L'INVIDIA: desiderare che venga sporcata o DISTRUTTA la felicità dell'altro percepita in supero della propria

è uno dei 7 vizi capitali che può indurre l'invidioso a farsi guastatore, ingannatore, azionatore di male fisico ad inermi, finanche assassino; è un vizio che alimenta emozioni esplosive come la RABBIA e corrosive come la TRISTEZZA; è un vizio alimentato dalla avidità e dall'INDIVIDUALISMO, è sfruttato dagli gnomi del mercato come carburante per il motore competitività nel darwinismo sociale dell'homo homini lupus. Si combatte con l'EDUCAZIONE al "tu sei un bene per me", in percezione superiore a quella delle api di un medesimo alveare.

Esiste anche un'accezione attenuata dell'invidia, come desiderio di poter godere dello stesso bene che altri possiedono, il che sarebbe positivo, ma non è trattata in questa pagina.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 29/01/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: gelosia e chiacchiere; maestri di odio; nichilismo, relativismo, bene comune meglio, libertà negativa, bulimia dei diritti individuali, consumismo, potenti matrici del mainstream invidia contro scuole paritarie

 

2022.08.20 <Massimo Recalcati repubblica> il video che riprende la giovane premier finlandese Sanna Marin mentre in una festa tra amici balla e si diverte è usato per attaccarla moralisticamente: Tommaso d’Aquino definiva l'invidia come la tristezza causata per il bene altrui che impedisce l’affermazione della propria eccellenza. Più sinteticamente, Lacan affermava che l’invidia è sempre invidia della vita. Nello sguardo risentito dell’invidioso ciò che, infatti, risulta intollerabile, è proprio la manifestazione della gioia della vita. Non a caso i soggetti sui quali solitamente si scarica la pioggia acida dell’invidia sono soggetti che sanno, in modi differenti, incarnare la potenza di quella gioia. È una lezione della psicoanalisi: non si invidia mai l’estraneo, ma si invidia sempre la vita che si vorrebbe essere e non si riesce ad essere. L’invidiato è, cioè, sempre l’ideale inconscio dell’invidioso. [CzzC: convengo, appurato che non abbiano inneggiato alla droga]

 

↑2020.09.29 <huff fq1 fq2 corriere tpi google> Daniele De Santis e Eleonora Manta uccisi per invidia da Antonio De Marco “Li ho uccisi perché erano troppo felici e per questo mi è montata la rabbia”.

 

↑2019.04.02 <sussidiario> Può accadere che la felicità dell’altro sia accampata come movente di odio e di violenza? «Ho scelto di ammazzare lui, perché l’ho visto e mi pareva troppo felice e io non potevo sopportare la sua felicità»: Said Mechaout confessa così l’omicidio di Stefano Leo, letteralmente sgozzato in un freddo sabato di febbraio a Torino, mentre stava semplicemente passeggiando per raggiungere il luogo di lavoro. [CzzC: frustrazione e dolore amplificati dalla solitudine possono scatenare rabbia e invidia anche contro un innocente che attestasse l’esistenza di un Bene felice percepito come ingiusta privazione da quel sé che se ne sente escluso: attenzione! Il problema può riguardare sempre più gente al calare della solidarietà e al crescere dell’individualismo]

 

↑2019.02.23 <mensadileo fq google> Said Mechaquat, 27enne di origine marocchina ammazza Stefano Leo per invidia in lungo Po Machiavelli, in zona Murazzi a Torino <fanp> “Volevo prendere un giovane quanto me e toglierli tutte le promesse".

 

↑2018.04.28 <interris> accecati dall'invidia. C'è un'invidia sociale, lavorativa, estetica, spirituale che genera tristezza e competitività. Papa Francesco dice in una sua omelia: “L’invidia 'uccide' e non tollera che un altro abbia qualcosa che io non ho. E sempre soffre, perché il cuore dell’invidioso o del geloso soffre. E’ un cuore sofferente!”.

 

↑2016.10.16 <ecobg google> Frank Seramondi e la moglie uccisi per invidia; l’omicidio studiato 9 mesi prima; «Muhammad Adnan ha ritenuto che i torti asseritamente subiti in ambito imprenditoriale potessero giustificare l’uccisione di due persone e il ferimento di una terza».

 

↑2016.01.21 <stampa> Gelosia e invidia sono l’inizio di tante criminalità” dice il papa in Santa Marta: la gelosia è un «peccato brutto che uccide» con le parole, è una «malattia» che «ti porta a guardare quello che di buono ha l’altro come se fosse contro di te»

 

↑2014.01.23 Papa Fr1I cristiani chiudano le porte a gelosie, invidie e chiacchiere che dividono e distruggono le nostre comunità: l’invidia (porta attraverso la quale il diavolo è entrato nel mondo), e la gelosia portano ad uccidere, portano amarezza e chiacchiere, che dividono e distruggono le comunità. La Bibbia dice: «Per l’invidia del diavolo è entrato il male nel mondo». La gelosia e l’invidia aprono le porte a tutte le cose cattive. Nel cuore di una persona colpita dalla gelosia e dall’invidia accadono due cose chiarissime:

- la prima cosa è l’amarezza che si diffonde su tutta la comunità

- e  il secondo atteggiamento, che porta la gelosia e l’invidia, sono le chiacchiere (abbassare l’altro, perché io sia un po’ alto): dietro una chiacchiera c’è la gelosia e c’è l’invidia. E le chiacchiere dividono la comunità, distruggono la comunità. Sono le armi del diavolo”.

Una persona che è sotto l’influsso dell’invidia e della gelosia, uccide, come dice l’apostolo Giovanni: “Chi odia il suo fratello è un omicida”.

 

↑2013.05.05 [CzzC: perfino invidia sarebbe ravvisabile nell’ostinazione referendaria contro le scuole paritarie: esse sono molto apprezzate da fruitori di ogni classe sociale, ma sono al 90% cattoliche; da qui l’invidia illuminata da laiciste matrici della cultura dominante, invidia per il bene comune generato da invisa matrice di papa-succubi; non sia mai che gli scemi cattolici siano preferiti come educatori anche da non papa-succubi: facciamo che se la debbano interamente pagare quella scuola, così i cattolici risulteranno delegittimati nel loro presunto servizio al bene comune perché diverrebbe un servizio disponibile solo per ricchi.]

 

↑2010.07.gg <espresso et> In occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il matrimonio e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010) il cardinale Bergoglio scriveva ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires: Matrimoni e adozioni gay? «È l’invidia del Demonio»