Lutero scrisse “DEGLI EBREI E DELLE LORO MENZOGNE”, uno dei peggiori testi antisemiti della storia

Nel 1543, tre anni prima della sua morte, Lutero pubblica un saggio, Von den Juden und ihren Lügen, uno dei peggiori testi antisemiti della storia: bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole, distruggere e smantellare anche le loro case, portare via loro tutti i libri, confiscarne i beni, proibire ai loro rabbini di insegnare, abolire il loro salvacondotto, gettare loro addosso sterco di porco senza alcuna  misericordia o benevolenza

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/01/2024; col colore grigio distinguo i  miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: antisemitismo luterano; shoah; protestanti docili alla cultura dominante? a nazismo?

 

 

↑2017.08.13 <L&P> Lutero, “leccapiedi della monarchia assoluta” (F.Engels) e massacratore dei contadini. L’odio di Martin Lutero verso gli Ebrei. Quel legame tra Lutero ed Hitler

 

↑2016.10.19 <nuovabq>: Anche Kasper ammette che Lutero sia stato tutt’altro che ecumenico: egli certamente non poteva «immaginarsi il nostro dialogo con gli ebrei, sui quali si espresse con disprezzo, in modo per noi imbarazzante...». Neppure avrebbe capito «il nostro dialogo con gli anabattisti», lui che derise e attaccò con la massima durezza molti dei movimenti protestanti nati dalla sua stessa protesta.

 

↑2016.09.22 <storiaechiesa>: L’odio di Martin Lutero verso gli ebrei: la polemica dell’ex monaco agostiniano verso gli ebrei raggiunge vette di una violenza inaudita (che verranno richiamate anche al processo di Norimberga, in quanto il nazista Julius Streicher dirà che il dottor Martin Lutero “oggi, sarebbe sicuramente al mio posto sul banco degli accusati”) soprattutto, ma non solo, in uno scritto del 1543 intitolato Degli ebrei e delle loro menzogne. In esso Lutero definisce gli ebrei «serpi velenose e piccoli demoni ... bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole ... distruggere e smantellare anche le loro case ... portare via a loro tutti i libri di preghiere e i testi talmudici» Questo testo fu molto valorizzato dai nazisti, al punto che “lo stesso pogrom scatenato in Germania, Austria e Cecoslovacchia durante la cosiddetta «notte dei cristalli» fu voluto proprio nel giorno del compleanno di Lutero. «Il 10 novembre 1938 – scriveva allora il vescovo evangelico-luterano di Eisenach, Martin Sasse – bruciano in Germania le sinagoghe. Dal popolo tedesco viene finalmente distrutto il potere degli ebrei sulla nuova Germania e così viene finalmente incoronata la battaglia del Führer, benedetta da Dio, per la piena liberazione del nostro popolo».

 

↑2014.02.19 <avvenire>: Luterani: "mea culpa" su Hitler. Intervista a Stephan Linck. Com’è stato possibile tenere insieme il Vangelo e la mitologia ariana neopagana? «Agli inizi del regime il supporto protestante a Hitler era massiccio, perché egli aveva rimosso la Repubblica che era vista come un’entità irreligiosa. I nazisti propagandavano un "cristianesimo positivo", rivolto in negativo solo contro gli ebrei, e questo incontrò il favore dei luterani. L’elemento neopagano fu rifiutato dalla maggioranza dei fedeli ». Gli scritti contro gli ebrei di Lutero hanno un ruolo nella «sintonia» con l’antisemitismo nazista? «Le radici profonde dell’antisemitismo della Chiesa evangelica affondavano nel nazionalismo tedesco; tuttavia sì, molti protestanti facevano riferimento agli scritti contro gli ebrei di Lutero per dimostrare che erano loro gli antisemiti "originali": in fondo Lutero aveva già incitato a cacciare gli ebrei e a distruggere con il fuoco le sinagoghe».

 

↑2001.02.gg Traggo da mensile 30 Giorni#2/2001

Nel 1543, tre anni prima della sua morte, Lutero pubblica un saggio, Von den Juden und ihren Lügen, che esce ora in traduzione italiana, con il titolo Degli ebrei e delle loro menzogne. Il libello, dal cui contenuto le comunità protestanti attuali hanno preso risolutamente le distanze, è di una violenza senza pari. «Esseri tanto disperati, cattivi, velenosi e diabolici fino al midollo sono questi ebrei, i quali in questi millequattrocento anni sono stati la nostra piaga, pestilenza, e ogni sventura, e continuano ad esserlo»2. Essi sono «velenose, aspre, vendicative, perfide serpi, assassini e figli del demonio, che pungono e nuocciono in segreto, non potendolo fare apertamente»3.

      Di fronte a loro l’unica terapia possibile è un’«aspra misericordia» (scharfe Barmherzigkeit)4, una durezza impietosa che si traduce, verso la fine del libello, in «senza alcuna misericordia»5. Le misure drastiche che il riformatore richiede alle autorità civili e religiose per ripulire la Germania dalla “piaga” giudaica prevedono una serie di punti.

- «In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto»6.

- In secondo luogo «bisogna allo stesso modo distruggere e smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari»7.

