DISABILITÀ MENTALE: talvolta anche più drammatica dello “STATO VEGETATIVO?

Posi il quesito in titolo a un professore ordinario di psicologia sociale che mi aveva annunciato una RICERCA sui vissuti familiari che vivono il dramma di un congiunto posto in stato vegetativo permanente; corredai il quesito con una riflessione e un auspicio.

La riflessione.

- Ci sono casi più trascurati dai media ma ben più incidente sui vissuti familiari rispetto agli stati vegetativi: mi riferisco alle famiglie in cui vivesse un disabile mentale la cui patologia esitasse talvolta in comportamenti aggressivi, violenti, mettendo a dura prova la resistenza dei coniugi, la loro unione e talvolta la loro sopravvivenza.

- Ciononostante ci sono genitori che, senza additare il loro comportamento come misura del dovere altrui, esplicano una straordinaria resilienza e riescono a far innovare le risposte pur insufficienti dell’ente pubblico, anche a beneficio di altri genitori analogamente svantaggiati.

Auspicai che la prospettata ricerca documentasse anche l’opera dei suddetti testimoni, i quali, lasciando a Dio il giudizio su pensieri, parole e opere diverse dalle loro, rendono eroico il quotidiano e il quotidiano eroico, talvolta solo grazie all’attaccamento a ciò che abbiamo di più caro.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2023.11.17 <sussidiario> Contro il disagio e l'ansia dei ragazzi nella scuola aumentano le richieste di sportelli psicologici, la cui funzione è utile, ma se fa evitare di affrontare le cause del decadimento di salute mentale, resta solo un palliativo: da un lato il sistema ti dice “preoccupati della tua salute mentale”, e dall’altro la mette a rischio, con una trafila di tragiche illusioni, di richieste di prestazioni alienanti, di mancanza di senso. Uno studio del Gemelli in collaborazione con l’UNICEF mostra nel 47% del campione un Disturbo specifico di apprendimento (DSA) e un disordine psicologico. Ma anche un tasso alto di ansia/depressione (30%), alienazione/depressione (23%) e sintomi psicosomatici (21%); per non parlare poi di comportamenti aggressivi (circa il 22%). La società illude i giovani e così li inganna.

 

↑2023.06.28 <repubblica giornale google> Almeno cinque persone al di sotto dei 30 anni sono morte per eutanasia in Olanda, citando forme di autismo e disabilità intellettuali come motivazione per usufruire della legge che permette alle autorità sanitarie di non tenere più in vita un paziente sofferente da gravi disturbi. Lo rivelano ricercatori della università britannica di Kingston, che hanno consultato documenti ufficiali della commissione governativa olandese sull'eutanasia e ne hanno scritto sulla rivista scientifica BJPsych Open, come riporta l'agenzia di stampa Associated Press. Si va verso l'eugenetica?

 

2023.04.14 <ilFoglio> l’eutanasia olandese +14% in un anno salendo a 8.720 (5,1% di tutti i decessi) . Nel 2022 sono stati aiutati a morire anche 288 malati di demenza, con un aumento del 34% rispetto al 2021; sempre più persone uccise perché giudicate indegne di vivere. [CzzC: trattamento più simile ad un Lexotan sociale o al nazista Aktion T4? Per risparmiare sofferenza o soldi o ambedue?]

 

↑2022.09.10 <ilFoglio> Eutanasia per i malati mentali in Canada: L’Washington Post e l’Associated Press si dicono preoccupati, il dottor Tim Stainton, coordinatore di “Citizen Network Canada”, unico centro di ricerca universitario in Canada per la disabilità intellettiva, scrive che la legge voluta dal Governo di Trudeau  è “probabilmente la più grande minaccia esistenziale per le persone disabili dai tempi del programma nazista nella Germania degli anni 30” (Aktion T4). Assistere un paziente disabile in un ospedale canadese, costa 1.500 dollari al giorno: se non è difeso dallo Stato è improbabile lo sia dai privati.

 

↑2021.02.13 <guardian tempi> Regno Unito: «non rianimare» i disabili intellettivi colpiti dal Covid