ONU ACCUSA VATICANO DI TORTURA perché non ha una legge sull’aborto libero

La commissione ONU contro la tortura (CAT), di concerto col Crr (Centre for Reproductive Rights), accuserebbe il papato di tortura, perché con le sue obiezioni all’aborto opererebbe tortura psicologica contro le donne che volessero esercitare con tale mezzo i propri diritti riproduttivi.

<tempi> Le argomentazioni dell’accusa sono state considerate ridicole anche dal Wall Street Journal. «Secondo questa logica assurda – ha osservato il quotidiano americano all’indomani della pubblicazione della lettera del Crr – qualsiasi fede può essere condannata per torture se cerca di offrire ragioni ai suoi aderenti per condurre la propria vita in una determinata maniera».

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: vuolsi criminalizzare con false accuse; cattofobia, dichiarazione islamica diritti umani

 

↑2016.07.05 Not in my name: come dopo Parigi2015 o Bruxelles2016, anche dopo Dacca2016 molti islamici espongono la proclamazione in titolo e c'è chi li ritiene ingannatori; io credo nell'esistenza di islamici sinceramente moderati, e ritengo che quelli professanti "Not in my name" siano in ogni caso meno ingannatori e ipocriti di quell’ONU che ha riconosciuto ai regimi islamisti il diritto di attenersi ad una loro dichiarazione dei diritti umani diversa dalla nostra onde poter uccidere lecitamente abiuri e blasfemi, mentre la stessa ONU accusa di tortura il Vaticano, continua

 

↑2015.06.29 Dall’alto gli insegnamenti ad uccidere: <lastampa>: il terrorista di Sousse/Tunisia, frequentava il centro di culto nella città di Kairouan. Il padre del killer Isis: uno manda il figlio all’università e lo indottrinano in questo modo. [CzzC: ci chiediamo perché la cultura dominante e le relative potenti matrici inciuciate coi petroldollari non perseguano i regimi (ad es.) foraggiatori dei maestri di odio, fino a lasciarli assisi nelle commissioni ONU per i diritti umani, mentre con diligente acredine accusano il Vaticano di tortura]

 

↑2014.05.23 <tempi stampa tracce>: Un altro attacco al Vaticano (magistero cattolico su aborto e sesso) dalla Commissione ONU sulla tortura. La Chiesa non ha mai preso così tanti provvedimenti a protezione dei minori contro lo scandalo degli abusi sessuali come negli ultimi dieci anni, eppure non è mai stata attaccata così violentemente in sedi istituzionali come nel 2014. <tempi> Il Vaticano non ha violato la convenzione Onu. E contrastare l’aborto non è «una forma di tortura»

 

2014.05.19 <tempi> La dottrina come “tortura”: ... a Ginevra si muovono nuove accuse alla Chiesa per la sua posizione su aborto e contraccezione. Il Centre for Reproductive Rights (Crr), una delle ong accreditate alle Nazioni Unite, che ha portato la sua “testimonianza” al Comitato sulla tortura, in una lettera dell’11 aprile 2014 indirizzata ai funzionari della commissione ha sostenuto che il Vaticano violerebbe la convenzione sulla tortura commettendo abusi sui «diritti riproduttivi».

«Il diritto canonico – recita la lettera – prevede specifiche azioni per umiliare e condannare le donne che praticano l’aborto e i dottori che le operano». «Chi commette un aborto per il diritto canonico incorre in scomunica automatica, latae sententiae», che, sottolineano gli attivisti pro-choice, «è la più severa punizione della legge religiosa». Scomunicare donne e dottori che praticano l’aborto, secondo il Crr, costituirebbe una «tortura psicologica». L’ong ha accusato la Santa Sede anche per la sua posizione sulla contraccezione. Secondo gli attivisti, l’atteggiamento censorio del Vaticano porta alcune donne a incorrere in gravidanze indesiderate, diventando automaticamente vittime di una tortura psicologica perpetrata dal papato.

Le accuse, portate avanti in una commissione che dovrebbe occuparsi di casi ben più seri (forse con un po’ di difficoltà in più, visto che del Consiglio sui diritti umani dell’Onu fanno parte nazioni come Cina e Arabia Saudita), sono state considerate ridicole anche dal Wall Street Journal. «Secondo questa logica assurda – ha osservato il quotidiano americano all’indomani della pubblicazione della lettera del Crr – qualsiasi fede può essere condannata per torture se cerca di offrire ragioni ai suoi aderenti per condurre la propria vita in una determinata maniera».

