COMPAGNIA e/o AMICIZIA? Idem velle atque idem nolle? Non necessariamente ...

... troverei vera un'amicizia che fosse anche COMPAGNIA in un cammino guidato ad un destino di bene. Dalla vasta pubblicistica sul significato della parola amicizia potremmo dedurre che amico/a possa essere chi mi fosse simile o mi facesse diventare simile a lui/lei con un legame condito da affetto reciproco; ma questa simmetria, seppur ottima, mi parrebbe una condizione non necessaria né sufficiente per ciò che più ci preme nella vita:

- perché non sufficiente? La storia di fidanzati e sposati è piena di casi partiti così e finiti in dolorose e odiose lacerazioni;

- perché non necessaria? Il mio migliore amico potrebbe essere chi è capace di salvaguardare il mio vero bene e minimizzare il male che mi capitasse ancorché io nutrissi per lui avversione; esempi? Tanti genitori verso i figli, o tanti innamorati verso il coniuge traditore o tanti perseguitati che guardano i loro aguzzini come insegnò un certo Gesù “amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano”.

Mi dirai che questa non sarebbe amicizia, ma, semmai, amore asimmetrico; sarà che io non riesco a concepire una vera amicizia senza amore, e convengo che, così intesa, l'amicizia sia ben più di quanto inteso mediamente dal mondo: forse non a caso ci è stata insegnata da uno che si palesò dell’altro mondo e si lasciò crocifiggere pro nobis benedicendo anziché maledicendo. Per questo preferisco il termine COMPAGNIA, quella però di un cammino guidato al nostro destino di bene.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: amore-carità, reciprocità, significato delle parole; conta più il cammino o la meta? Amici su fb (rsrvd)

 

2023.05.03 <cl> prefazione di Bergoglio al libro "Il senso religioso" di Giussani. «Chi sono? Perché la presenza del male? Cosa ci sarà dopo questa vita?». Sono domande che scaturiscono dalla esigenza di senso che da sempre urge nel cuore dell’uomo nelle varie culture: dalla risposta a tali domande non censurate dipende l’orientamento da imprimere all’esistenza. È ragionevole porsi queste domande, "ragionevole – forziamo l’espressione –, ma non raziocinante", parliamo di una ragione che non si esaurisce nel metodo scientifico o filosofico; un ragionevole che, per arrivare alla conoscenza, esercita il vivere insieme una compagnia vivace che, attraverso molteplici esperienze e segni, permette di arrivare a quella che Giussani chiama «certezza morale - esistenziale», che suscita stupore: solo nell’incontro si placa la mia sete. [CzzC: bello anche questo commento di Costantino Esposito, ma avrei preferito che distinguesse tra razionale e ragionevole come ha fatto Bergoglio].

 

↑2021.09.24 <linkiesta quote> Sundar Pichai, CEO di Google, paragona lavoro, famiglia, salute, amici, anima a 5 palline da far girare in aria cercando di non farle cadere: quella del lavoro è di gomma, altre 4 sono di vetro; ogni volta che cadrai sul lavoro potrai saltare di nuovo (e anche meglio di prima) in un altro lavoro. Se invece a cadere sarà una delle altre, si danneggerà, non ritornerà alla sua forma di prima.

 

2021.05.13 <yt♫ avvenire google> Fraternità e amicizia sociale. La 'Fratelli Tutti' e il nostro compito: Matteo Truffelli e Julián Carrón

presenta e guida il dialogo: Ferruccio De Bortoli. [CzzC: miei appunti]

 

↑2020.10.03 FRATELLI TUTTI, enciclica di Fr1 sulla fraternità e l'amicizia sociale

 

↑2018.09.19 <fb> «L'amore e l'amicizia sono sentimenti non autosufficienti, senza reciprocità muoiono»? [CzzC: nella ordinarietà diremmo di sì, ma dovremmo discernere; ad esempio, cosa si intende per amore? L'amore insegnato da Cristo non pretende reciprocità per donarsi: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano” [Luca 6,27-35]; ma anche tanti genitori non cristiani sanno amare i loro figli a prescindere dalla reciprocità; e così potrebbe accadere anche per tanti veri amici di tanti non corrispondenti accecati dall'egoismo o da dipendenze o da malattia]

