PERCHÉ I CRISTIANI SONO COSÌ TANTO PERSEGUITATI? pagina incompleta, lavori in corso

Se non ci bastasse la risposta del teologo Renner (perché «il concetto di religione assoluta o unicamente vera lo ha coniato la cristianità, avviando persecuzioni di credenti di altre fedi (pagani) ed innestando un meccanismo doloroso, di cui essi stessi oggi sono vittime»), potremmo provare a discernere ulteriormente.

Ci chiediamo se sia sufficiente reagire alle persecuzioni azionando la preghiera, la carità soccorritrice, le petizioni, la richiesta che le armi assassine di innocenti vengano fermate da altre armi “più pulite”.

Ci chiediamo se sia necessario azionare una strategia di prevenzione e di dissuasione contro i persecutori e i loro foraggiatori, quantomeno per ridurre la frequenza delle stragi di inermi, almeno quelle più efferate perpetrate da reiterati artigli.

E se, prima di invocare la guerra ai persecutori, ci domandassimo quale sia la nostra speranza di cristiani?

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 27/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: per la loro presunzione di verità? anche nei paesi cristiani; Jihad islamico; qual è la nostra speranza?

 

lavori in  corso

 

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SOMMARIO

1. Premessa

  - Le beatitudini, il paradigma della vita additato da Gesù per i suoi discepoli

  - Dunque i Cristiani sarebbero votati al martirio?

  - Pregare per i cristiani perseguitati è tutt’altro che rassegnazione al fatalismo.

2. I cristiani perseguitati possono sperare aiuto anche dagli ex-cristiani che non li nominassero?

  - perché è comunque meglio di chi giustificasse i persecutori      3

3. Senza le armi dei potenti come potremmo fermare i persecutori armati?          3

  - La prima causa persecutoria sarebbe il jihadismo foraggiato da regimi?           3

  - è agghiacciante leggere il male che certi testi sacri prescriverebbero agli infedeli       3

  - ma anche il sacro mandato persecutorio sarebbe solo una delle cause delle persecuzioni          4

4. Se le cause delle persecuzioni sono molteplici, esiste qualche fattor comune?       4

  - Profilo del fondamentalismo induista      4

  - Profilo del fondamentalismo leninista     5

  - Profilo del fondamentalismo massonico  5

  - Profilo del fondamentalismo islamico     5

  - Imporre lo stato essenza dell’eticità sarebbe fattor comune dei persecutori?     5

  - Un altro fattor comune sarebbe l’avversione alla pretesa cristiana Gesù=Dio?  5

  - E se pesasse l’avversione a chi crede nella forza del diritto senza l’uso della forza?       6

  - La vita vegetale e animale si sviluppa premiando i vincenti (selezione naturale)       6

  - Anche le dinamiche dell’economia moderna puntano sul darwinismo sociale   6

  - Liberté Égalité Fraternité sono piegate alla ragione dei vincenti 7

  - Non hai mai sentito dire che la mentalità cattolica frena lo sviluppo nelle aziende?       7

  - Trattasi di lotta per la sopravvivenza che respinge come pericoloso chi la intralcia       7

  - Chi ha responsabilità di stati o aziende diffida di chi ignora i rapporti di forza 7

  - Sganciarsi dal Vaticano e relativizzare le beatitudini per essere meno perseguitati?       8

5. Se “Il mio regno non è di questo mondo”, è tutt’altro che fuori del mondo.   8

  - Educare alla difesa e promozione dei diritti umani soprattutto agli Art18,19,26.3       8- 

  - non chiamare alle armi in opposto estremismo degli stessi massacratori           8

  - possiamo invocare le armi per fermare in immediata emergenza i massacri di inermi        9

  -  ma possiamo fidarci di un Consiglio di Sicurezza sbilanciato sugli armaioli?  9

  - e se le forze del diritto si coalizzassero in un ONU_2 di giudizio disarmato?   9

 

1. Premessa

In preparazione del 15/08, giornata di preghiera per i Cristiani perseguitati, ho cercato di seguire l’invito del Papa tenendomi informato sugli eventi (soprattutto sulla furia criminale scatenata dai jihadisti del califfato), sensibilizzando amici e via web, aderendo ad iniziative di sostegno, meditando sull’interrogativo in titolo con riflessioni che nei giorni seguenti sentii il bisogno di annotare in questa pagina pro correzione fraterna di qualche amico che lessi lanciare appelli da crociata, rischiando di risultare più utile al Nemico che benefattore dei perseguitati, rischio che anch’io vorrei evitare a me, non solo contro l’Isis, ma anche contro le quotidiane tentazioni della cultura dominante: perciò inizio a riflettere partendo da

