UNESCO SUBLIMA una dichiarazione islamica dei diritti umani, diversa dalla nostra

che, pur affermando pari dignità della donna, libertà di credo e di espressione, neutralizza il tutto con una clausola capestro: «La Sharia islamica è la sola fonte di riferimento per l’interpretazione di qualsiasi articolo di questa dichiarazione».

1981.09.19 Presso l’Unesco a Parigi viene esibita la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, sublimata come patrimonio dell’umanità ancorché dribbli quantomeno i nostri Art.16, 18 e 19 con la suddetta clausola capestro (kitman?):

- per poter legittimare l’uccisione di abiuri e blasfemi?

- per poter vietare ad una innamorata di accoppiarsi con un infedele?

Quanti innocenti saranno sacrificati per questa sconsiderata concessione, favorita dal potere ricattatorio di potentati petroldollarati come i wahhabiti? Quella del 1981 non è la sola versione islamica: nel 1990 viene proclamata la Dichiarazione del Cairo dei Diritti Umani dell'Islam, 25 articoli con un preambolo che sembra non riconoscere l'esistenza della Dichiarazione di Parigi: vi si legge "Recognizing the importance of issuing a Document on Human Rights in Islam that will serve as a guide for Member states in all aspects of life;" cioè "Riconoscendo l'importanza dell'emettere un Documento sui Diritti Umani nell'Islam che serva come guida per gli Stati membri in tutti gli aspetti di vita;" come se non esistessero dichiarazioni precedenti sui diritti umani

Per tentare di giustificare questa sua aberrazione, l’ONU ha tentato di motivarla come risposta a un problema che hanno le religioni, compresa quella cattolica: come? Sedicenti illuminati accuserebbero il Vaticano non solo di non aver firmato la dichiarazione di Parigi (non avrebbe potuto, non essendo stato membro ONU ma solo osservatore) ma anche di tortura.

Comunque confidiamo in spiragli di apertura: ad es. 2017.02.07 ulema del Marocco cancellano ....

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 13/11/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: : documenti; art.18 nell’Islam; razzismo religioso, riformi educazione; commissione islamica diritti umani OIC; inarrestabile il terrorismo finché ...; dittatura

 

2018.11.10 plaudiamo alle celebrazioni del 70° della dichiarazione universale dei diritti umani/1948, (curate ad es. da <FondazCrtr>), ma auspicheremmo che i celebranti additassero la sua non universalità ai tanti occidentali che, pur sedicenti illuminati, cedono al ricatto islamista di Paesi che non l’hanno sottoscritta mentre si son fatta sublimare da Unesco una loro diversa dichiarazione dei diritti umani che esplicita «la sharia come unico riferimento per la sua interpretazione», onde poter violare quantomeno i nostri Art.16 (diritto di una donna di sposare un infedele), Art.18 (diritto di abiurare impunemente la propria religione), e Art.19 (libertà di espressione): vorremmo vedere più incisività nel denunciare le responsabilità di ben pagati maestri in scontro di civiltà e quelle degli occidentali che li foraggiano in armi e finanza.

 

↑2016.07.29 <corriere> La Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo, proclamata il 19 settembre 1981 presso l’Unesco a Parigi, è la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Si era resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non è compatibile con la concezione della persona e della comunità che ha l’Islam. Ha valenza universale oppure solo nei Paesi islamici? Se è universale, è un bel problema per gli stati laici occidentali!

Risponde Sergio Romano: esiste anche la «Dichiarazione del Cairo sui diritti umani dell’Islam», approvata nel 1990 ... Entrambe citano che: «La Sharia islamica è la sola fonte di riferimento per l’interpretazione di qualsiasi articolo di questa dichiarazione». [CzzC: non credi, caro Sergio R., che questa clausola capestro svuoti di efficacia le successive nobili grida sulla pari dignità della donna e sul diritto di cambiare credo? Perché ciò non sottolinei? Per il noto sbilanciamento?]

Sul ruolo della donna? La seconda dichiarazione all’art.6, dice: «La donna è uguale all’uomo in dignità umana e ha diritti da godere e obblighi da adempire; essa ha la propria dignità e indipendenza finanziaria e il diritto di mantenere il proprio nome e la propria identità».

Sul tema del proselitismo e della conversione?

- La prima, all’art. 8, dice: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti».

- La seconda, all’art. 10, dice: «L’Islam è una religione intrinsecamente connaturata all’essere umano. È proibito esercitare qualsiasi forma di violenza sull’uomo o di sfruttare la sua povertà o ignoranza al fine di convertirlo a un’altra religione o all’ateismo».

[CzzC: caro Sergio R., dicono/dici nulla sulla libertà di espressione che rifletta il nostro Art.19?]

Naturalmente le Dichiarazioni sui diritti umani non sono codici legislativi, sono nobili grida indirizzate ai popoli e ai governi nella speranza che leggi e comportamenti siano conformi ai principi che le hanno ispirate. Il Paese che in questa materia non ha mai peccato di negligenza, scagli la prima pietra. [CzzC: ci fai? Appelli il sangue innocente versato da nostri avi per giustificare le attuali forme di violento razzismo religioso? E pure tacendo sul fatto che mentre i nostri avi sbagliavano in merito, gli islamisti facevano anche di peggio e si son rifiutati dal fare riforme interpretative dei testi sacri che ispirano la Sharia che prescrive male fisico agli infedeli?]