INTANGIBILITÀ DEI CONFINI: è un principio che deve prevalere o sottostare all’autodeterminazione dei popoli?

<tesionline>: troppe guerre sono scoppiate in passato e mietono ancora vittime inermi a causa di confini controversi nel processo di BORDERIZATION.

Dopo la prima guerra mondiale si cercò di istituire confini che avessero una spiccata valenza antropica in modo da armonizzare le diverse nazionalità. Dopo il secondo conflitto mondiale gli interessi economici e strategici cominciarono ad avere sempre più peso nelle questioni confinarie, esasperando problemi di convivenza: vedi ad es Usa / Russia nei Balcani e con logica opposta in Ucraina, Israele / Palestinesi; sunniti / sciiti, Azerbaijan / Nagorno Karabakh, Cecenia Cina / Taiwan.

Accordi internazionali impedirebbero* cambiamenti unilaterali dei confini di uno stato, ma da Israele ai Balcani al Caucaso alla Siria vediamo che il diritto della forza prevale sulla forza del diritto, brandendo di volta in volta il principio di autodeterminazione dei popoli o, all’opposto, questo di intangibilità dei confini o quello di occupazione di territori come bottino di guerra o come regime change, a seconda del più forte di turno.

Tra i casi di ritracciamento dei confini che parrebbe avvenuto pro bene comune, o quantomeno come male minore, annoterei la separazione del Sud Sudan dal Sudan.

La Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati del 1969 stabilisce che un cambiamento delle circostanze che portarono alla stipula di un accordo sui confini non può essere addotto a motivo di recessione da essa [CzzC: ma l’uso della forza può più del diritto].

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: lo stato è l’essenza dell’eticità? Forza del diritto o diritto della forza?

 

 

2023.06.02 <remocontro> il Kosovo è il punto focale di un dramma, cominciato negli anni Novanta, in cui diritti e aspirazioni di popoli e minoranze confliggono con la sovranità degli Stati, mentre il diritto internazionale viene applicato con geometria variabile a seconda degli interessi geopolitici delle Grandi Potenze: le località a maggioranza serba protestano da anni contro le imposizioni e le provocazioni del governo kosovaro-albanese, Stato che non è riconosciuto né da loro né da metà dei Paesi dell’Onu per il mancato riconoscimento della Comunità delle municipalità serbe, organismo deciso da accordi internazionali nel 2013. Il premier di Pristina Albin Kurti decise elezioni suppletive ad aprile proprio nei Comuni dove i serbi avevano deciso di non candidarsi per il suddetto mancato riconoscimento: ne è uscito un imbroglio con i soli voti al 3% dei pochi albanesi presenti nel nord a maggioranza serba.

 

↑2023.01.13 editoriale di <lefigaro, fb> i 120mila abitanti armeni cristiani dell'Artsakh, minuscola enclave situata in Azerbaigian - che lo chiama Nagorno-Karabakh - sono stati sottoposti a un blocco totale per un mese perché Baku ha inviato pseudo-"attivisti ambientalisti" a chiudere il Corridoio Lachin, unico punto di passaggio verso l'Armenia, con il pretesto di un presunto inquinamento locale. Un popolo cristiano da diciassette secoli si trova letteralmente tagliato fuori dal mondo, privato di rifornimenti ed elettricità, soffocato silenziosamente nel cuore di inverno. [CzzC: il principio di intangibilità di confini, ancorché artificiosamente tracciati da dittature stragiste di inermi per dividere fratelli di sangue e di fede, è brandito contro il principio di autodeterminazione dei popoli da chi può comperare il silenzio della nostra diplomazia col ricatto della fornitura di idrocarburi]

 

↑2022.02.19 <agi> “L’Ucraina deve essere un ponte che unisce Est e Ovest e non una linea di fronte per una competizione tra diverse potenze”, scandisce il ministro degli esteri cinese Wang Yi - in videocollegamento alla conferenza di Monaco sulla sicurezza – e “nessun Paese ... può sostituire le regole internazionali con le proprie”. Parole chiare rivolte a tutte le parti in causa perché “anche le preoccupazioni della Russia devono essere rispettate”, e sarebbe necessario un “adattamento” della Nato. [CzzC: plaudo a queste parole, ben più proattive per la pace di quelle dei vertici Nato, ma potrebbero non bastare se non si riconoscesse anche il diritto all'autodeterminazione dei popoli, inviso al PCC che mira a fagocitare Taiwan, inviso o benviso agli USA a seconda delle loro convenienze]

 

↑2021.12.10 <agi, ilpost ansa> Il Nicaragua rompe con Taiwan e riallaccia le relazioni con Pechino, sposando il principio di "un'unica Cina". Nel 2017 i paesi che riconoscevano Taiwan come stato indipendente e legittimo erano 21; oggi il numero è calato a 14 (Guatemala, Honduras, Belize, Haiti, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Paraguay, Eswatini, Palau, Marshall Islands, Nauru, Tuvalu, Vatican City). <ilpost 17Nov> Joe Biden aveva vietato l’ingresso negli Stati Uniti ai membri del governo autoritario del Nicaragua. [CzzC: altro colpo inferto al principio di autodeterminazione dei popoli, dal diritto della forza bruta; chiedo a NC dell'Associazione Italia-Nicaragua cosa ne pensa]