Fra le associazioni che spendono tempo ed energie per mettere alla gogna la Santa Sede in ogni organo internazionale, la più attiva è da qualche tempo il Center for Constitutional Rights (Ccr). ... Fra i più attivi donatori dell’ong newyorkese si trovano filantropi del settore finanziario e farmaceutico: la Ford Foundation (asset pari a 10G$, 500M$/anno le donazioni), che si autofinanzia con investimenti a Wall Street, il celeberrimo filantropo-speculatore George Soros e varie fondazioni che fanno riferimento alla famiglia del magnate sudafricano del settore farmaceutico Anthony Tabatzinik.

Appartiene al Ccr l’iniziativa che nel 2009 portò la Santa Sede davanti alla Corte penale internazionale. Sostenendo la responsabilità del Vaticano nella copertura degli abusi dei singoli sacerdoti di tutto il mondo, il Ccr presentò ai giudici dell’Aja un dettagliato fascicolo contro Benedetto XVI. Il Vaticano, accusavano gli avvocati dell’ong, «tollera e permette la sistematica e diffusa protezione» dei sacerdoti pedofili. Nel report si dichiarava che «le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero». Nel 2013, i giudici dell’Aja comunicarono il rigetto della causa. Quella fu la terza archiviazione di un tribunale sulla presunta omertà della Santa Sede. Qualcuno ne ha sentito parlare?

 

↑2014.02.06 <sussidiario>: l’ONU ieri a Ginevra ha riproposto la gogna per la Santa Sede, perché non avrebbe fatto nulla o abbastanza sulla questione degli abusi sessuali su minori commessi da esponenti del clero. Basta leggere le 16 pagine di burocratese targato UN per balzare indietro di 10 anni, alla Chiesa deturpata dai peccati di alcuni suoi figli ... non conta la purificazione impressa da un papa inflessibile nel giudicare e affrontare i mali della "santa meretrice": i 18 esperti capitanati dalla pastora luterana norvegese Kristen Sandberg, non ne hanno "voluto" tenere conto. Da mons. Silvano Maria Tomasi, filtra la sorpresa per un esito imprevisto ad una consultazione che era terminata persino con i complimenti della suddetta presidente (la pastora) per le risposte fornite alle interrogazioni della commissione. <accattoli> attacco ideologico dell’ONU alla Chiesa. <unità> l’ONU accusa: il Vaticano coprì gli abusi.

 

↑2014.02.05 <corriere>: pesante accusa della commissione Onu per i diritti dei minori nei confronti del Vaticano: in un durissimo rapporto di sedici pagine, l’organismo delle Nazioni Unite denuncia le politiche della Santa Sede che hanno permesso a religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. E chiede “l’immediata rimozione” dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere “consegnati” alle autorità civili, oltre all’apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini. Affinché non ci siano dubbi, il presidente del Comitato Onu per i diritti dei bimbi Kristen Sandberg (pastora luterana), precisa che il Vaticano ha violato la convenzione per i diritti dei minori 

<corrierecollera>: nella commissione ONU (qui referenza PD) che ha condannato la chiesa cattolica c’è anche la psicologa Maria Rita Parsi che dovrebbe occuparsi di compravendita di bambini, bambini soldato, prostituzione infantile e via dicendo.

 

↑2009.mm.gg Nel 2009 il Crr (Centre for Reproductive Rights), una delle ong accreditate alle Nazioni Unite, porta la Santa Sede davanti alla Corte penale internazionale; sostenendo la responsabilità del Vaticano nella copertura degli abusi dei singoli sacerdoti di tutto il mondo, il Ccr presenta ai giudici dell’Aja un dettagliato fascicolo contro Benedetto XVI. Il Vaticano, accusavano gli avvocati dell’ong, «tollera e permette la sistematica e diffusa protezione» dei sacerdoti pedofili. Nel report si dichiarava che «le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero». Nel 2013, i giudici dell’Aja comunicarono il rigetto della causa. Quella fu la terza archiviazione di un tribunale sulla presunta omertà della Santa Sede. Qualcuno ne ha sentito parlare?