VIA NEGOZIALE, NO GUERRA: vedi le lezioni che dovremmo imparare dalle guerre passate.

The lessons we should learn from the Iraq war. Con il necessario discernimento verso chi volesse solo la nostra eliminazione (come stanno dimostrando i piloti del terrorismo stragista di inermi) dovremmo considerare che, per promuovere i nostri interessi e valori, per migliorare la nostra sicurezza, per diminuire il numero di vittime innocenti, la strada migliore è negoziare con l’avversario attorno a un tavolo anziché correre ad affrontarlo sul campo di battaglia (magari col pretesto dell'ingerenza umanitaria o dell'esportazione della democrazia o dell'integrità dei confini).

In relazione all’accordo sul NUCLEARE IRANIANO, ricevetti da whitehouse.gov il suddetto appello di Mike Breen, ex ufficiale dell’esercito che combatté in Iraq (fu azione militare precipitosa sulla base di informazioni difettose ): poi ha lavorato con le famiglie di rifugiati iracheni in circostanze disperate in Siria, Libano e Giordania.

Resta il dilemma della guerra per legittima difesa.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Libia, Siria, Iran, Us-Uk-Fr-Tr-Il, danni alla Pace e ai diritti umani, armamenti, pacifismo

 

2024.03.26 su <La7♫ google> il prof. Ugo Mattei, ordinario di diritto civile in Uni_TO: «l’ISIS è assolutamente un prodotto degli Stati Uniti … è un dato di fatto confermato dalle carte di Assange ed è la ragione per la quale Assange rischia 170 anni di galera, nel senso che quello che è uscito, anche se purtroppo molti giornalisti hanno fatto finta di non vederlo, sono state le prove provate del fatto che gli Americani avessero messo in piedi una finta ambasciata a Bengasi allo scopo di trasferire le armi di Gheddafi ai jihadisti, operazione coperta dalla CIA che Hillary Clinton sapeva perfettamente. Quella è la notizia di tutte le notizie che aveva Assange e, vivaddio, è molto importante saperla, perché riguarda relazioni diplomatiche transnazionali che son o a cora caldissime oggi e che soltanto la trasparenza può consentire di governare dal punto di vista del diritto; se noi facciamo finta di non vedere quel pezzo lì, che il povero ambasciatore Stevens stava coprendo un’ambasciata fasulla (operazione coperta dalla CIA per trasferire ai jihadisti le armi che USA e gli occidentali avevano portato via a Gheddafi) noi non capiamo la logica del rapporto che c’è tra i servizi occidentali e lo stato islamico».

 

2023.03.26 Con riferimento alla guerra in Ucraina Paolo Pombeni su Vita Trentina #12 sostiene che «proporre più iniziative diplomatiche per la pace significa non sapere come funzionano queste cose» e tratta come affetti da «pacifismo ideologico e per lo più velleitario» i proponenti della specie: inclusi anche gli appelli del Papa per la cessazione della guerra?

 

↑2022.04.22 sarebbe assurdo secondo il Foglio il cartello «Fermatevi! La guerra è una follia» alla marcia straordinaria Perugia-Assisi della Pace e della fraternità, accusandolo di equiparare Russia e Ucraina. La vergogna sia con voi sibila Flores D'Arcais/Micromega. <ansa> Mangialardi : "Più si tarda su negoziati, maggiore rischio di un'escalation" [CzzC: gli svergognatori ignorano il rischio dell'atomica?]

 

2021.03.17 Biden dà dell'assassino a Putin: cerca guerra contro Russia? <google repubblica messagg> Mosca richiama l'ambasciatore: "Un attacco a tutta la Russia" <ilriformista> scontro totale? [CzzC: mister Biden, se ti fosse scappato di dire così, pietà per la tua senescenza, ma se avessi programmato di dire così, saresti un irresponsabile per il danno arrecato alla pace, il cui Nobel2009 avrebbe provocato abbastanza disastri ai confini dell'Europa prostrando i nostri pacifici interessi economici a favore dei vostri petroldollari grondanti sangue di inermi: non avete bombardato abbastanza in Serbia, Iraq, Libia, Siria?]

 

2020.12.01 <avvenire> Omicidi mirati in Iran attacco al dialogo. Anche questo è terrorismo. La paternità dell'uccisione dello scienziato Mohsen Fakhrizadeh non è stata ufficialmente riconosciuta da Israele, ma politici e giornalisti israeliani hanno affermato che «il mondo un giorno ringrazierà chi ha compiuto questo gesto». Trump e Netanyahu stanno cercando di 'avvelenare i pozzi'? Si rende arduo il compito del nuovo presidente Biden che aveva prospettato di rientrare nell’accordo nucleare siglato da Obama. [CzzC: analoga strategia sarebbe sottesa all'omicidio mirato del comandante dei Pasdaran <agi> (Muslim Shahdan?) al confine tra Siria ed Iraq]

 

↑2020.11.26 <post hp google> È stato ucciso Mohsen Fakhrizadeh, uno dei più importanti scienziati nucleari iraniani. Secondo fonti israeliane, era nella lista degli obiettivi del Mossad, In passato, riferiscono media iraniani, era già scampato a un tentativo di assassinio attribuito all'intelligence di Israele. <fq> Nel 2018 il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto: "Ricordate questo nome" <fq> il “delitto perfetto” di Trump e Netanyahu: l’incontro segreto col Mossad in Arabia Saudita per colpire Teheran (e Biden?)

