IL NULLA - KMORK

Ricordo Kmork del cartone che vidi assieme ai miei figli, La Storia infinita1, come una delle migliori definizioni di cosa sia il NULLA: «è il vuoto che ci circonda, la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di aiutarlo, perché è più facile dominare chi non crede in niente. E questo è il modo più sicuro per conquistare il potere».

Trovo singolare che proprio Nietzsche, nome emblematico del nichilismo, abbia scritto che «Chi ha un perché nella vita, può superare quasi ogni come», cui aggiungerei che più importante del come fare è il cosa fare.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 19/03/2024; col colore grigio distinguo i  miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Nichilismo & relativismo; pensiero debole, verità, libertà, diritti umani, dignità umana; Leitmotiv L5; homo homini lupus

 

2024.02.03 <Padre Cavalcoli> la falsità come principio della violenza. Il vantaggio di Aristotele su Platone è che Aristotele ammette un sapere certo e scientifico delle cose sensibili e mutevoli, circa le quali Platone resta in una posizione scettica affidandole solo all’apparenza, la doxa, non essendo riuscito a chiarire l’intellegibilità del divenire, che a Platone, legato qui a Parmenide, sembra contradditorio. [CzzC: il divenire, πάντα ῥεῖ, grade termine che mi corrisponde anche per formazione (vedi Change di Watzlawick); ma che dire di certi soloni come Emanuele Severino? Egli sosteneva che «la colpa dell’Occidente cristiano fu l’aver introdotto il divenire, provocando il bisogno dell’essere, l’angoscia di fronte al nulla»]. La falsità è una violenza fatta all’intelletto.  La violenza è l’imposizione di qualcosa di estraneo o contrario a un soggetto che non è fatto per riceverlo

 

↑2020.08.05 <sussidiario> Ettore Boffano sul Fatto Quotidiano ha dedicato una articolo a Cl: “il peggior cattolicesimo”. La replica di Fausto Bertinotti: il “brillio degli occhi” (libro) è la vera risposta al Nulla. Una comunità di uomini e donne il cui legame fondamentale è quello della fede, è umano, giusto e necessario che si occupi della politica. Ma evitando la trappola di ridurre la politica a governabilità. «Quell’articolo è semplicemente una modalità ordinaria del conflitto politico così com’è oggi. Un conflitto ormai cieco. Ha bisogno solo di un bersaglio da colpire». <sussidiario>:tutti gli errori di una narrazione che non regge alla prova dei fatti.

 

↑2020.07.29 <avvenire> Carrón: quale cura per gli scettici di oggi? L’attuale guida di Comunione e Liberazione pubblica un libro "Il brillio degli occhi. Che cosa ci strappa dal nulla?" dove cerca di diradare la cortina di sfiducia che impedisce a molti di sentire la mano di Dio sulla loro testa.

 

↑2019.06.20 non mi sorprende che <sinistrainrete> magnifichi un pezzo uscito su Linus dal titolo "Meno resilienza, più resistenza", perché fa sinistramente comodo ridurre il significato del termine resilienza al letterale metallico per surrettiziamente

negare che resilienza significhi anche impadronirsi della propria esistenza, non farsi sovrastare dagli avvenimenti, riuscire ad affrontare qualunque situazione spiacevole, senza escludere l'aiuto che può venire dalla consapevolezza di un senso della vita

e sermonare invece che essere resilienti significa aspettare passivamente che le cose spiacevoli passino perché nella resilienza non c’è l’idea di agire attivamente per affermare qualcosa in cui si crede; mentre resistenza significa attività non passività, punto di partenza di quello che Nietzsche definiva nichilismo attivo, significa capacità di imporre invalicabili limiti etici, sociali e politici, pur nella consapevolezza dell’assenza di senso della vita.

[CzzC: trattasi a mio avviso di una pelosa manipolazione del significato delle parole, scusabile a chi da sinistra temesse che il suo monopolio sul termine resistenza possa essere offuscato dal neologismo resilienza, ma non scusabile a chi ... continua]

 

2019.06.03 <tempi> Tra le conseguenze dell’apostasia dell’Occidente annotiamo ... Vedi cosa scriveva Friedrich Nietzsche nella conclusione del famoso aforisma 125 della Gaia Scienza: «Dove se ne è andato Dio? […] ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io ... ». Come spiega l’ateo Yuval Noah Harari nel suo Homo Deus, l’uomo del futuro sarà cosciente della sua radicale illibertà; il soggetto transumano vivrà una vita preconfezionata di scelte inevitabili. E un senso di colpa enfatizzato dalla perdita del perdono cristiano.