 

↑2017.01.31 <tracce> «i problemi non li creano gli altri, gli altri ci rendono coscienti dei problemi che abbiamo»; e poi a maggio la bellissima conferenza <yt> sul tema, con Carròn e Violante.[CzzC: contenuto eccellente anche se il titolo ad effetto parrebbe discutibile, perché molti problemi sono causati a noi dall'esterno di noi senza nostra responsabilità, come nel caso dei martiri o delle vittime di Hitler e Stalin; comunque trovo illuminante la diagnosi della crisi del mondo improntato da un certo illuminismo; il cristiano non ha paura di affrontare il desiderio dell'uomo in tutta la sua potenza e radicalità. "Cristo non è venuto per complicarci la vita, ma per aiutarci ad affrontare i problemi e a farci vivere dentro una compagnia, senza la quale tutto diventa più complicato"]

 

↑2016.10.23 alla festa della scuola Veronesi vengo a conoscere la storia del dott. Semmelweis, emblematica per la ricerca della verità, cui si arriva, anche con stupore, praticando più osservazione che ideologia; dal che pure il metodo educativo trae i suoi fondamenti: amore alla libertà, con responsabilità che non schiva fatiche, sostenuti da una compagnia il cui primo nucleo è la famiglia. Continua qui la relazione di Paolo Molinari.

 

↑2015.02.11 creo questa pagina rispondendo ad un amico su facebook: la condizione di simmetria motivata in sottotitolo non mi pare né necessaria né sufficiente; egli mi invita a leggere libro di Giorgio Maria Carbone Ma la più grande di tutte è la carità, ESD.

 

↑2012.06.19 Da terremotata una testimonianza di affezione a Cristo. [CzzC: ricevo da amici di Periscopio: «carissimi amici vi volevo raccontare ciò che ho vissuto in quest’ultimo periodo … Il Signore si è reso presente subito attraverso una compagnia di amici che non ci ha lasciato soli … centinaia di messaggi e telefonate …  continua qui

 

↑2012.06.15 testimonianza da una terremotata: «Signore si è reso presente subito attraverso una compagnia di amici».

 

2011.11.07 <atempodiblog>: L’amicizia è una compagnia guidata al destino.

Bisogna cercare questa amicizia.

L’amicizia non è la possibilità di sfogarsi vicendevolmente.

L’amicizia è possedere in comune qualcosa di grande.

L’amicizia è tanto più grande quanto più è grande ciò che si possiede in comune.

Perciò la più grande amicizia è possedere in comune il destino.

Una compagnia guidata al destino.

Vedi anche  <tu, o dell’amicizia>:

 

↑2011.01.09 <sole24h> studia la Chiesa, scoprirai l’umanità. La categoria sottesa a questo vocabolo di matrice greca, ekklesía, è quella della "convocazione", certo di taglio sacrale e trascendente, ma che rimanda anche a un incontro sociale. Risaliamo, così, alle radici stesse dell'antropologia che non si accontenta di aggregazioni genetiche (famiglia, clan), ma segnala l'anelito a congregazioni di altra impronta, più civile e culturale (popolo, nazione), o corporativa (associazioni, ordini) o infine spirituale e simbolica. Ecco, allora, entrare in scena la Chiesa con le sue sotto-categorie (pensiamo alle comunità monastiche).

 

↑2010.04.26 [CzzC: quando un’immagine mi paresse riduttiva per esprimere il significato di una parola importante, anche se la ricevessi da amici mi permetterei di discernere, come qui sull’immagine (un barbone col suo cane ai piedi) del “miglior amico”: è notorio che i cani ben allevati sappiano mediamente essere amici dell’uomo, e forse per questo barbone non restano tanti altri amici oltre il cane, e forse questo barbone è il miglior amico del cane; ma se chi ha redatto questa sequenza di immagini volesse farti intendere che il miglior amico di quel barbone sia un cane e non una o più persone solidali che gli fanno trovare un letto, cibo e vestiario, potresti anche supporre che sia un promoter dell’ideologia dell’antispecismo