 

↑2017.12.05 <sole24h>: Trump decide di spostare ambasciata americana a Gerusalemme da Tel Aviv [CzzC: faccia tosta, Trump, nel millantare rilancio del processo di pace in Palestina con una mossa aborrita da una delle parti, peraltro già concordata con Arabia Saudita e Giordania, vero? Non a caso quei regimi si limitano ad esprimere «seria preoccupazione». Ai tuoi gnomi poco importano ... continua]

 

↑2015.09.09 Rspondo con questo messaggio, ringraziando e lanciando a mia volta un appello

Da: CzzC       Inviato: mercoledì 9 settembre 2015 alle 14,30 circa

A: whitehouse.gov: Dobbiamo applicare la lezione imparata. Vi ringrazio molto per la testimonianza di Mike Breen che mi avete inviato ieri con questo messaggio ... continua ...

Traduco: We must put into practice the lessons learned. Thank you very much for the testimony of Mike Breen you sent me yesterday with this message ... continue ...

 

2015.09.08 Da: Mike Breen, New Hampshire [mailto:...@...whitehouse.gov] Inviato: martedì 8 settembre 2015 19:03

A: CzzC: The lessons we should learn from the Iraq war.

... Having served in Iraq myself as an Army officer, and then worked with Iraqi refugee families facing desperate circumstances in Syria, Lebanon, and Jordan, I believe we must ask a simple question of anyone wishing to be taken seriously on matters of national security today: What have you learned from the Iraq war?

   Some, it is clear, have learned disturbingly little. You can see what I mean here.

Some of the same people who supported premature military action in Iraq, based on faulty intelligence, remain eager to reject tough diplomacy now.

Remarkably, many of them have made clear that they reject the very idea of negotiating with Iran at all.

   We must remember how radical that view truly is.Presidents from Eisenhower to Nixon to Kennedy, from Reagan to Bush Sr., knew that sometimes, facing our adversaries across the negotiating table is a better way to advance our interests, promote our values, and improve our security than rushing to face them on the battlefield. They understood that tough, principled diplomacy is a hallmark of our strength -- and that exhausting diplomatic options before asking our men and women in uniform to confront the awful face of battle is a basic responsibility of leadership.

Embracing the use of force as a first option, while rejecting the very idea of tough negotiations with dangerous countries, is a departure from our nation's best strategic traditions and most essential moral values ...

This deal with Iran reflects the painful lessons of our recent past, and represents a higher form of renewed American leadership

Traduco:

 Lezioni che dovremmo imparare dalla guerra in Iraq.

... Dopo aver operato in Iraq come un ufficiale dell'esercito americano, e lavorato con le famiglie di rifugiati iracheni in circostanze disperate in Siria, Libano e Giordania, credo che dobbiamo porre una semplice domanda a chi vuole essere preso sul serio in materia di sicurezza nazionale oggi: Cosa avete imparato dalla guerra in Iraq?

   Alcuni, è chiaro, hanno imparato poco ahimè. Si può capire cosa intendo qui. Alcune delle persone che hanno sostenuto l'azione militare precipitosa in Iraq sulla base di informazioni difettose, sono le stesse che ora criticano la via diplomatica ancorché dura [CzzC: con l’Iran, rif al trattato sul nucleare]. Molti di loro hanno chiarito che rifiutano l'idea stessa di negoziare con l'Iran tout court .

   Dobbiamo ricordare quanto radicalmente vera sia stata la vista dei Presidenti da Eisenhower a Nixon a Kennedy, da Reagan a Bush padre, che sapevano come, affrontando i nostri avversari attorno a un tavolo sia una strada migliore per promuovere i nostri interessi, promuovere i nostri valori, e migliorare la nostra sicurezza anziché correre ad affrontarli sul campo di battaglia. Hanno capito che la fermezza diplomatica di principio è un segno distintivo della nostra forza - e che esaurire le opzioni diplomatiche prima di chiedere i nostri uomini e donne in uniforme a confrontarsi con il volto terribile della battaglia è una responsabilità di base del leadership.

Brandire l'uso della forza come prima opzione, respingendo l'idea stessa di duri negoziati con i paesi pericolosi, significa allontanarsi dalle nostre migliori tradizioni strategiche dai valori morali più essenziali ...

Questo accordo con l'Iran riflette la dolorosa lezioni del nostro passato recente, e rappresenta una forma superiore di rinnovata leadership americana .. .