- Le beatitudini, il paradigma della vita additato da Gesù per i suoi discepoli

E se la mitezza prescritta ai cristiani fosse una delle cause di diffidenza e di avversione di tanti non cristiani verso i cristiani? Estraggo dalle domande emerse nel mio gruppo di catechesi coi genitori delle elementari 11/05/2015 sulle beatitudini (“beati i poveri, gli afflitti, i miti, gli assetati di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, i perseguitati e gli insultati per causa mia”):

- la maggior parte della gente, anche cristiani, riconosce eroiche queste virtù, ma non è convinta che esse servano per la realtà quotidiana (figurarsi per le emergenze) dove invece, anche solo per non affondare (figurarsi per emergere) sarebbero necessarie attitudini ben diverse da mitezza e afflizione: ok consigliare misericordia per i poveri cristi, e la purezza di cuore a chi ti vuol sicuramente bene, ma guai permettersi queste beatitudini col nemico o quando tu dovessi tutelare chi ti fosse affidato in responsabilità;

- l’unica delle suddette beatitudine che parrebbe spendibile anche nel quotidiano competitivo sembrerebbe essere la sete di giustizia.

- Dunque i Cristiani sarebbero votati al martirio?

Le persecuzioni loro inflitte dal jihad (tanto per citare le più efferate vigenti) sarebbero nient’altro che il loro destino?

Il primo a dirci di non cedere a tale fatalismo sarebbe Gesù,

- quantomeno perché tra le beatitudini mette anche la sete di giustizia, ed è evidentemente ingiusta la persecuzione che stanno subendo oggi i Cristiani (anche senza indulgere a quella teologia protestante e cattolico-modernista che arriva a ridurre tutto l’annuncio del regno alla giustizia: vedi Mancuso: “la vita eterna non dipenderebbe dal sacrificio ma dalla giustizia e il valore salvifico della croce e resurrezione sarebbe stato aggiunto postumo nel Vangeli”),

che comunque attraverso il Magistero della Chiesa ci invita

a seguire le tracce dei martiri con uno sguardo sulle persecuzioni che non si limita alle interpretazioni in chiave politica e di diritti umani: quando la Chiesa denuncia le violazioni della libertà religiosa e della dignità umana, al tempo stesso annuncia che Cristo ha fatto della persecuzione, e della morte, uno strumento di salvezza e ci ricorda che la nostra fede è risvegliata dalla testimonianza di tanti Cristiani perseguitati, come ha detto l’arcivescovo di Mosul «Sono loro che hanno iniziato a dirmi di avere bisogno di essere più attaccati alla nostra fede. Erano loro a dirmi che erano tornati  a vivere dentro le tante difficoltà»,

- e ad essere prudenti oltre che coraggiosi nel perseguire la giustizia, anche a fronte di atroci efferatezze e menzogne, per non fare il gioco del nemico, contrastabile sì, ma non del tutto eliminabile in questo mondo, per un mistero che capiremo solo nell’altro mondo.

- Pregare per i cristiani perseguitati è tutt’altro che rassegnazione al fatalismo.
Per contrastare le
forze del male, per farci giudicare la vita e la fede dalla testimonianza dei martiri, anche perché dalla stessa preghiera deriva la migliore ispirazione all’azione, a partire da noi stessi (conversione) e per i perseguitati, col cuore e con l’intelligenza che apre bene gli occhi sulle cause e sulle finalità (movente) delle persecuzioni e cerca di ridurle (non da soli ma in sinergia con gli uomini di buona volontà), guidati da quel Magistero che massimizza l’efficacia del nostro agire minimizzando i rischi di reattività impulsive e di ingenuità ingannevolmente ispirate.

 

2. I cristiani perseguitati possono sperare aiuto anche dagli ex-cristiani che non li nominassero?

Un’analisi sistematica delle cause delle persecuzioni non potremmo che affidare a ben più esperti della  mia presente pochezza, che qui medita solo per amici, guidata dal cuore, che corre subito a cercare cosa e come fare per alleviare le sofferenze dei fratelli in emergenza persecutoria e per ridurre la probabilità che altri soffrano così tanto e così frequentemente, anche se ci deludessero parole, opere e omissioni di alcuni protagonisti degli stessi interventi di pronto soccorso, che comunque ringraziamo.

