FOREIGN FIGHTERS pro terrorismo islamista

<wikipedia> hanno caratterizzato la guerra in Siria popolando le fila di Isis e la galassia dei cosiddetti ribelli. Sono passati quasi tutti dalla frontiera turca.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 02/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: not in my name? Scontro di civiltà, male fisico mandatorio; pulizia etnica contro cristiani; inarrestabile il terrorismo finché ...; terroristi sublimati da vegani

 

2020.10.25 <tempi/LeMonde> A Hawar Kilis, sulla frontiera siro-turca, si riuniscono centinaia di jihadisti che, incitati da comandanti e da imam, si fanno inviare da Erdogan a combattere contro gli armeni nel Nagorno Karabakh «per guadagnare 2-3k$ in pochi mesi e poi tornare indietro». Come spiega Le Monde in un istruttivo reportage, il “sogno” dei mercenari siriani si infrange contro la cruenta asprezza della guerra

 

↑2020.07.24 <manifesto>Erdogan, Santa Sofia, i Fratelli Musulmani e l’Akp che è sempre meno una «democrazia cristiana» alla musulmana: punta ormai (insieme all’estrema destra dell’Mhp, il partito dei Lupi Grigi) sul bellicismo in politica estera e sull’identità islamo-turca all’interno. Una «visione» del potere passata dalla confraternita dei Naksibendi - una vera scuola socio-politica - al filo-jihadismo destabilizzante con tanto di sostegno occidentale. Anche Izzat Ibrahim al Douri, vice di Saddam Hussein, era un membro della confraternita Naksibendi e, siccome anche Abu Baqr alBaghdadi vantava affinità con questa tariqa, non stupisce che i baathisti iracheni gli abbiano dato una mano in ascesa con lo Stato Islamico. Fu un altro fratello musulmano, Khaled Meshal, capo di Hamas e allora in esilio a Damasco (poi in Qatar), a convincere nel 2011 il ministro degli Esteri turco Davutoglu e lo stesso Erdogan che la rivolta contro Assad avrebbe avuto successo: fu allora che si progettò, con il consenso dell’ex segretario di stato Hillary Clinton, di aprire l’«autostrada del Jihad» dalla Turchia alla Siria che portò migliaia di jihadisti ad affluire nel Levante arabo con gli effetti devastanti che conosciamo.

 

2020.06.01 <vietp imola politicam google> <fb> ancora una volta dopo nove anni, l'Unione Europea ha rinnovato le sanzioni contro la Siria. Quel che resta dell'Europa forse non si accorge delle enormi contraddizioni che animano la sua "politica estera". Che cosa è stato fatto invece per bloccare il trasferimento di risorse dall’Arabia Saudita e dal Qatar verso Al Nusra per esempio? E cosa per fermare la Turchia, che fino al 2016 ha fornito armi e mezzi allo Stato Islamico, e ha concesso libero transito ai foreign fighters che andavano a combattere in Siria e in Iraq? Abbiamo dato spazio ai paesi che finanziavano il terrorismo, e oggi ci accaniamo inutilmente contro un paese che non ha più nulla, colpito ancora di più dalla pandemia globale. E' una vergogna, e nessuno ne parla più.

 

↑2019.05.26 <post messaggero google open> l’ambasciata svedese smentisce il TG2 del 19Mag2019 «che parlava di oltre 60 quartieri "totalmente fuori controllo", dove la polizia non entra e dove vige la sharia ... Non esistono "no go zones" in Svezia. Come nella maggior parte delle grandi città esistono aree socialmente vulnerabili dove, al contrario di ciò che si afferma nel servizio, è stata rafforzata la presenza della polizia negli ultimi anni». [CzzC: Seguono spiegazioni anche sul perché appaiono alte le percentuali di stupro. Non leggo smentita sul primato dei foreign fighters cennato dal TG2]

 

↑2018.09.21 Jihad la risposta italiana al terrorismo: le sanzioni e le inchieste giudiziarie (Stefano Dambruoso): provenienza, residenza dei Foreign Fighters, strategie di contrasto, prevenzione e deradicalizzazione

 

↑2017.11.14 <stampa>: Lo sporco segreto di Raqqa: lasciati fuggire i terroristi dell’Isis: inchiesta delle Bbc rivela i dettagli dell’accordo fra curdi e islamisti: salvi anche i foreign fighters [CzzC: col nulla osta della Cia, perno lfb della pelosa coalizione?]

