CHI SONO IO PER GIUDICARE? Veramente Fr1 ha detto: «Se una persona è gay e cerca il Signore, ma chi sono io per giudicarla?»

<youtube>: Il catechismo spiega bene e dice che non si devono emarginare queste persone, il problema non è avere questa tendenza, ma fare lobby di questa tendenza o lobby di affari, dei politici, dei massoni, le lobby tutte non sono buone..

[CzzC: ritengo che questa sia una delle frasi che più saranno ricordate del magistero di Papa Fr1: riesce a coniugare mirabilmente la dignità di ogni persona umana, con la valorizzazione della ricerca di Dio e perfino del vituperato Catechismo, lanciando un segnale di umiltà e di apertura culturale che perfino la cultura dominante applaude, quella che tacerà della ricerca di Dio, ma che, dopo averlo così applaudito sulla modernità del gender, sarà in difficoltà ad ostracizzare Fr1 (come faceva contro B16) quando dirà che la teoria del gender è uno sbaglio della mente umana; ammiro di Fr1 la chiarezza catechetica coniugata con particolari doti comunicative comprese le abilità a demolire la maschera di pregiudizio montata sul volto dei cattolici.

Tanti inclini ad osteggiare il giudizio della Chiesa cantano vittoria perché questo sarebbe un papa che non giudica (ad es. qui Cattani), ed invece anche in questo caso traspare  una singolare chiarezza di giudizio: nota bene il discernimento tra il salvataggio della persona, e l’aggettivo “grave” con cui giudica i comportamenti, specialmente se lobbistici, avendo l’ardire di esemplificare citando i massoni: il problema sono le lobby di qualunque genere, non le tendenze, si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby; il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte; il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d'affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby... questo è il problema più grave]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 29/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Fr1 sarebbe un papa che non giudica? ideologia di gender, lobby

 

2022.06.11 sabato: messa di ringraziamento subito dopo le nozze gay del prof. Univ G.S con P.M a Budrio (BO). <restocarlino corriere> i due fanno parte di un gruppo di coppie omosessuali cristiane, guidato dal parroco della Beverara don Maurizio Mattarelli e dalla psicologa Laura Ricci. La Nuova Bussola Quotidiana commenta duramente: «Benedizione gay, la diocesi del presidente Cei strappa ... non si ringrazia il peccato». Però la benedizione dell’unione non ci sarebbe stata: il parroco: «Abbiamo fatto solo una Messa di ringraziamento, l'arcivescovo era informato». Secondo NBQ, invece, l'«operazione benedizione» è stata preparata con un cammino, compresa la seguente professione♫: «queste coppie sono già benedette dallo Spirito; non solo, la Chiesa è benedetta dallo Spirito tramite la presenza di queste coppie». [CzzC: Spirito Santo e/o spirito del mondo e/o spirito di Overton per arrivare fra qualche lustro a benedire pure l’u2g? Conforme alla Fiducia Supplicans§39 «mai in relazione ai riti di unione civile»?]

 

2021.03.16 Responsum 15Mar2021 della Congregazione per la dottrina della Fede: «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso anche se questo non implica un giudizio negativo sulle singole persone» <google agi avvenire repubblica>.Prassi che alcuni sacerdoti in giro per il mondo hanno da tempo fatto propria. Il Manifesto titola acido “unioni omosex, per la Chiesa sono fuori dalla «grazia di Dio” e sottotitola con “ex Sant’Uffizio, «gravi depravazioni», «peccatori» e «peccato»”. <ilgiornale> dissenso da Alessandro Cecchi Paone a Vladimir Luxuria fino ad Elton John: marcano il contrasto tra le parole di Fr1 e la scelta della "Congregazione che bruciò Giordano Bruno e che verso i gay continua ad affermare una dottrina mortificante, discriminatoria e persecutoria". <sussidiario> reprimende sui giornali laicisiti che tifano per la “religione" del pensiero dominante, relativismo che annulla ogni fede. [CzzC: il 18Dic2023 la Fiducia Supplicans sdogana le benedizioni gay]