- Sinergizzare anche con chi non intende nominare i cristiani perseguitati.

Già concludendo la premessa metodologica, abbiamo intravisto che per ridurre le persecuzioni non possiamo agire da soli, ma dobbiamo sinergizzare con gli uomini di buona volontà, ivi inclusi tanti agnostici che governano i nostri stati:

- ad esempio non possiamo che ringraziare Obama, anche se motiva l’intervento celeste umanitario USA contro il califfato Isis senza nominare Cristiani e Yezidi perseguitati; se mi chiedessi il perché di tale omissione, ipotizzerei che il Presidente non nomini i cristiani perseguitati in ossequio alla sua fede massonica e ai potenti alleati d’Arabia - sunniti come i persecutori e loro foraggiatori - che gli vieterebbero cotale esplicitazione, come da noi Aicha Mesrar si oppose sdegnosamente alla citazione mirata del termine cristiani nella mozione che il Consiglio comunale di Rovereto_TN voleva votare in loro difesa;

- ad esempio il rapporto di Amnesty International che pur denuncia con accuratezza le atrocità dell’Isis contro le persone yazidi, quando parla di cristiani sembra che essi abbiano subito attacchi solo per quanto riguarda i monumenti, non alle persone; perché? per qualche motivo analogo a quelli di Obama?

- perché è comunque meglio di chi giustificasse i persecutori

quando nominasse i cristiani ad esempio

- incolpandoli delle persecuzioni subite, come sibilano certi massoni secondo i quali, stando alle parole del loro amico don Paul Renner (uno due), «quella tra una religione vera e tutte le altre false è una distinzione brevettata da noi cristiani; oggi spesso proprio i cristiani ne pagano le conseguenze, ma tutto era partito, scorrendo la storia, proprio da noi»

o incolpando i droni frenatori, come sibila quel Di Battista, del M5S, che dichiara: "Contro i droni, il terrorismo è la sola arma rimasta per i ribelli";

 

3. Senza le armi dei potenti come potremmo fermare i persecutori armati?

- anche il Papa si è rivolto alle superpotenze per fermare i massacratori del califfato, ancorché chiamati terroristi anziché persecutori da chi comunque oggi ha i mezzi più efficaci per fermare l’escalation dell’emergenza umanitaria; l’azione di freno e prevenzione delle persecuzioni non può ignorare questi limiti/vincoli e deve essere condotta ragionando in termini di giustizia e diritti umani con criteri di giudizio condivisi quantomeno nelle nostre democrazie, anche se mi piange il cuore a limitarmi così, perché, passi il dover tacere il diavolo, ma sento i perseguitati come parte della mia famiglia, andrei ad inginocchiarmi sulle sabbie del Medio Oriente, del Messico, della Cina, ... che furono bagnate dal loro sangue per bagnarle con le mie lacrime.

- La prima causa persecutoria sarebbe il jihadismo foraggiato da regimi?

Il fondamentalismo islamico sta perseguitando in maniera giudicata criminale perfino dai suddetti filo-massoni e ci chiediamo se tali misfatti accadano su mandato dei regimi (ad esempio Arabia Saudita) che foraggiano i jihadisti e/o perché scritti come mandato persecutorio nei testi sacri dell’Islam, che codifica la propensione alla pulizia etnico -religiosa; il fondamentalismo islamico sta azionando tali crimini in Medio Oriente, Nord Africa, Sud Est Asia, Indonesia (non saprei quale area a prevalenza islamica non conosca quantomeno discriminazioni se non persecuzioni di altre fedi; dimmi quale se tu la conoscessi):

- è agghiacciante leggere il male che certi testi sacri prescriverebbero agli infedeli

«I musulmani devono ... combatterli, tagliare loro le mani e la punta delle dita, ucciderli finché l’Islam non regni sovrano», ma ci sono tanti musulmani che ciò smentiscono e ci fanno osservare che anche Lutero prescrisse analoghe angherie contro gli ebrei;

- replicheremmo loro che sono passati decenni da quando i baffetti del Gott mit uns attuavano su milioni di innocenti il delirante mandato di Lutero, mentre sembra che nell’islam sia in crescendo continuo la fregola di eseguire il sacro mandato persecutorio degli infedeli;

- d’altra parte non possiamo non credere al nostro Papa, che quello non sia il vero islam;

- ma anche il sacro mandato persecutorio sarebbe solo una delle cause delle persecuzioni

anche se ammettessimo che il suddetto sacro mandato sia causa e movente della persecuzione dei cristiani, dovremmo ammettere che sarebbe solo una delle cause, cioè una causa non sufficiente, quantomeno perché

- i cristiani sono perseguitati anche da fondamentalismi rosso cinici, massonici, induisti che non sono islamici;

- anche gli yazidi sono sterminati inermi dai medesimi artigli al grido di Allah akbar.