 

↑2016.11.26 <fq>: Isis ai jihadisti del Kosovo: “Dovete colpire subito l’Italia”. L'ordine è passare dalla Bosnia per poi entrare da Trieste o attraverso la Svizzera. Allarme sul rientro dei foreign fighters dalle zone di guerra al nostro Paese

 

↑2016.06.29 <tempi giorn>: tardivo il pentimento di Erdogan: l’attentato all’aeroporto di Istanbul, all’indomani del tentativo del sultano di iniziare a riparare i troppi errori politici, [CzzC: a cominciare da quelli contro Israele e Russia (scuse per l’abbattimento aereo). Forse Erdogan avrà di che pentirsi anche con tanti suoi fidi collusi con Isis, perfino suo figlio che lucrava dalla compagnia di tir che contrabbandavano petrolio Isis + foreign fighters passati quasi tutti dalla frontiera turca: o sbaglio?]

 

↑2016.03.27 <foglio>: E se fosse il Kosovo la culla Isis in Europa? Mentre l’Is perde terreno nel Califfato, diversi aspiranti jihadisti invece di andare in Siria si stanno dirigendo verso lo stato traballante del Kosovo, dove ci sono già oltre un centinaio di foreign fighter tornati dalle aree di guerra e dove operano i seguaci di Bilal Bosnic (l’imam reclutatore che in Italia ha radicalizzato diversi gruppi di jihadisti)

 

↑2015.12.27 Vedi in apposita pagina le compromissioni della Erdogan-Turchia con Isis: oltre al transito dei foreign fighters, vedi addestramento di terroristi e contrabbando di petrolio Isis: continua

 

↑2015.08.13 <tempi> efferatezze Isis raccontate da una bimba: Mike Enright, foreign fighter inglese di 51 anni da cinque mesi combatte contro il Califfato unito all’esercito curdo. Narra a Repubblica: sono ad Hassakè, la città siriana che il 3/8 è stata liberata dai jihadisti che l’avevano presa  nel 2012. «Lì ho trovato oltre a qualche anziano una bambina. Istintivamente le ho chiesto cosa stesse facendo in quell’inferno e lei ha risposto che era l’unica a essere sopravvissuta al massacro. È stata costretta a guardare mentre i miliziani dell’Is sgozzavano sua madre. Prima avevano tagliato la testa agli zii e gliel’avevano appoggiata sulla pancia». [CzzC: e tu Obama appoggeresti Erdogan che vuole bombardare i Curdi e vorresti bombardare Assad? Lo sai che Curdi e Assad sono praticamente gli unici che contrastano efficacemente Isis sul terreno?]

 

↑2015.07.10 <analisidifesa>: preoccupa che in Bosnia-Kosovo si alimenti il fenomeno più terrificante del nostro tempo, il terrorismo jihadista: Eh sì perché la Bosnia, con 350 combattenti all’estero, è il primo esportatore di foreign fighters al mondo, seguita da Kosovo, Belgio e Albania. La zona è un fertile bacino di reclutamento per lo Stato Islamico, ma questa fecondità è frutto di un processo lungo che potremmo definire addirittura un’islamizzazione programmata.

 

↑2015.07.06 <corriereFI>: Terrorismo, un arresto a Pisa: «Istigava alla jihad su Facebook» un 25enne di origini marocchine. Inneggiava a stragi, incitava all’odio. [CzzC: giorni fa sentivo alla radio una ragazza intercettata foreign fighter rispondere alla domanda perché volesse andare nel Califfato: «perché là si vive come ai tempi del profeta». Alla faccia di Campanini e dei negazionisti della spada shariana]

 

↑2015.06.27 <asianews>: Al Azhar e il Vaticano sul terrorismo che approfitta delle ambiguità della comunità internazionale:

- per contrastare i curdi, Erdogan alimenta foreign fighters all'ISIS e ne contrabbanda il petrolio

- la Francia vende armi all’Arabia Saudita, che sostiene il fondamentalismo islamico salafita;

- gli USA sostengono al Nusra/HTS contro Assad e strizzano d'occhio a Qatar e Riyadh.

Occorre fermare i finanziamenti ai terroristi. Continua

 

↑2015.03.25 <huffingt>: Isis e al-Qaeda, la jihad passa per i Balcani. Dalla Bosnia alla Macedonia, dal Montenegro al Kosovo, come sono organizzati i "foreign fighters"

 

↑2014.10.31 <ANSA.it> Allarme dell'Onu, sono 15 mila i combattenti stranieri con l'Isis

Un numero di combattenti stranieri "senza precedenti" che si sono uniti alla jihad, da Paesi che non avevano mai fornito 'manodopera' al terrorismo islamico. E' l'allarme lanciato dall'Onu in un rapporto di cui il quotidiano britannico Guardian ha avuto un'anticipazione. Sono "15.000" i 'foreign fighters' partiti alla volta della Siria e dell'Iraq per combattere accanto all'Isis o ad altri gruppi estremisti. ...