La METAFORA è una delle più note figure retoriche, un tropo

<wikipedia>: la figura retorica (o tropo) implica un trasferimento di significato da una locuzione ad un’altra che la sostituisce con una forza rappresentativa (tipicamente un’immagine più familiare o più evocativa) che ne potenzia la carica espressiva. Ad esempio cuore per emozione/amore, tu sei senza cuore, sei un pallone gonfiato, una tartaruga, un’aquila, un gufo, sei una bestia, sei nato con la camicia, l’Amazzonia è il polmone del mondo. La semantica della metafora è arbitraria e si può confondere con sfumature diverse:

  - con la metonimia che associa due entità simili, mentre la metafora mette in relazione, spesso facendole stridere, due entità diverse.

  - con la similitudine retorica o parabola che, a differenza della metafora, usa avverbi di paragone o locuzioni avverbiali del tipo "come", “simile a”, “sembra”.

  - con l’iperbole che porta all’eccesso il significato di un’espressione (porgere l’altra guancia)

[CzzC: e se pensasse a sdoganare l’interpretazione METAFORICA del “credo” quella rivoluzione teologica che mira a smussare le eterne contrapposizioni col mondo e a desistere dalle pretese di superiore verità nel dialogo interreligioso?]

<treccani>: metafora è la figura della retorica con la quale un vocabolo o una locuzione sono usati, in rapporto analogico più o meno arbitrario, per esprimere un concetto diverso da quello che nativamente esprimerebbero; così, per es., alla base della metafora l’ondeggiare delle spighe, è l’analogia tra la distesa delle spighe e quella delle acque del mare e il conseguente allargamento del significato del verbo ondeggiare dal movimento della superficie marina a quello di una distesa di spighe.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 20/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: significato delle parole; sport metafora della vita; rivoluzione teologica

 

2024.02.04 <vatican agensir> nota Gestis Verbisque sulla validità dei Sacramenti: a cura del dicastero per la dottrina della fede (Fernandez): Padre Cavalcoli osserva che ritornano due termini materia e forma del Sacramento, che sono presenti nel Catechismo di San Pio X, mentre nell’attuale Catechismo troviamo l’aggettivo “essenziale”. Purtroppo, scrive Fernandez, ci sono stati abusi invalidanti perfino il sacramento del Battesimo: “si sono utilizzate formule come quelle che seguono: «Io ti battezzo nel nome del Creatore…» e «A nome del papà e della mamma… noi ti battezziamo». MA Andrea Grillo/munera docente di teologia sacramentale presso il pontificio Ateneo Sant’ Anselmo, scrive su <cittadellaEditrice> detestando la Gestis Verbisque così: «demonizza la creatività su formula e materia … appare decisamente immorale … documenti così vuoti applicano un volto “meschino” della Chiesa …» [CzzC: un colpo alla tradizione con la F.Supplicans e ora un colpo al progressismo con questa G.Verbisque? Per consolidare le doghe o per sfasciare la botte? Stante l’ospedale da campo, questo Grillo mi fa pensare alla metafora dei capponi di Renzo]

 

2022.10.02 <par.barbarigo> «se qualcuno ti percuote la GUANCIA, tu porgigli anche l’altra»: ci troviamo di fronte ad un’iperbole. Ma questo che cosa vuol dire? Scontato che a fronte di un’offesa ricevuta o di un torto subìto non si voglia pagare usando la stessa moneta dell’oppressore, significa accettare l’ingiustizia con rassegnazione, senza reagire? Gesù non ha mai chiesto ai suoi discepoli di chinare la testa in segno di resa né di tollerare la malvagità. Porgere l’altra guancia non significa solo ribadire quanto radicale debba essere l’astensione dalla violenza, ma anche ribadire che, se si vuole realmente interromperne la spirale, non basta l’astensione, vogliamo che chi l’ha commessa venga sottratto dalla spirale mortifera della colpa. Sia il perdono-amore a prendere in carico l’odio e l’ingiustizia come ha fatto Gesù [CzzC: Gesù ha discolpato la folla del «crucifige, crucifige» dicendo che «non sanno quello che fanno»; però, a mio avviso, userà un diverso concetto di misericordia verso i maestri di odio che non si pentissero, checché ne dica Fr1 sull’Infero vuoto, anche se non sta a noi, ma a Lui, sapere come usarlo più o meno metaforicamente]

 