 

4. Se le cause delle persecuzioni sono molteplici, esiste qualche fattor comune?

Se il mandato persecutorio non è la causa sufficiente della persecuzione contro i cristiani, potrebbe essere utile la ricerca di un fattore comune tra vari persecutori dei cristiani e magari notare che non tutti i cristiani sono ugualmente perseguitati.

- Consideriamo 4 profili emblematici di fondamentalismi persecutori di cristiani.

Senza presunzione di esaustività o di imparzialità, con diversa gradazione di accanimento potremmo annoverare nell’insieme P dei persecutori di cristiani i fondamentalisti f tali che f siano tifosi dell’islam (peggio se dei sunniti anziché degli sciiti) o dei leninisti (peggio se siglati RPC o DVRK) o dei massoni o degli induisti; non avrei spazio qui per ricordare nemmeno un centesimo delle persecuzioni azionate da questi profili contro i cristiani: mi  limito ad accennare alle macchie più recenti che contengono tracce utili a discernere qualche fattore comune tra i moventi persecutori dei suddetti profili:

- i regimi islamici che più tolleravano la presenza cristiana (Saddam, Gheddafi; Assad) sono stati bombardati da armi occidentali colluse col sunnismo (soprattutto wahhabita con basi e foraggio a terroristi) avendo contro la Russia e i cattolici: il Papato gridò contro quegli interventi militari e Francesco I con la preghiera universale è stato protagonista dello stop all’escalation missilistica che un premio nobel per la Pace aveva fregola di azionare contro Assad;

- se i bombardieri francesi precedettero quelli di US-UK contro Gheddafi, non può essere stato certo contro il volere della massoneria che in Francia è così potente da essere additata come esempio dal nostro Sergio Romano;

- che sia un caso che US-UK hanno bleffato alla stessa maniera sulle armi chimiche che avrebbe dovuto avere Saddam?

- che sia un caso che quegli interventi militari hanno peggiorato gravemente la situazione dei diritti umani e diasporato cristiani che vantavano millenaria successione apostolica?

- la RPC perseguita soprattutto i cattolici fedeli al Papa, mentre sostiene la chiesa patriottica e tollera qualche setta protestante;

- anche i fondamentalisti induisti si accaniscono soprattutto contro i cattolici;

- quali potrebbero essere i moventi comuni in questo ginepraio di variegati interessi?

comincerei a snodare il bandolo della matassa dal punto apparentemente più lontano dall’attuale califfa bestialità: il fanatismo induista, per proseguire con gli altri 3 profili di persecutori

- Profilo del fondamentalismo induista

Fatta eccezione per il Kerala State dove i cattolici sono presenti 10 volte che altrove e convivono in pace con indù e musulmani, l’accanimento dei fondamentalisti induisti contro di loro deriva soprattutto dalle beatitudini che portano i cristiani ad abbracciare gli ultimi (dalit), a sostenere la pari dignità per tutti, a denunciare un apparato statale i cui poliziotti e magistrati sono spesso distratti se non complici di vessazioni contro i più deboli, a trarre l’energia per tale carità e opposizione all’ingiustizia da un riferimento superiore allo stato (Cristo attraverso la Chiesa, e per giunta una Chiesa che ha base in uno stato estero) pur comportandosi da cittadini mediamente rispettosi della buone leggi dello stato.

- Profilo del fondamentalismo leninista

Anche al governo della RPC non sta bene che ci siano dei cinesi che, per quanto mediamente bravi cittadini, facciano riferimento ad un altro stato come se avessero una doppia cittadinanza che potrebbe arrivare a criticare come ingiusti alcuni comandi e comportamenti degli statalisti.

- Profilo del fondamentalismo massonico

Per essi lo stato è l’essenza dell’eticità: preferiti sarebbero gli stati influenzabili da lor simpatici apparati giuridico-finanziari, ma comunque brandiscono il diritto dello stato di contrastare quei cittadini, ancorché mediamente bravi, che si riferissero ad un’alterità rispetto ad esso: eventuali dissenzienti cristiani ricordino come sono finiti i Cristeros.

