Meglio i BRICS piuttosto che gli USA di Trump?

oso discernere rispetto a chi volesse spingere le democrazie europee verso il capicomunismo del PCC piuttosto che tenerle allineate al capitalismo USA.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 25/01/2025; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: supremazia del petroldollaro; Finanza, US-UK contro Russia2.0, danni da potentati filo wahhabiti in dottrina Wolfowitz; SWIFT, AIIB-Silk; non allineati

 

2025.01.25 Meglio i BRICS piuttosto che Trump? [CzzC: commento alcune delle argomentazioni condivise/fb da NC che critica gli USA di Trump e conclude che per l’Italia e l’Europa «sarebbe indispensabile stabilire un legame vero, senza pregiudiziali ideologiche, verso i Brics, a cominciare dalla Cina, perché il vero asse di potere si collocherà lì e sarà lo strumento per limitare le aggressioni trumpiane». Lo scorso Ottobre ipotizzavo che Trump perdesse, non mi piace la spacconeria, ma oso discernere rispetto a chi volesse spingere le democrazie europee verso il capicomunismo del PCC piuttosto che tenerle allineate al capitalismo USA inviso sin dal Vietnam. Non so competere con chi ne sapesse più di me su “fondi hedge, private equity e criptovalute”: mi limito umilmente a mettere qualche punto di domanda a margine di talune sentenze

1) «USA eldorado fiscale»?

Si legge che i primi 3 paradisi fiscali al mondo siano tollerati in Europa: il Principato di Monaco, il Granducato del Lussemburgo, il Liechtenstein e le Channel Islands che sono situate nel canale della Manica.

2) «Trump proteggerà le proprie società»?
Probabilmente gli USA di Trump proteggeranno le loro società come fanno i tedeschi, gli olandesi e i francesi gli uni verso gli altri e sovente contro l’Italia:
vedi l’impuntamento della Germania contro l’
Unicredit aspirante fusione con la Commerzbank
vedi le
abbuffate francesi sulla nostra Parmalat, sulle nostre aziende di moda + le insidie verso le nostre finanze (Generali) e industrie strategiche (Fincantieri, Leonardo &C), sperando che ci lascino l’ENI che attentarono con Mattei.

3) «la Russia la cui opera di demolizione dell'Europa è molto funzionale a The Donald»
È vero che la guerra in Ucraina fa molto male agli interessi europei, ma è possibile che non sarebbe scoppiata se ci fosse stato Trump nel 2022, mentre l’intento di fottere l’Europa era stato firmato dalla Victoria Nuland, delegata di Obama per l’Ucraina, con il suo famoso «FOTTI l’EUROPA»

4) «Se l'Europa pensa … a competere con gli Usa, creando un mercato unico dei capitali e tentando di dar vita a propri "colossi", ha già perso»:
Autorevoli economisti di destra e di sinistra ritengono che sia necessaria più EUROPA anche nel mercato dei capitali, per evitare che la nostra libertà sia fagocitata dai colossi extra-europei (rapporto Draghi), mentre è certo che il nostro “divide” possa far comodo all’”impera” sia degli USA, sia del PCC (Partito Comunista Cinese)

5) «trasferimento di migliaia di miliardi di euro di risparmi e capitali verso gli Usa»
La fuga di capitali deriva dall’ingordigia di tutti i capitalisti, rossi e neri: se ne sta lagnando anche la borsa di Londra, ma i capitali s’involano anche dalla Cina

6) «banca centrale europea compri debito per finanziare le spese»
Concordo con te: sarebbe utile, anzi necessario, fare debito pubblico UE (non per le spese ma per gli investimenti), ma, scontata l’eccezione concessa a Draghi con il QE, è necessario prima vincere l’opposizione “semi-costituzionale” della Germania agli Eurobond e probabilmente sarebbe preliminare il suddetto mercato unico europeo dei capitali.

7) «senza pregiudiziali ideologiche, verso i Brics»
Anche a me piace il processo di contenimento della supremazia del petroldollaro, ma speravo che si sarebbe affermata una triade (USA, Europa, Asia) in cui l’Euro potesse competere quasi alla pari, onde poter imporre i nostri criteri democratici e di antiriciclaggio, che sono i migliori del mondo; invece la propensione individualistica dei singoli stati europei (in spregio dello spirito dei padri fondatori) frena le sinergie intra UE e ci fa perdere posizione rispetto all’orbita USA e all’orbita del PCC. Se i BRICS si ispirassero ai nostri valori, passi, ma l’allineamento con il PCC ne implica la sudditanza non solo in termini di debito, ma anche di politica interna (sfruttamento dei lavoratori, repressione della libertà di espressione e di coscienza, controllo invasivo di ogni persona, …) ed estera:

    - vedi come hanno votato all’ONU in paesi allineati con la Cina sulla condanna del Putin invasore dell’Ucraina (hanno “dovuto” astenersi?)

    - vedi come la Cina impone agli allineati di misconoscere Taiwan

    - vedi come la Cina si fa pagare a caro prezzo i suoi prestiti (in infrastrutture, porti, land grabbing, Africa docet)

    - vedi come il PCC ha distrutto la libertà di stampa e di espressione a Hong Kong e come tollera (e talvolta favorisce) analoga repressione nei Paesi i cui regimi più tiene al guinzaglio (Nicaragua, Venezuela, Pakistan, … per non parlare dell’Afghanistan da dove non ha certo tolto l’ambasciata e mai dice una parola contro la vessazione di quelle povere donne)

    - vedi come il PCC sta attirando nei BRICS Bielorussia, Bolivia, Malesia, Uzbekistan: brillanti per rispetto delle libertà democratiche come da noi intese?

Davvero sarebbe meglio per l’Europa orientarsi verso il PCC piuttosto che verso gli USA di Trump?

Non limitiamoci al solito dire che «la verità sta nel mezzo»: ci sono dei momenti nella vita nostra e degli stati nei quali è importante scegliere di stare dalla parte del meno peggio per evitare di cadere nel peggio. Trattiamo con il meno peggio evidenziando l’interesse reciproco in nome della democrazia, che ci è costata secoli di riforme e sangue contro i totalitarismi e che è sempre da questi più insidiata.