 

2021.07.23 <linkiesta OBCT> confini e guerra: Abkhazia, Osssezia del sud, Nagorno Karabakh, sono numerose le dispute territoriali ancora aperte nella Transcaucasia che non hanno ancora trovato una soluzione politica: quali le conseguenze di confini non riconosciuti da tutte le parti in causa? [CzzC: vedi anche VT#30p17 il processo di BORDERIZATION nella mappa elaborata da OBCT; auspicherei più coraggio nell'affermare che il principio di autodeterminazione dei popoli aggrediti e oppressi per motivi etnico-religiosi come nel suddetto in NagornoK dovrebbe essere fatto prevalere dall'ONU su quello della intangibilità dei confini, come fu permesso in Sud-Sudan]

 

2020.11.07 <nbq> di che pasta è fatto l'esercito armeno: il popolo che combatte per la libertà è lo stesso che secoli fa si oppose ad altre invasioni restando cristiano; i sacerdoti benedicono i soldati ... [CzzC: i governanti possono contare sulla fede del popolo anche quando lo mandano in guerra, ma hanno il dovere di preveggenza con la prudenza che insegnò Gesù <Luca 14:31> «quale re, partendo in guerra contro un altro re ...». Il popolo armeno poteva non sapere che già nei primi giorni di guerra "il nemico" avrebbe distrutto i loro carri armati con i droni, ma i governanti con la loro intelligence NON POTEVANO NON PREVEDERE ciò. Sostengo il diritto all'autodeterminazione del popolo armeno dell'Artsakh anche in supero del principio di intangibilità di confini artificiali con cui Stalin lo assegnò all'Azerbaijan, ma al mondo vale più il diritto della forza che la forza del diritto, e, di fronte a questa evidenza, si sarebbe potuto puntare al male minore. Ad esempio? Se negli anni successivi alla guerra vinta nel 1993 i governanti di Erevan avessero offerto(*) a quelli di Baku una trattativa come fece l'Austria per il nostro Alto Adige con ancoraggio internazionale, anziché puntare tutto sulla indipendenza dell'Artsakh, gli armeni di quell'area avrebbero subito meno danni, anche in termini di libertà, di quanti ne subiranno di qui innanzi a guerra 2020 persa.
(*) l'hanno offerto? Se sì, mi si precisi quando/cosa/come].

 

↑2020.10.02 non converrei con la <stampa> quando sostiene che nella guerra in Nagorno Karabakh la religione non c'entra nulla; convengo quando fa discendere l'attuale caos dalla politica staliniana di creare confini assurdi fra le allora repubbliche socialiste sovietiche per aizzare le tensioni e rendere fondamentale il ruolo di mediatore del partito comunista. [CzzC: quelle tensioni erano sensibilmente etnico-religiose, fresche del genocidio armeni azionato da islamisti turcofoni, e così sono ancora connotate, intersecate con le dinamiche geo-politiche; se si riconosce che quei confini sono assurdi, perché non si fa prevalere il principio di autodeterminazione dei popoli su quello dell'intangibilità dei confini?]

 

2019.03.24 <rsi controp eastj> 20 anni fa iniziavano i Bombardamenti Us-Uk-Nato sulla europeissima Belgrado: in tre mesi di bombardamenti di città e villaggi, sono stati uccisi 2.500 civili tra i quali 89 bambini, 12.500 feriti, senza contare quelli dell’ambasciata cinese di Belgrado e le morti di leucemia/cancro causate dall’uranio impoverito. [CzzC: perché questo massacro di inermi? Per brandire il diritto all’autodeterminazione del Kosovo (sostenuta anche da pelosi Turco-Sauditi, col risultato che oggi a qualche finestra kosovara è ancora esposta la bandiera dell’Isis e i soldati italiani sono ancora là ad impedire la distruzione degli ultimi monasteri ortodossi da parte degli islamisti) contro il principio della intangibilità dei confini della Jugoslavia. I sostenitori dei suddetti bombardieri sono gli stessi che sanzionano la Russia contro il principio all’autodeterminazione di Crimea e Donbass brandendo il principio della intangibilità dei confini dell’Ucraina, e detestano gli accordi italiani con quella Cina che da oltre mezzo secolo non ha fatto guerra ad alcuno, mentre tutte le guerre recenti sono state innescate dai medesimi bombardieri].

 

2018.03.22 <antidipl> nelle elezioni Presidenziali Russe del 18 Marzo la Crimea ha dato a Putin il 90% dei consensi, ben oltre la media nazionale <money> del 76%. [CzzC: perché l'Europa sanziona la Russia brandendo l'intangibilità dei confini contro il diritto all'autodeterminazione dei popoli, così ben espresso dalle elezioni in Crimea, quell’Europa che bombardò Belgrado brandendo l'autodeterminazione del Kosovo contro l'intangibilità dei confini Jugoslavi? Quell’Europa che non sanziona la Turchia che ha invaso Afrin violando l'intangibilità dei confini siriani contro il diritto all'autodeterminazione dei Curdi? Il fil rouge sarebbe sempre la Nato pro supremazia del Petroldollaro contro Russia-Eurasia? Costasse inciuciarsi con il jihadismo stragista in Medio Oriente e con esibitori di svastiche in Ucraina? O sbaglio?]