- Ma la massoneria è anche filantropica: come potrei rischiare di identificare oggi i massoni con i persecutori di inermi cristiani? Lungi da me! Conosco e rispetto ottimi massoni ed è ovvio che la massoneria non tifa il califfato sterminatore di cristiani, anche perché tra i massoni ci sono tanti cristiani e amici dei cristiani, è superata l’epoca giacobino-garibaldina-messicana, mentre l’eventuale loro antipatia per la religione dei Christifideles sarebbe rivolta quasi solo contro i cristiani della successione apostolica, visto che molti protestanti sono addomesticati a riconoscere sia la supremazia dello stato (non dipendono dal Vaticano e molti dei loro vescovi sono nominati in accordo con lo Stato) sia il darwinismo sociale funzionale al progresso del capitalismo, che sarebbe di matrice protestante ben più che cattolico-orientale.

- Allora perché cito i massoni a proposito dell’interrogativo in titolo? Li cito perché sarebbero tra i principali antagonisti della pratica apostolica di alcuni diritti universali, quali ad esempio configurati dagli Art.18,19,26.3 della dichiarazione_1948 (diritto all’obiezione di coscienza, alla libertà di espressione e di educazione) e tale antagonismo si spinge fino a diventare inquisizione criminalizzante innocenti, quindi persecuzione ancorché ancora non cruenta, verso i cristiani della successione apostolica, mentre i protestanti parrebbero più addomesticati all’ideologia massonica afferente, ad esempio, lo statalismo col monopolio dell’educazione, il criterio di maggioranza anche in etica e nella democratizzazione delle gerarchie ecclesiastiche, il criterio di uguaglianza usato a pretesa delle adozioni gay ed altre singolarità del dissenso verso i papasuccubi e i cristiani della successione apostolica, guarda caso oggi i più perseguitati e diasporati in Medio Oriente.

- Profilo del fondamentalismo islamico

Anche per l’islam lo stato è l’essenza dell’eticità, anzi, l’islam enfatizza tale asserzione al punto che lo fa coincidere con lo stato etico della Sharia ed anche nelle costituzioni cosiddette laiche di alcuni stati islamici è specificato che le leggi non possono essere in contrasto con la Sharia.

- Imporre lo stato essenza dell’eticità sarebbe fattor comune dei persecutori?

Dalle considerazioni di cui sopra parrebbe che un fattor comune delle persecuzioni contro i cristiani sia configurato dalla colpa che i perseguitati non riconoscono nello stato l’essenza dell’eticità, ma gli anteporrebbero un’entità superiore, additata da una guida extraterritoriale, a cui si rifanno primariamente pur comportandosi mediamente da buoni cittadini: il fattore parrebbe rilevante,

- ma non sarebbe senza eccezioni

- e non parrebbe un fattor comune unico.

- Un altro fattor comune sarebbe l’avversione alla pretesa cristiana Gesù=Dio?

È scontato che islam e induismo neghino il fondamento del cristianesimo e, per quanto ciò possa configurare un movente di persecuzione, tale negazione sarebbe sempre conciliabile attorno ad un tavolo di appartenenze religiose pattuendo tutti di “non sentirsi superiori agli altri”. Ma è la cultura dominante in occidente (e dunque filo massonica) e cinese-leninista ad essere più fieramente contraria alla suddetta pretesa, perché tale cultura dominante ammetterebbe le religioni solo con indifferentismo (se la riderebbe quando una religione si ritenesse più giusta di un’altra), ma detesterebbe quella che si dichiarasse unica vera, come sarebbe quella rivelata dal figlio di Dio incarnato e vivente:

- vedi come don Paul Renner (responsabile dello studio teologico delle diocesi di Bolzano e Trento) si fa portavoce di tale detestazione: «la categoria di vera e falsa religione l'abbiamo inventata noi anche se oggi siamo quelli che ne subiscono le conseguenze»;

- vedi il famoso interrogativo di Dostoevskij: un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, può credere, credere proprio, alla divinità del figlio di Dio, Gesù Cristo?

vedi non a caso come chiama a ribadire il Papa all’Angelus 24/08/2014, in culmine di carneficine Isis, come se volesse invitarci a non piegare le ginocchia su questo punto se non per martirio: anche ai nostri giorni tanta gente pensa che Gesù sia un grande profeta, un maestro di sapienza, un modello di giustizia … E anche oggi Gesù domanda ai suoi discepoli, cioè a noi tutti: «Ma voi, chi dite che io sia?». Che cosa risponderemo? Pensiamoci. Ma soprattutto preghiamo Dio Padre, per intercessione della Vergine Maria; preghiamolo che ci doni la grazia di rispondere, con cuore sincero: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Questa è una confessione di fede, questo è proprio “il credo”. Ripetiamolo insieme per tre volte: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

- E se pesasse l’avversione a chi crede nella forza del diritto senza l’uso della forza?