 

↑2018.10.16 <amv> Il sinodo e il diluvio dell’ecclesialmente corretto. Vorrei citare la gentile signora Silvia Teresa Retamales Morales, del Cile, che sta partecipando al sinodo in quanto delegata laica: a partire dall'apertura, dall'accoglienza e dal "non giudicare" eccola arrivare al tam-tam Lgbt: gli omosessuali, dice Silvia, sono persone che “hanno gli stessi diritti che abbiamo tutti”, che “vivono la loro fede all’interno della Chiesa” e che dovrebbero “sentirsi figli di Dio, non come problemi”. Vuole che la Chiesa tolga dal Catechismo l’affermazione secondo la quale l’omosessualità è un’inclinazione oggettivamente disordinata? E allora lo si dica apertamente, senza tanti giri di parole. Almeno sarà possibile intavolare un confronto.

 

2016.03.24 sul settimanale diocesano Vita Trentina Padre Livio Passalacqua tratta di GPA, titolando con un interrogativo «Affitto o compravendita di una persona?» che farebbe pensare ad un suo disaccordo verso la pratica in parola, ed invece ci vuol intenerire pro GPA solidale, sciorinando un rosario di interrogativi mirati a captare consenso: classico esempio di leadership ignaziana? Maestro di dubbi più che di certezze? Abile pure nei trucchi di transizione semantica, qui per superare il vituperato termine utero in affitto?

Vedi qui di seguito un estratto (keys GPA solidale,  Umberto Veronesi, Nichi Vendola, «chi sono io per giudicare», giudizio, confine tra il bene e il male, soggettivismo, spirito di Overtone, rivoluzione teologica].

 

↑2014.07.01 <Effedieffe.com> la teologia papale, tentativo di ricostruzione congetturale; qui in pdf. «La rivista internazionale di teologia Concilium ha dedicato il suo ultimo numero al tema: Dall’“anathema sit” al “Chi sono io per giudicare?”», a partire dalla famosa frase di Papa Francesco sull’omosessualità. Gli autori «ritengono che le formule e i dogmi non possono comprendere l’evoluzione storica, ma ogni problema vada collocato nel suo contesto storico e sociopolitico. Il concetto di ortodossia va superato, o quanto meno ridimensionato, perché, viene utilizzato come “punto di riferimento per soffocare la libertà di pensiero e come arma per sorvegliare e punire”... Essi definiscono l’ortodossia come “una violenza metafisica. Al primato della dottrina va sostituito quello della prassi pastorale …» (Concilium, 2/2014, p. 11), rivista fondata da Karl Rahner , Hans Küng e Congar, «a cui collaborano più di 500 teologi di tutto il mondo». Leonardo Paris è direttore della edizione italiana. Mio commento qui alla data.

 

↑2014.02.02 <tempi>: Papa Fr1 non giudica le persone omosessuali. Ma l’omosessualità sì. Leggere l’Evangelii Gaudium e scoprire che le presunte “aperture” del Pontefice sbandierate dai giornali sulle unioni gay sono categorie che proprio non appartengono alla Chiesa: continua

 

↑2013.07.29 GIUDIZIO sui GAY: Se una persona è gay e cerca il Signore, ma chi sono io per giudicarla? [CzzC: nota bene la parola persona, perché sui comportamenti e i criteri di discernimento Fr1 giudica eccome: il problema sono le lobby di qualunque genere, non le tendenze, si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby; il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte; il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d'affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby... questo è il problema più grave. Caro Cattani, ti pare che Papa Francesco assomigli più un padre che non giudica o un maestro di GIUDIZIO?]

 

↑2013.07.29 <corriere>: a tutto campo sul volo da Rio: «chi sono io per giudicare un gay?». Su Ratzinger «e' come avere un nonno sempre in casa». <repubblica, La7, liberoq, ilfattoq, stanzevaticane>