- In terzo luogo «bisogna portare via a loro tutti i libri di preghiere e i testi talmudici nei quali vengono insegnate siffatte idolatrie, menzogne, maledizioni e bestemmie»8.

- In quarto luogo «bisogna proibire ai loro rabbini – pena la morte – di continuare a insegnare»9.

- In quinto luogo «bisogna abolire completamente per gli ebrei il salvacondotto per le strade, perché essi non hanno niente da fare in campagna, visto che non sono né signori, né funzionari, né mercanti, o simili. Essi devono rimanere a casa»10.

- In sesto luogo «bisogna proibire loro l’usura, confiscare tutto ciò che possiedono in contante e in gioielli d’argento e d’oro, e tenerlo da parte in custodia»11.

- In settimo luogo «a ebrei ed ebree giovani e forti, si diano in mano trebbia, ascia, zappa, vanga, conocchia, fuso, in modo che si guadagnino il loro pane col sudore della fronte»12. [CzzC: Arbeit macht frei campeggia all’ingresso di Auschwitz]

- A queste misure Lutero aggiunge il divieto di pronunciare il nome di Dio in presenza di cristiani. «Le boccacce degli ebrei non devono, da noi cristiani, essere considerate degne di nominare il nome di Dio in nostra presenza: chiunque lo senta da un ebreo, lo segnali all’autorità, oppure gli getti addosso sterco di porco, se lo vede, e lo cacci via. E su questo punto nessuno sia misericordioso e benevolo»13.

- Lutero insiste a più riprese sul fatto che non si deve usare misericordia verso gli ebrei. Questi esseri «velenosi e diabolici» devono essere evitati: «Fate sì che non abbiano alcuna protezione né difesa, alcun salvacondotto, né vita in comune con noi»14.

Lo scopo, com’è evidente, è di render loro la vita impossibile onde persuaderli ad andarsene. Per Lutero il rimedio effettivo è quello praticato dalla «saggezza comune di altre nazioni, come la Francia, la Spagna, la Boemia»15, cioè la loro definitiva cacciata dal Paese. «Io penso questo: se noi vogliamo rimanere immuni dall’empietà degli ebrei e non esserne partecipi, allora dobbiamo separarci e loro devono essere cacciati dalla nostra terra, che si ricordino della loro patria»16. Essi devono essere cacciati come «cani rabbiosi»17. «Io» scrive Lutero «ho fatto il mio dovere: qualcun altro, ora, veda di fare il suo! Io non ho colpa»18. [CzzC: anche i cattolici cacciarono gli ebrei dalla Spagna, ma, a prescindere dal fatto che nelle principali aree cattoliche gli Ebrei hanno continuato a prosperare, ancorché ghettizzati, dalla Spagna pare siano stati cacciati nel 1492 per ragioni politiche dei reali di Spagna che il Papa tollerò controvoglia].

Un’autoassoluzione, questa, che ha un suono cupo. Lutero, come padre spirituale della Germania moderna, ha una responsabilità gravissima nel processo di odio sviluppato verso la componente ebraica. Le pagine «sinistre»19 del suo pamphlet, le sue parole «indifendibili»20, giustificano la chiamata di correo che ne fu fatta al processo di Norimberga dal nazista Julius Streicher per il quale il dottor Martin Lutero «oggi, sarebbe sicuramente al mio posto sul banco degli accusati»21. Accusa questa che trova conferma in William Shirer, uno dei più insigni storici del nazismo22, così come, indirettamente, nel fatto che «oggi gli scritti polemici di Lutero contro gli ebrei non sono presenti in nessuna delle edizioni in tedesco contemporaneo»23 . In verità – posto che vi fosse bisogno di altri elementi per giudicare male Lutero – queste pagine sono vergognose.

  1 M. Lutero, Degli ebrei e delle loro menzogne, introduzione di A. Prosperi, tr. it. Torino 2000.

  2 Op. cit., p. 200.

  3 Op. cit., p. 203.

  4 Op. cit., p. 187.

  5 Op. cit., p. 221.

  6 Op. cit., pp. 188-189.

  7 Op. cit., p. 190.

  8 Ivi.

  9 Op. cit., p. 191.

10 Ivi.

11 Op. cit., p. 192.

12 Op. cit., p. 195.

13 Op. cit., p. 214.

14 Op. cit., p. 198.

15 Op. cit., p. 196.

16 Op. cit., p. 215.

17 Op. cit., p. 222.

18 Ivi.

19 D. Garrone, introduzione a: L. Kaennel, Luther était-il antisémite?, Genève 1997; tr. it.: Lutero era antisemita?, Torino 1999, p. 14.

20 L. Kaennel, Lutero era antisemita?, cit., p. 69.

21 Cit. in: L. Kaennel, cit., p. 21.

22 W. L. Shirer, The Rise and Fall of the Third Reich: a History of Nazi Germany, New York 1960, p. 236. Nella traduzione tedesca (Köln 1961) il passo su Lutero è omesso.

23 D. Garrone, introduzione a: L. Kaennel, cit., p. 15.

Articolo tratto da 30 Giorni – 2001