In premessa dicemmo che la maggior parte dei cristiani riconosce eroiche le virtù delle beatitudini, ma non è convinta che esse servano per la realtà quotidiana, dove invece sarebbero necessarie attitudini ben diverse:

- il cristiano potrebbe ritenere questa incoerenza una mancanza di fede, oppure potrebbe dire che le beatitudini non vanno prese alla lettera, bensì con relativismo, perché, quando occorresse, bisognerebbe menare le mani almeno come Gesù ha fatto nel Tempio;

- se la maggior parte dei cristiani crede che occorra anche menar le mani, figurarsi chi crede più nel darwinismo sociale che nelle beatitudini e confida più nel diritto della forza che nella forza del diritto e crede non solo giusto ma indispensabile l’ occhio per occhio, onde prevenire che l’avversario ti cavi anche l’altro presumendosi impunito.

- La vita vegetale e animale si sviluppa premiando i vincenti (selezione naturale)

e il Darwinismo ha a che fare con il diritto della forza ben più che con la forza del diritto, anche se l’uomo, diversamente dagli altri animali, è dotato di un’autocoscienza capace di dettarsi norme sociali (forza del diritto) per migliorare la qualità media della nostra vita più di quanto produrrebbero i soli rapporti di forza bruta, ma l’esperienza insegna (dall’economia, alla politica, in guerra e in pace) che la storia è scritta dai vincitori e chi si fidasse della forza del diritto, trascurando il diritto della forza, soccomberebbe:

- i Greci avevano leggi e cultura elevate fino a sperimentare una forma di democrazia, ma cedettero ai Persiani, ai Macedoni e ai Romani;

- i Romani scrissero il miglior diritto della storia, ma cedettero ai barbari;

- se l’Europa dei primi anni 40 non fosse stata aiutata dalla forza degli USA, sarebbe caduta schiava di nere bandiere SS che massacravano innocenti esibendo il Gott mit uns come con nere bandiere nel califfato si sgozzano inermi al grido di Allah akbar;

- se USA e URSS non avessero avuto la forza della dissuasione configurata dalla potenza distruttiva delle loro testate nucleari superiore ai loro sistemi di difesa, nessuna persuasione, nessuna forza del diritto avrebbe impedito la 3ª guerra mondiale tra i due blocchi contrapposti;

- e potremmo continuare a lungo con esempi analoghi.

- Anche le dinamiche dell’economia moderna puntano sul darwinismo sociale

le matrici di pensiero socio-economico che sottendono il capitalismo (copiato oggi anche dal capicomunismo cinese) sono convinte della necessità di competere sfruttando le energie del darwinismo sociale che il suo teorizzatore esemplificherebbe così: «Può sembrare inclemente che una vedova o un orfano debbano essere lasciati alla lotta per la sopravvivenza. Ciò nonostante, quando siano viste non separatamente, ma in connessione con gli interessi dell’umanità universale, queste fatalità sono piene della più alta beneficenza»

- Liberté Égalité Fraternité sono piegate alla ragione dei vincenti

Le suddette dinamiche socio-economiche, pur ammettendo i valori riassunti nella triade francese Liberté, Égalité, Fraternité, (valori cristiani guardacaso) di fatto

- riducono la libertà a libertà di competere e di avere tutto ciò che il denaro consente;

- riducono l’uguaglianza a non discriminazione delle voglie dei competitori;

- non considerano politically correct la fraternità che non sia intesa come “concordia universale” (di massonico conio guardacaso) anziché fondata sulla dignità della persona umana come intesa da chi la ritiene fatta ad immagine e somiglianza di Dio;

- Non hai mai sentito dire che la mentalità cattolica frena lo sviluppo nelle aziende?

