JAMAL KHASHOGGI: soppresso il 2018.10.02 nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul

<wikipedia> 1958-2018 scrittore e giornalista saudita, ex capo editore del Al-Arab News Channel, bandito poi da Riad per le sue critiche "progressiste" (ad es. contro guerra in Yemen)

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 26/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Riad 1°importatore d’armi al mondo foraggiò Isis via Kuwait? Salafiti fondamentalisti antidonna; preferiti da lumi pro supremazia dei petroldollari anti Eurasia; ma fino a quando?

 

2024.02.23 La morte improvvisa nel gulag siberiano IK-3 del dissidente russo Aleksej Naval’nyj e la renitenza dei putiniani a consegnare subito il cadavere per un accertamento trasparente delle cause della morte <cmc> è l’ennesima prova che il regime si si regge nervosamente con l’arma della dissuasione incutendo paura e fregandosene di passare per killer di inermi agli occhi del mondo. Non che l’occidente/Nato abbia la coscienza tutta pulita in merito, visto come abbaiò provocatoriamente ai confini altrui, e come corre in affari alla corte saudita che non trattò meglio l’oppositore Khashoggi, ma vale anche la logica del male minore: io sto usando qui una la libertà di parola che da Putin o dal PCC sarebbe repressa a sangue, e, se mi togli la libertà di espressione che esprima la mia libertà di coscienza, tagli le radici della mia libertà-dignità, e mi trasformi in uno schiavo di regime. Ciò a prescindere da quel che dice <adnk google> Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence militare ucraina: «Potrei deludervi, ma quello che sappiamo è che è morto davvero per un coagulo di sangue»]

 

↑2019.01.02 <fq> Caso Khashoggi, Netflix cede alle pressioni dell’Arabia Saudita e censura una puntata dello show satirico “Patriot Act”. In quell'episodio, Hasan Minhaj critica il regno saudita e il principe ereditario Mohammed Bin Salman riguardo al giornalista ucciso nel consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre scorso

 

↑2018.12.13 <ansa>: schiaffo del Senato a maggioranza repubblicana a Donald Trump: i senatori hanno approvato una risoluzione che condanna l'uccisione di Jamal Khashoggi e afferma che dietro la sua morte c'è il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. [CzzC: ma Trump non vuole mollare il sultano, perché ...]

 

↑2018.10.28 <entelekheia> ci sarebbe qualche intersezione tra il vertice Russia-Turchia-Germania-Francia di ieri a Istanbul, la "Davos del deserto" e il caso Khashoggi? Su quest’ultimo Mosca, Pechino e Tehran hanno mantenuto un sostanziale silenzio strategico e, a differenza degli uomini d'affari americani, appaltatori russi e cinesi hanno fatto visita alla Davos nel deserto, durante la quale è stato annunciata la partecipazione di Riad al Russian Direct Investment Fund (RDIF), che verrà ribattezzato "Russian-Chinese-Saudian Fund". [CzzC: anche Riad comincerebbe a cercare alternative alla supremazia del petroldollaro?]

 

↑2018.10.20 <post> Perché Trump non vuole mollare l’Arabia Saudita nonostante che quella monarchia islamista sia ultraconservatrice, strapazzi i diritti umani, e nonostante l'omicidio di Jamal Khashoggi? Non c'entrano solo i petroldollari, c'entra anche l'alleanza anti Iran e ci sarebbe quella anti terrorismo se non fosse che Daniel Byman, esperto di antiterrorismo, ha detto in una recente audizione al Congresso: «Da un lato il governo saudita è un partner molto stretto degli Stati Uniti sull’antiterrorismo. Dall’altra parte, il sostegno saudita verso una schiera di predicatori e organizzazioni non governative contribuisce a un generale clima di radicalizzazione, rendendo più difficile contrastare l’estremismo violento».

 

↑2018.10.12 <s24h> i rapporti tra Usa e Riad, il caso Khashoggi e MbS (il principe ereditario Mohammed bin Salman), cui Trump ha consegnato le chiavi del Medio Oriente incassando contratti in armi per 110G$

 

↑2018.10.09 <antidipl> La scomparsa del giornalista Jamal Khashoggi <wikip> nel consolato saudita di Istanbul pone ancora una volta il problema della sudditanza Usa (e alleati, noi compresi) all’arroganza di Riad, il loro maggiore acquirente di armi, da decenni i finanziatori dell’Islam radicale nella versione wahabita, dall’Afghanistan all’Iraq alla Siria.