Msg a Obama: stop ai tuoi regime change pro jihadismo

In risposta a questo appello di Mike Breen (lezioni che dovremmo imparare dai nostri errori, ad esempio dalla guerra in Iraq), ringrazio whitehouse che me l’ha mandato e rivolgo appello a Obama: «Dobbiamo applicare la lezione imparata»

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 26/07/2020; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: guerra, danni alla Pace e ai diritti umani, masso Nobel Pace, armamenti

 

↑2015.09.09 Da: CzzC       Inviato: mercoledì 9 settembre 2015 alle 14,30 circa   A: whitehouse.gov

We must put into practice the lessons learned         

Thank you very much for the testimony of Mike Breen you sent me yesterday with this message:

From: Mike Breen, New Hampshire [mailto:info@mail.whitehouse.gov]

Posted Tuesday, September 8, 2015 19:03

To: CzzC

I fully support his appeal «What have you learned from the Iraq war? ... facing our adversaries across the negotiating table is a better way to advance our interests, promote our values, and improve our security than rushing to face them on the battlefield».

Pursue this way, dear Obama, cease your hostilities against Assad and use him as an ally against Isis, that is the symbol of the worst evil for our freedom and for our civilization, unfortunately foraged by your allies Wahhabis, with your complicity, unwitting but with predictable consequences. Assad was evil, but to the unarmed caused infinitely less evil of bloody jihadism and you well know that, in order to pursue the common good, will you need the principle of the lesser evil, as you should apply on Gaddafi's Libya: it is never too late to learn from the mistakes made, so as not to repeat them and, possibly, to repair that damages.

Please, dear Obama Nobel Peace, show yourself worthy to this noble prize, before finishing your term as president: not to listen to those who see so bad Assad to equate it to Isis with serious mistake of historic fallacy.

I offer you my best wishes for good work.

 

Dobbiamo applicare la lezione imparata

Vi ringrazio molto per la testimonianza di Mike Breen che mi avete inviato ieri con questo messaggio

Da: Mike Breen, New Hampshire [mailto:info@mail.whitehouse.gov]

 

Inviato: martedì 8 settembre 2015 19:03

A: CzzC

Condivido appieno il suo appello «Cosa avete imparato dalla guerra in Iraq? ... affrontando i nostri avversari attorno a un tavolo è una strada migliore per promuovere i nostri interessi, promuovere i nostri valori, e migliorare la nostra sicurezza anziché correre ad affrontarli sul campo di battaglia»

Persegui questa strada, caro Obama, cessa le tue ostilità contro Assad e usalo alleato contro Isis, emblema del male peggiore per la nostra libertà e per la nostra civiltà, purtroppo foraggiato dai tuoi alleati wahhabiti, con vostra complicità ignara delle pur prevedibili conseguenze.

 

Assad è stato malvagio, ma agli inermi causò infinitamente meno male del jihadismo sanguinario e tu ben sai che, per perseguire il bene comune, occorre applicare anche il principio del male minore, come avresti dovuto applicare sulla Libia di Gheddafi: non è mai troppo tardi per imparare dagli errori fatti onde non ripeterli e, possibilmente, ripararli.

Ti prego, caro Obama Nobel Pace: dimostrati all'altezza di questo nobile premio, prima di finire il tuo mandato presidenziale, non dare ascolto a chi vede così cattivo Assad da equipararlo a Isis con gravissimo errore storico di paralogismo.

Ti auguro buon lavoro.

 

2020.07.24 <manifesto>Erdogan, Santa Sofia, i Fratelli Musulmani e l’Akp che è sempre meno una «democrazia cristiana» alla musulmana: punta ormai (insieme all’estrema destra dell’Mhp, il partito dei Lupi Grigi) sul bellicismo in politica estera e sull’identità islamo-turca all’interno. Una «visione» del potere passata dalla confraternita dei Naksibendi - una vera scuola socio-politica - al filo-jihadismo destabilizzante con tanto di sostegno occidentale. Anche Izzat Ibrahim al Douri, vice di Saddam Hussein, era un membro della confraternita Naksibendi e, siccome anche Abu Baqr alBaghdadi vantava affinità con questa tariqa, non stupisce che i baathisti iracheni gli abbiano dato una mano in ascesa con lo Stato Islamico. Fu un altro fratello musulmano, Khaled Meshal, capo di Hamas e allora in esilio a Damasco (poi in Qatar), a convincere nel 2011 il ministro degli Esteri turco Davutoglu e lo stesso Erdogan che la rivolta contro Assad avrebbe avuto successo: fu allora che si progettò, con il consenso dell’ex segretario di stato Hillary Clinton, di aprire l’«autostrada del Jihad» dalla Turchia alla Siria che portò migliaia di jihadisti ad affluire nel Levante arabo con gli effetti devastanti che conosciamo.