Fior di libri socio-economici irridono la mentalità cattolica come cedente al clima delle beatitudini che sarebbe contrario alla natura del progresso, per sua natura competitivo e quindi inevitabilmente più vicino al darwinismo sociale che a certe utopie buoniste:

- Max Weber, uno dei fondatori della sociologia moderna, faceva risalire il successo dell' economia (capitalista) al ruolo del calvinismo;

un direttore di banca ci interpellò ironicamente così non crederete che la vera finanza sia nata in ambiente cattolico come qui da voi le Casse rurali? No, è nata in ambiente protestante calvinista”;

- cosa predisse Herbert Spencer all’orfano e alla vedova già leggemmo in 4.4.2;

- ricordati questi dettagli quando ti venisse da chiederti perché i massoni, notoriamente ben intersecati con i potenti, abbiano invisi più i cattolici che i protestanti;

- Trattasi di lotta per la sopravvivenza che respinge come pericoloso chi la intralcia

Non si tratta di questioni di poco conto, perché la lotta per la sopravvivenza (degli esseri viventi come delle aziende) è esigenza primordiale in natura, che tende ad espellere (come le api sane fanno con quelle malate) chi remasse contro per ignavia o errore minacciando anziché aiutando il successo di tale lotta (il che non significa rinunciare alla forza del diritto, ma essere consapevoli che essa sarebbe insufficiente senza il diritto della forza dalla sua parte); oltretutto i sostenitori del diritto della forza che deve proteggere la forza del diritto hanno facilità ad accusare certi cattolici (vedi Pax Christi) di contraddizione:

- pronti marciare con Zanotelli contro Sigonella e Dal Molin, fingendo di non sapere che la CCCP fu indotta ad accettare l’inizio del disarmo nucleare proprio dopo il rafforzamento delle basi Nato in Europa;

- solerti a marciare su Sarajevo protetti dalle armi della SFOR per dire che le armi non dovevano essere usate e pronti a lagnarsi per i media che facevano poca pubblicità alla loro marcia pacifista;

- accaniti a negare ad Israele il diritto di proteggere i suoi cittadini dagli attacchi terroristici, sfegatati ad invitarci per questo a boicottare i prodotti israeliani;

- e tuttavia cheti sulle odiate armi che frenassero l’Isis e i suoi massacratori di innocenti.

- Chi ha responsabilità di stati o aziende diffida di chi ignora i rapporti di forza

Chi ha la responsabilità degli stati e delle aziende conoscendo per storia, esperienza e professionalità le dinamiche dei rapporti di forza che sono prevalenti sulle dinamiche dei rapporti di diritto, e senza le quali gli appelli al diritto diventerebbero utopie (come le leggi senza le penali), già inizia a diffidare di chi si rifacesse ad un altro stato/azienda non riconoscendo il primato di quello di cui è cittadino/dipendente, figurarsi poi se si trova quel cittadino/dipendente agire in contrasto anziché coadiuvante nella lotta per la sopravvivenza.

- Sganciarsi dal Vaticano e relativizzare le beatitudini per essere meno perseguitati?

Sicuramente saremmo più graditi alla cultura dominante, forse anche meno perseguitati da massoni, da RPC/DVRK, da induisti e, con ciò, troveremmo alleati che non esiterebbero a nominare i cristiani perseguitati dal fanatismo islamico. Ma ...

 

qui sto rielaborando

 

5. Se “Il mio regno non è di questo mondo”, è tutt’altro che fuori del mondo.

Il mio regno non è di questo mondo” disse Gesù a Pilato nello stesso contesto in cui gli diceva che cos’è la verità (checché ne dica don Paul Renner), ma il suo regno non è fuori del mondo, anzi è la salvezza del mondo, il centuplo quaggiù, quindi, pur avendo indicato con le beatitudini una cittadinanza non collimante con la cultura dominante, Gesù non può aver indicato una prassi contraria al bene comune, alla vera natura dell’uomo e del creato quantomeno come intesa da S.Tommaso («adaequatio intellectus et rei»): non prendere alla lettera le beatitudini in accezione buonista non significa essere relativisti, quantomeno perché

- altrimenti lui stesso sarebbe stato un relativista quando usò le maniere forti nel Tempio

- «La lettera uccide, lo Spirito vivifica».

Il dono più grande che ci ha fatto nostro Signore rispetto al resto del regno animale è proprio l’uso della ragione (siamo fatti a sua immagine e somiglianza, lui è il Logos) e la nostra fede è amica della ragione: usiamole bene entrambe!

- Mi sembra perfettibile l’uso della ragione nelle citazioni di don Paul Renner sulla verità e in certe partigianerie di Pax Christi e Zanotelli sul diritto alla legittima difesa dei suoi cittadini da parte di uno stato che rispetta democrazia e diritti umani in maniera ben superiore a quanto dimostrato dai confinanti che gli facevano esplodere gli scuolabus prima della costruzione del muro.

