OBAMA PATTEGGIA CON ISIS in funzione anti Assad e anti Russia

<sussidiario 03/11/2016>: Gli Usa hanno concesso all'Isis di lasciare Mosul e di raggiungere le proprie roccaforti in Siria: i comandanti curdi ed i russi dicono che migliaia di jihadisti sono andati già a Raqqa in Siria. La decisione americana di consentire a migliaia di jihadisti di fuggire in Siria è stata riferita anche dal presidente Hollande che ha criticato la decisione americana in palese contraddizione con la lotta al terrorismo [CzzC: ma in perfetta sintonia con la strategia Leading From Behind del masso Nobel Pace]. L’Isis è l’effetto diretto della politica statunitense in Iraq e dei soprusi perpetrati in 8 anni dal governo sciita contro i sunniti.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2024.03.26 su <La7♫ google> il prof. Ugo Mattei, ordinario di diritto civile in Uni_TO: «l’ISIS è assolutamente un prodotto degli Stati Uniti … è un dato di fatto confermato dalle carte di Assange ed è la ragione per la quale Assange rischia 170 anni di galera, nel senso che quello che è uscito, anche se purtroppo molti giornalisti hanno fatto finta di non vederlo, sono state le prove provate del fatto che gli Americani avessero messo in piedi una finta ambasciata a Bengasi allo scopo di trasferire le armi di Gheddafi ai jihadisti, operazione coperta dalla CIA che Hillary Clinton sapeva perfettamente. Quella è la notizia di tutte le notizie che aveva Assange e, vivaddio, è molto importante saperla, perché riguarda relazioni diplomatiche transnazionali che son o a cora caldissime oggi e che soltanto la trasparenza può consentire di governare dal punto di vista del diritto; se noi facciamo finta di non vedere quel pezzo lì, che il povero ambasciatore Stevens stava coprendo un’ambasciata fasulla (operazione coperta dalla CIA per trasferire ai jihadisti le armi che USA e gli occidentali avevano portato via a Gheddafi) noi non capiamo la logica del rapporto che c’è tra i servizi occidentali e lo stato islamico».