↑2022.09.13 <vatican yt acistampa> viaggio apostolico di Fr1 a Nur-Sultan (che fino al 2019 si chiamava Astana e tornerà a chiamarsi tale) capitale del Kazakhstan per il il 7° Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali: assieme a Fr1 (57° paese visitato) ci sarà anche il grande imam di Al Azhar, Al Tayyeb, ma ha dato forfait il patriarca russo ortodosso Kirill (ci sarà una delegazione del Patriarcato di Mosca). [CzzC: mi fa pena lo S.Fontana che su nbq cerca di catechizzare definendo "progetto ateo" il suddetto congresso e poi replicando la metafora «supermercato delle religioni» citata dal vescovo ausiliare Athanasius Schneider, metafora cara al Fontana come vedi qui su yt 2022.02]

 

2021.04.08 l'editoriale di Vita Trentina <VT#14.jpg> fa sublimazione di Hans Küng come se la Chiesa cattolica si fosse destata grazie a lui per credere che «non ci può essere pace tra le religioni se non c'è dialogo tra le religioni». Il sogno di pace, dialogo e sinergia tra le religioni (sogno mio, ma ritengo anche della Chiesa) inizia dal rispettare i diversi credi anche per loro affermazioni mutuamente esclusive (che Gesù sia figlio di Dio morto e risorto sarebbe "verità" inconciliabile con l'essere Maometto il sommo profeta, ma poveri noi se per dialogare e collaborare dovessimo partire dalle relative abiure). Plaudo al Küng amante del dialogo, ma non sarebbe bene dissimulare che egli insegnava significanza metaforica «sulla nascita verginale e sull'Eucaristia», tra l'altro. Vantare che le proposte di Küng furono assunte dal Tavolo locale delle Appartenenze Religiose? Tale tavolo statua come precondizione il non sentirsi superiori agli altri anziché il suddetto rispetto valorizzante le diversità di credo, anche tra loro contraddittorie, identità che non avrebbero bisogno di nascondere credo per guardarsi in faccia: ad esempio, per collaborare con la famiglia del vicino io non gli chiedo che prima mi dica che sente la sua famiglia non superiore alla mia. Butterei via tutto Küng? Tutto no; anch'io temo che abbia seminato più equivoci che virtù il tardo dogma dell'infallibilità del Papa]

 

↑2019.04.29 <asianews yt> radicalismo indù: cristiani e musulmani ‘vanno sterilizzati con la forza’; la provocazione è di Sadhvi Deva Thakur, vice-presidente <yt> di Hindu Mahasabha che sostiene uno stato confessionale indù. Secondo John Dayal, una sorta di “paranoia” ha assalito gli indù quando sono scesi di poco al di sotto dell’80% della popolazione. John Dayal è segretario generale dell’All India Christian Council; a suo avviso “per i soldati del Sangh Parivar [organizzazioni militanti indù] quelle parole sono metafore per annientamento, genocidio, soluzione finale.

 

↑2017.02.14 Presenza e ospitalità eucaristica: sedicenti profeti di pastorale coraggiosa pro unità tra cattolici e luterani mirerebbero a far considerare la Presenza Eucaristica intesa modo cattolico non come modo di presenza di Cristo unico e sostanziale, bensì poco più che una metafora che analogasse senza distinzione significativa la presenza di Gesù nel Pane consacrato da sacerdote alla sua presenza nella Parola e nella Carità: o sbaglio?

 

↑2017.01.16 «solo il cuore conosce» suona come un’affermazione più poetica che scientifica, ma è metafora di un rapporto tra il sapere e il credere; frase emblematica de “Il piccolo principe” <trailer> trasmesso stasera da <Canale5, sussidiario>. Mi ricorda il «Si vede bene solo con il cuore; l’essenziale è invisibile agli occhi» (Antoine de Saint-Exupéry)

 

↑2016.11.21 “verità e significato della vita” incontrata seguendo Cristo: Dio incarnato morto e risorto è un avvenimento, non una metafora?

 

↑2016.08.16 Lo sport come metafora della vita: non mi dispiace lo sport come esercizio fisico, allenamento, coaching (molto affine all’educazione), competizione leale, dinamismo nell’esplicazione intelligente di energie, tattiche, strategie: METAFORA DELLA VITA; come tale mi appaiono anche le imprese eroiche e le sconfitte drammatiche, la nobiltà e la miseria, la lealtà e gli inganni; traggo da qui questi intendimenti dello SPORT.