefico nazismo ma raccomandò ai Vescovi di usare cautela per non far aumentare il numero delle vittime; i Vescovi olandesi soprassedettero alla cautela e fecero leggere nelle chiese il proclama di condanna dei malefici nazisti; scattò la tecnica dissuasiva delle SS e finirono nei Lager anche gli ebrei che si erano convertiti (Edit Stein)

X: fammi un altro esempio.

- Craxi ed Andreotti misero i carabinieri contro i marines per evitare che il terrorista Abu Abbas fosse catturato dagli USA in casa nostra: credo che quella azione sia stata una prevenzione della potenza dissuasiva del terrorismo e che abbia risparmiato atti terroristici islamici all’Italia più di quanti ne abbia prevenuti la sua stretta vigilanza antiterrorismo.

- Se, per quanto riguarda il nostro agire, puntiamo alla persuasione aborrendo l’abuso di dissuasione (ritorsione, vendetta ...) dobbiamo accettare di essere vittime preferite (in quanto indifese) dei maestri di dissuasione abusiva (vedi cristiani perseguitati, cristianofobia, espropri di patrimoni costruiti in secoli di beneficenza ed usati pro beneficenza, referendum abrogativi di sovvenzioni alla scuola cattolica che falsamente accusano essere privilegi per la gestione di servizi, ancorché erogati pro bene di tutti e con minori oneri per lo stato...)

X: perché?

- la rinuncia cristiana ad inferire male fisico ci deve far mettere nel conto che il predatore punta più facilmente la preda che conosce come notoriamente meno reattiva (meno dissuasiva); e tuttavia non possiamo esimerci dalla legittima difesa (se non personale quantomeno quella dovuta a tutela dei deboli affidati alla nostra responsabilità, costasse anche distinguersi da certe semplificazioni della Pax Christi di ieri)

X: che c’entra la Pax Christi di ieri e di oggi?

- Quella di oggi è più attenta ad evitare certe ingenuità, avendo dovuto ammettere l’enormità delle persecuzioni che stanno subendo innocenti nostri fratelli di fede e, quindi, dovendo ammettere oggi più di ieri la necessità di prevenire le infiltrazioni dei maestri di odio e di vendere cara la pelle.

X: però un direttore di studio teologico, ben viso a potenti matrici, disse che i cristiani oggi pagano le conseguenze di essere stati loro i primi a dire che la loro religione era l’unica vera.

- Dobbiamo tener presente che i rapporti di forza (dominio delle tecniche dissuasive; ma la stessa giustizia amministrata ormai pare muoversi più per il diritto della forza che per la forza del diritto) tendono a sorvolare sulla dignità e la libertà dei più deboli e indifesi, magari con il pretesto che mediamente la felicità umana ne guadagnerebbe: così pensavano gli schiavisti egiziani, così ragionano gli adulti cinesi che sfruttano i bambini in fabbrica, ma così anche i nababbi d’Arabia che vogliono sposare bambine di 10 anni (e l’Unicef muove solo il mignolo contro di loro, perché altrimenti gli tagliano i petroldollari, sempre per stare alla forza della dissuasione), nonché gli LGBT che pretendono di legittimare l’u2g (e l’Unicef tace, sempre per le suddette forze dissuasive); non mi meraviglierei che fra qualche lustro, imperante l’u2g, si arrivi anche in occidente, come in Arabia, ad abbassare l’età minima del minore che facesse sesso con l’adulto senza che sia più reato di violenza sessuale, come aspirato dai partiti pedofili.

X: che c’entra con il suddetto teologo?

- Scusa la mia risposta non pertinente, ma preferisco essere accusato di impertinenza da te che da certi altri.

X: hai paura? Sei stato dissuaso?

- No comment.

X: sei convinto che la dissuasione sia intrinsecamente cattiva?

Mi stai rifacendo la domanda iniziale. NO se bilanciata con palese persuasione. Nel contesto giusto fa più bene alla felicità del ragazzo il timore di uno scappellotto del papà che una lunga dissertazione tendente a persuaderlo sull’opportunità di desistere; e se al posto del 18 politico avessero dato sonore bocciature, forse la scuola italiana sarebbe migliore; infatti i nuovi docenti sono mediamente migliori della media dei nostalgici del 68.

Prova a pensare che buona valenza dissuasiva potrebbe avere contro l’abuso delle sale slot un semplice obbligo di avere vetrate che consentano identificazione dei clienti dall’esterno: invece anche nella mia città, come in tante altre, nemmeno una fessura han lasciato per vedere se tra gli assidui clienti ce ne siano di quelli sovvenzionati da denaro pubblico come indigenti, o parenti di avvocati che vanno alle sale slot per cambiare le banconote da 500 incassate in nerofilia, che altrimenti la banca segnalerebbe di provenienza sospetta.

Prova a pensare per contro che cattiva valenza “persuasiva” abbiano usato i potentati alle spalle di tali sale slot se nell’ultima notte della legislatura 2012, forse sogghignando più che sbadigliando, un sufficiente manipolo di nostri sommi politici sdoganò centinaia di slot, peraltro con il compiacimento dei tifosi della pletorica pubblica dipendenza (preferita dai potentati alla sussidiarietà) ora che lo Stato biscazziere, dopo aver incentivato la azzardopatia, la riconosce come malattia da curare a carico dello stato, con aumento di spesa e di dipendenti pubblici.

Prova a pensare che buona valenza dissuasiva potrebbe avere una legge che dicesse: caro azzardopatico, già ci costa assai curare i drogati, abbiamo altre priorità da soddisfare nei bisogni di salute con il budget della spesa sanitaria in questo periodo di vacche magre: per ora curati anche intaccando il tuo patrimonio e, se ci chiedi sostegno pubblico, per 10 anni ti leviamo qualche punto in graduatoria.

Prova a pensare che buona valenza dissuasiva potrebbe avere una legge che imponesse agli abitanti delle case sulle pendici del Vesuvio: “dal prossimo anno ogni nuova costruzione dovrà assicurarsi al 50% contro il Vesuvio, entro 10 anni al 100% e lo Stato non pagherebbe né danni né relativa ricostruzione; per le abitazioni già esistenti, tempo 100 anni per arrivare ad assicurarsi al 100% partendo da zero più 1%/anno dal prossimo anno”.

Prova a pensare che buona valenza dissuasiva dei nerofili ha la soglia di 1000 euro per i pagamenti in contanti (io la abbasserei a €200): purtroppo per qualche boss non è “buona” tale valenza dissuasiva ed infatti promise di eliminarla come la eliminò nel 2008 per favorire i nerofili, imitato da Renzi nel 2015.

Prova a pensare che buona valenza dissuasiva dei nerofili potrebbe avere la decisione di far sparire a livello mondiale le banconote da 500€ e da 200€ lasciando come taglio massimo quelle da 100€, in analogia al taglio massimo USA che è di 100$.

X: anche a scuola useresti tecniche dissuasive?

La figlia di un mio cugino, brillante laureata medico in Germania, mi racconta come funzionerebbe in quello stato l’università di medicina: accesso solo per i migliori liceali; laboratori di anatomia iniziali per tutti con eliminazione degli schizzinosi + Messa finale di ringraziamento ai parenti che avevano prestato i cadaveri; esami a raffica: se ne sbagli uno lo puoi ripetere dopo due mesi, se lo sbagli ancora, dopo sei mesi, se lo sbagli ancora non puoi più frequentare università di medicina in Germania.