 

↑2016.07.23 traggo da un commento di F.Agnoli: questi pazzi che entrano all'improvviso e sparano uccidendo decine di persone [CzzC: in un anno in USA 45 sparatorie a scuola, ma vale anche per ieri a Monaco], chi sono, se non i disadattati di un Occidente senza speranza, perché senza fede nella vita, nella famiglia, in nulla? [CzzC: nichilismo? Individualismo? A me pare che gli illuminati piloti della cultura dominante abbiano fede, confidino, ma in ... continua]

 

↑2015.11.21 <Lib&pers>: Le radici nichiliste del terrorismo. Il terrorismo è un fenomeno soprattutto moderno. Come i totalitarismi, come il nichilismo. Uno dei primi a descriverlo è Dostoevskij, nel suo I demoni. [CzzC: ma che si ammazzino inermi al grido di Allah Akbar forse Dostoevskij non l’aveva previsto]

 

↑2011.10.18 Non distante dal nichilismo mi appare l’emblema del pensiero debole: Gianni Vattimo: viva l'incerto! «Grazie a Dio sono incerto, o anche ateo – non idolatra, non verità-dipendente... E poi, una esistenza tutta certezza, che barba. Un po’ come il paradiso della tradizione:». [CzzC: commento ponendo domande a Vattimo e chiedendogli di segnalarmi in merito eventuale dissenso o istruzioni correttive]

 

↑2011.09.22 Irriterebbe il pensiero debole Benedetto XVI a Berlino: valori da fondare perfino al riparo del criterio di maggioranza: «In gran parte della materia da regolare giuridicamente, quello della maggioranza può essere un criterio sufficiente. Ma è evidente che nelle questioni fondamentali del diritto, nelle quali è in gioco la dignità dell’uomo e dell’umanità, il principio maggioritario non basta».

 

↑2010.07.30 Piacciono al pensiero debole i MAESTRI DI DUBBIO: davvero sarebbe dal dubbio che nasce la buona informazione? Davvero il dubbio sarebbe responsabile mentre la mancanza di dubbi sarebbe irresponsabile ? [CzzC: pongo domande all'autore]

 

↑2009.09.24 Ostellino: ha ragione Bagnasco, il NICHILISMO è la causa della nostra crisi

 

↑2009.08.gg Irriterebbe i nichilisti nostrani e il pensiero debole la Caritas in veritate [CzzC: un’enciclica che mi aiuta assai nella carità e nel sentire la fondatezza ragionevole del mio essere cristiano e di praticarla: vedi anche carità non solo materiale, verità, veritas in caritate o la carità è Dio]

 

↑2009.08.09 Papa Benedetto XVI all'Angelus: «lager nazisti simbolo estremo del male, come il NICHILISMO contemporaneo». [CzzC: il Papa si riferisce soprattutto alle implicazioni relativistiche del nichilismo: non a caso, infatti, i piloti della nostra cultura dominante, tifosi del pensiero debole ...] E. Severino sul Corriere e A. Sofri su Repubblica criticano l'espressione del Papa. Anche V. Mancuso prende le distanze dal Papa, ma condivide la critica all'antropocentrismo moderno e l'impossibilità di un'etica senza trascendenza; per non parlare di Umberto Eco arrabbiato per la chiarezza antirelativistica di B16 tanto da sbeffeggiarlo come uno studentello; ma forse con tali stravaganze guadagna punti in candidatura Nobel per la letteratura]

 

↑2007.12.11 <atma>: "Spe salvi", il teologo ortodosso Olivier Clément: Marx e Nietzsche morti di speranza. La nuova Enciclica non seppellisce soltanto (come è stato sottolineato) l’ideologia "marxista" e le sue illusioni, che hanno sconvolto le masse, ma ci libera pure dalla visione "nicciana", ancora troppo legata al paganesimo ellenico ... La strada migliore per approfondire le origini cristiane è tornare ai Padri della Chiesa,

passati dalle attese dei filosofi greci all’idea di un’immensa eternità.

 

↑1981.09.19 Il Nome della rosa: Padre Sommavilla su La Civiltà Cattolica smaschera il nichilismo di Umberto Eco, quell’allegro nominalismo nichilistico che l’autore insinua nel suo recente romanzo ora vincitore del Premio Strega 1981. Ad es. ultima riga nell'ultima pagina del romanzo: Stat rosa pristina nomine, nuda nomina tenemus. Non abbiamo che i nudi nomi, cioè che le nude parole, le quali non dicono nulla tranne se stesse, non significano nessuna verità. Era la tesi dello strutturalismo francese. Un nudo nome è dunque e soprattutto quello della rosa a cui spetta il primo dei nomi, cioè Dio, che è dunque lo stesso nome del nulla. Nella stessa ultima pagina si era sentenziato Gott ist ein lautes nichts («Dio è un puro nulla»: nel senso di caos primordiale e finale).