- Credo che anche Gesù fosse convinto che occorre sostenere la forza del diritto con un adeguato uso del diritto della forza, e non solo quando ha menato le mani a fatto avvenuto, ma anche quando ha additato il tatticismo preventivo con la parabola del condottiero che, sapendo di avere davanti un nemico a forze soverchianti, gli manda ambasciatori a trattare,

- col che avallando il principio del male minore come essenziale al perseguimento del bene comune,

- il che senza significare l’abbraccio del relativismo, come ci insegna il Catechismo.

- Educare alla difesa e promozione dei diritti umani soprattutto agli Art18,19,26.3

Tali articoli sono l’incubatrice degli altri, perché a poco varrebbe contrastare i criminali se si lasciassero liberi i maestri di odio che li allevano, i maestri di persecuzione della obiezione di coscienza e della libertà di educazione, i mercanti di armi che forniscono i filo wahhabiti che foraggiano gli sterminatori di inermi (tra questi mercanti primeggiano i filomassoni US-UK e nella UE i francesi, ma anche l’Italia fa i suoi bei guadagni: pecunia non olet): sarebbe come tagliare la punta dei rovi mentre se ne concimano e innaffiano le radici.

- non chiamare alle armi in opposto estremismo degli stessi massacratori

- Leggo che qualcuno, a fronte della 14enne jihadista fermata in partenza per la Siria, invoca  “decapitiamola, come farebbero loro”: se non riuscissimo ad educare i nostri a non usare la logica del nemico, e ad emarginare subito certe teste calde, basterebbero pochi di noi che sbagliano per agevolare il gioco del nemico: quell’imbecille commentatore non sa che i califfi vorrebbero proprio che noi facessimo quello che lui suggerisce di fare, onde accampare pretesti per massacrare inermi; pensa a come quel maestro di beatitudini che fu S.Francesco andò a trattare coi Saraceni per frenare le loro scorribande sterminatrici a casa nostra: oggi abbiamo anche più mezzi di S.Francesco compatibili con le beatitudini a partire dalla sete di giustizia.

- Leggo Antonio Socci irridere il Papa « Cosa propone papa Bergoglio per “fermare” quei carnefici? Un tressette col morto?». sto proseguendo

 

- possiamo invocare le armi per fermare in immediata emergenza i massacri di inermi

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fda ad das das

-  ma possiamo fidarci di un Consiglio di Sicurezza sbilanciato sugli armaioli?

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fda ad das das

-  e se le forze del diritto si coalizzassero in un ONU_2 di giudizio disarmato?

qualcuno la chiamerebbe ONU delle religioni ...

fda ad das das

 

 

altri spunti da integrare

legittima difesa carente anche per complesso di colpa crociate

da ripescare anche civiltà cattolica quaderno 3953 07/03/2015

sto proseguendo

 

 

DIARIO

 

2019.04.24 <tempi> Vespa di Rai1 dà una lezione ai “politically correct worshippers” di casa nostra (ad es), dedicando la prima parte di Porta a Porta <raiplay> alla strage di Pasqua, con il titolo emblematico “Perché ammazzano i cristiani?” [CzzC: e anche il 2018.03.30 Porta a Porta <raiplay> aveva titolato “il massacro silenzioso dei cristiani”]

 

↑2015.10.07 Un amico si chiede perché tanta indifferenza-diffidenza verso i tragici accadimenti di cristiani perseguitati e ipotizza che prevalga il fastidio per il carattere apparentemente inibente del Cristianesimo quale freno ad alcune "libertà moderne", per cui si insinuerebbe l'idea che un mondo senza cristiani - e soprattutto senza Chiesa - sarebbe molto più libero. Quindi: "ma sì! Che li sterminino pure tutti!!" [CzzC: gli rispondo che è un movente probabile, come pure sarebbero probabili altri moventi, tra i quali sottolineerei un movente di "paura" per mancanza di tutela: il cristianesimo delle Beatitudini apparirebbe un'illusione ingannevole nel suo fidarsi della forza spirituale del diritto senza contare sul diritto della forza fisica e lascia quindi i suoi adepti alla mercé di massacratori ed irrisori liberi di colpire perché privi di forze dissuasive, tanto che, per difendere il suo gregge, il Pastore deve chiedere aiuto anche ai non cristiani (comunità internazionale), ma dicendo loro di non bombardare. ... continua]