MINERALI DEI CONFLITTI: criminale commercio causa di guerre, MASSACRI di inermi, LAVORO SCHIAVO anche minorile

<focsiv>: smartphone e altri dispositivi elettronici sono composti dai cosiddetti “conflict minerals”, minerali estratti e venduti sotto il controllo di bande armate (foraggiate anche da stati) che allo scopo sfruttano e massacrano le popolazioni locali. Un'elevata percentuale di conflitti, soprattutto in zone dell'Africa, ha stretta correlazione con l'origine e il trasporto di tali minerali (tantalio, tungsteno, oro, coltan, giada, terre rare) e con il mercato delle armi che servono alle suddette bande per mantenere il controllo di produzione e commercializzazione, con il corredo di abusi, estorsioni, violenze, massacri.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: fermiamo i massacri nel Beni; dea pecunia grondante sangue di inermi, mentre sono distratti e/o cointeressati i potenti multinazionali; batterie

 

 

2023.08.15 <settimananews> la rabbia anti-occidentale sostiene il colpo di stato militare in Niger. Su un islam nigerino mediamente moderato sta crescendo quello importato di matrice wahabita ritenuta la più pura; e pure Erdogan ha investito nella diffusione di un islam che non è poi così tollerante. Il jihadismo lucra dai traffici sporchi in combutta con le mafie mondiali, agisce soprattutto nelle zone minerarie, induce fuga di abitanti come se mirasse a spopolare per non avere altre presenze che limitino il loro controllo sugli affari. Il sottosuolo del Niger è ricco di uranio, oro, petrolio, nichel, fosfati e sono molte le compagnie multinazionali fortemente interessate, cinesi comprese, mentre i militari nigerini sono stanchi di essere mandati in quelle zone a morire per una partita che non sentono come loro.

 

2022.12.09 <avvenire> Denis Mukwege, Nobel per la pace 2018 per le cure alle donne violentate, parla delle speranze del suo popolo/Congo che verrà visitato dal Papa e dei rischi di una nuova grande guerra africana: il Rwanda ha attaccato il Congo sostenendo gruppi paramilitari per creare caos onde rapinare i minerali preziosi di cui è ricco il Congo ed esportarli illegalmente. Tutto il mondo lo sa, ma nessuno sanziona l'aggressore.

 

↑2022.05.27 <wired> Oltre agli ioni di litio, aumentano le composizioni chimiche prospettate a mercato per veicoli elettrici e applicazioni stazionarie. L’Europa scommette con 59M€ anche sulla batteria a idrogeno (batteria a flusso) dell’italiana Green Energy Storage, anche se qualcuno <vaielettrico> dubita che ci possa essere una leadership italiana in un settore così competitivo a livello mondiale.

 

↑2022.04.17 <huffingtonpost> private military company russe (Wagner) in Africa. Brutalità a basso costo, in cambio dell’accesso, facilitato o esclusivo, alle risorse naturali africane.

 

↑2021.02.22 < rai msgr google> vittime di un agguato in Congo l'ambasciatore <Luca Attanasio> e il carabiniere <Vittorio Iacovacci>. <manifesto> dai ribelli ruandesi ai jihadisti dell’<Adf> vicini ai salafiti, oltre 100 i gruppi armati sono attivi nella regione, in guerra permanente; tutti questi gruppi hanno in comune lo sfruttamento della popolazione civile e le ricche risorse minerarie; nel 2010 l’Onu ha attivato la missione <Monusco>, con oltre 16mila caschi blu <efficace? Gente arrabbiata per l'inerzia>. [CzzC: "il mondo si è dimenticato del Congo" disse nel 2017.10 il ginecologo <Denis Mukwege Nobel pace/2018> quando venne anche a Trento <vt> per sensibilizzare sul dramma socio-politico del suo paese e dell'Africa]

 

2020.01.27 <bdtorino> Congo: bambini schiavi, morti e paralizzati, nell’inferno delle cave di cobalto per far batterie di cellulari e auto elettriche. Perché la finanza cinica dei giganti di questo mercato non dovrebbe "Rispondere delle vittime”? Oltre il 70% del cobalto mondiale, così come il coltan (per acciai speciali & condensatori elettronici) si trovano nella Repubblica democratica del Congo e nello Zambia: le miniere sono sfruttate in maggioranza da multinazionali straniere e gran parte del lavoro di estrazione avviene in distruzione dell’ambiente, sotto corruzione politica, con un massacrante sfruttamento del lavoro minorile.

