DIGNITAS INFINITA: dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede 25/03/2024

Mi permetto di commentarla il 9Apr2024, argomentando pro discernimento sia sui paragrafi che apprezzo molto, sia su quelli dove eccepirei, in particolare laddove non vedo esplicitata la necessità di difendere il diritto all’obiezione di coscienza.

Guarda caso due giorni dopo il Parlamento Europeo approva una risoluzione che insidia tale diritto.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 19/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: dignità umana, persona, libertà, uguaglianza, povertà, minori, sessualità, donna, uteri in affitto, solidarietà, cuore radici cristiane, moralità; homo homini lupus? sfruttamento.

 

2024.04.11 <post qs eu google> il Parlamento Europeo ha approvato con 336sì/163no la risoluzione che chiede di modificare l’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea per affermare che «tutte le persone hanno il diritto all’autodeterminazione sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale». I deputati hanno poi condannato gli arretramenti in merito compiuti di recente da diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Polonia, l’Ungheria e Malta. [CzzC: ovviamente la risoluzione non esplicita la salvaguardia del diritto all’obiezione di coscienza, anzi, al §8 condanna il fatto che in alcuni Stati membri l'aborto venga negato dai medici, e in alcuni casi da intere istituzioni mediche, sulla base della clausola di "coscienza". Ma che dire se anche la dignitas infinita non ha trovato spazio per esplicitare il diritto all’obiezione di coscienza nel suo pur abbondante profluvio di parole? Eppure sarebbe stato necessario citare questo estremo baluardo, considerato non negoziabile quantomeno da chi discernesse la morale in termini di peccato prima che di reato].

 

2024.04.09 ho letto la dichiarazione "Dignitas infinita" presentata da Fernandez <vatican euron cl>; l’ho commentata a caldo stasera con alcuni amici cercando di discernere sia apprezzando, sia eccependo.

Al paragrafo #9 Fernandez si espone a definire il termine “razionale” affermando che «comprende in realtà tutte le capacità di un essere umano»; a me parrebbe non del tutto pertinente definire ciò che è razionale in un documento a matrice religiosa; sarebbe forse meglio lasciarne la definizione al metodo scientifico, parlando invece di ragionevole quando discettassimo in ambito che va oltre l'osservabile-misurabile in termini logico-matematici.

Mi piace assai che ripetutamente (#23 e non solo) sia richiamata la nostra dichiarazione universale dei diritti umani aggiungendo un ancoraggio della dignità umana all’immagine di Dio.

Bene che al #25 si faccia discernimento tra persona ed individuo, perché la «dignità umana non può essere basata su standard meramente individuali né identificata con il solo benessere psicofisico dell’individuo».

Ottimi i riferimenti al magistero dei precedenti Papi; bene il collegare la dignità alla «liberazione dalle ingiustizie»; bene allertare sul rischio del relativismo con le parole di B16° «L’illusione di trovare nel relativismo morale la chiave per una pacifica convivenza, è in realtà l’origine della divisione e della negazione della dignità degli esseri umani»; ma auspico che Fernandez non scordi tale alert nella neo rivoluzione teologica.

- #39: è verissimo che ««per costruire la pace è necessario uscire dalla logica della legittimità della guerra»

Mi spiace che nel dedicare l'intero paragrafo #47 all'aborto si sia dimenticato l'estremo baluardo da difendere fino al martirio, il DIRITTO all'obiezione di coscienza, negato da tante legislazioni e minacciato da tanti nostrani illuminati, perfino da un candidato alla nostra presidenza della repubblica, diritto configurato dall'art.18 della dichiarazione universale dei diritti umani.

Sulla maternità surrogata (eufemismo dell'utero in affitto) anch'io auspicherei, come il #48 «un impegno della Comunità internazionale» per contrastare tale pratica, ma dire semplicemente «per proibire a livello universale tale pratica», rischia di echeggiare il semplicismo di certi slogan partitici, mentre sarebbe stato a mio avviso meglio dire «un impegno della Comunità internazionale per una moratoria universale di tale pratica, cominciando con il proibire le fiere reali e online delle ditte che mercificano tale pratica».

Riguardo allo scarto dei diversamente abili nei paragrafi #53 e #54 oltre al «meritevole di attenzione ... prendersi cura di» avrei additato la scarsa responsabilità dei governi che lasciano sulle spalle delle famiglie un carico così poco alleviato dalla spesa pubblica da divenire insopportabile fino a lacerazioni e gesti estremi.

Il paragrafo #55 sui gay rischia di apparire male informato: se è vero che «in alcuni luoghi non poche persone vengano incarcerate unicamente per il proprio orientamento sessuale», non è più vero da tempo che per solo tale orientamento siano «torturate e perfino private del bene della vita»: è vero che ci sono paesi (pochi ormai) che hanno ancora leggi esiziali per i gay, ma le relative pene hadd non sono più applicate da diversi anni.

Mi spiace che nei paragrafi riguardanti l'omo-trans-sessismo si sia dimenticato ancora una volta di citare il baluardo derivante dal suddetto Art.18, la libertà di coscienza, dall'Art.19 libertà di espressione, dall'Art. 26.3, priorità educativa dei genitori; la dignità e libertà umana si difende primariamente cercando di evitare che si facciano leggi che classificano come odio il disaccordo su certe imposizioni gender, leggi che fanno dimettere o denunciare chi si esprimesse al maschile verso un genotipo maschio che avesse optato per definirsi arbitrariamente femmina, leggi che imporrebbero la gender didattica secondo discutibili linee guida denunciando i genitori che volessero sottrarre i loro figli da tali docenze.