 

↑2018.11.30 newsletter: 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata all’ONU il 10/12/1948: ha favorito tanti progressi, pur fra delusioni, e addita tanta strada ancora da fare. Continua.

 

↑2018.04.05 <repubbl> massacro continuo di civili: i cosiddetti ribelli delle “Forze democratiche alleate” (Adf) si abbattono con tutta la loro furia sulle comunità del Nord-Kivu/Congo uccidendo, razziando e violentando: perché? Le vere ragioni hanno a che fare molto di più con argomenti che si chiamano diamanti, coltan, rame e terreni fertili [CzzC: cointeressate le multinazionali in silenzio complice, se non addirittura in foraggiamento dei criminali locali e di regime]

 

2018.02.28 newsletter febbraio: Diritti umani dei più deboli calpestati in Congo, Sud Sudan, Siria. Se anche i forti in denaro ed armi possono rimetterci la pelle in zona di guerra, figuriamoci cosa può accadere ai deboli (inermi, poveri, donne e bambini): dalla Nigeria alle Filippine, dalla Libia all’Afghanistan, dallo Yemen alla Somalia, ..., sarebbe lunga la lista dei pezzi della terza guerra mondiale, ma limitiamoci qui a quelli in titolo per i quali il Papa ha invocato giornata di preghiera lo scorso 23 febbraio, alla quale ho aderito trovandomi con i fratelli di fede nella chiesa della Sacra Famiglia ... continua.

 

↑2018.02.23 Dalla Preghiera per la pace in Sacra Famiglia apprendo toccanti testimonianze dal Congo: annoto la corruzione politico-giudiziaria (pag2), i massacri azionati da militari e bande, gli stupri, gli sfruttamenti anche di bambini <video.fb>, il tutto ruotante attorno ai minerali dei conflitti (coltan); i cattolici hanno iniziato marce pacifiche (con rosari e croci) per invocare le elezioni democratiche negate da quel Kablia che il 26Gen diceva "In nessuna parte della Bibbia, Gesù Cristo ha mai presieduto una commissione elettorale" e al quale don Donatien Segretario della CENCO (conferenza episcopale del Congo) rispondeva con le parole di Papa Benedetto XVI "la Chiesa deve essere presente là dove la popolazione soffre ...”  ed è la crisi sociopolitica che accentua questa sofferenza. Il 21Gen polizia ed esercito avevano sparato su inermi e pacifici dimostranti, uccidendo (pag 8).

 

↑2017.06.14 La strategia di Kabila per mantenere il potere in Congo: i soli proventi dei minerali sono più che sufficienti a garantire la sopravvivenza del regime, minerali che, Kabila sa bene, sono di vitale importanza per la finanza e l’industria IT mondiale quindi minerali che troveranno sempre degli acquirenti con o senza embargo. Kabila tiene in scacco gli Occidentali con l’aut aut: difendere astratti concetti di democrazia ed essere esclusi dal mercato minerario congolese a favore di Cina e Russia o dimenticare la storia delle elezioni e continuare a fare gli affari che sono stati alla base del sostegno occidentale a Kabila durato 15 lunghi anni. Pechino è già tra i principali partner economici del Congo e non ha bisogno di includere il Congo nell’OBOR perché alla Cina interessa solo lo sfruttamento intensivo dei minerali e del patrimonio forestale, senza proporre piani industriali (che non funzionerebbero in quel caos)

 

↑2016.08.16 appello per fermare i massacri nella zona Beni del Congo, correlati al controllo delle bande criminali su estrazione e commercio dei “minerali dei conflitti

 

↑2016.08.15 <vatican>: Papa Fr1: «... Il  mio pensiero va agli abitanti del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo recentemente colpiti da nuovi massacri che da tempo vengono perpetuati nel silenzio vergognoso, senza attirare neanche la nostra attenzione. Fanno parte purtroppo dei tanti innocenti che non hanno peso sulla opinione mondiale ... ». [CzzC: ONU, ci sei? O sei distratta dalle lobby intentate ad accusare di tortura al Vaticano e a portare l’Arabia Saudita ai vertici di UNHRC?]

 

2007.08.25 <fides> “Guerre tribali”, “conflitti ancestrali”, “scontri etnici”, “jihad”. Sono solo alcune delle definizioni usate per descrivere i conflitti che insanguinano l’Africa da un sistema dell’informazione spesso distratto e impreciso. In realtà, le attuali guerre africane non hanno nulla di diverso dai conflitti che si combattono in altre parti del mondo, inserendosi nella categorie delle cosiddette “guerre post-moderne[CzzC: comunque mosse da dea pecunia].