LA CHIESA costodisce e propone il depositum fidei: IMPONE UNA SUA VERITÀ? Sì secondo l'accusa brandita da ...

brandita da ermeneuti di rottura per protestantizzare-democratizzare la chiesa. Brandita ad esempio da Galimberti con argomentazioni che commento in SEGUITO DEL SOMMARIO.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 28/06/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: trascendenza, Fede, anima

 

↑2006.10.19 <google> Reazioni diverse al gran discorso <vatican> che promuove la chiesa di Ruini e invita a una carità solidale “non ideologica”. [CzzC: Parole chiave: fede Gesù risorto speranza incontro valori secolarizzazione Ratisbona; Chiesa; spirito del mondo; che ne pensa Melloni?]

 

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SEGUITO DEL SOMMARIO

↑2007.09.26 traggo da Repubblica: Galimberti: L'anima. Se la Chiesa impone la sua verità. A questo proposito voglio ricordare che Tommaso d'Aquino, commentando Paolo di Tarso, dice che la fede, a differenza della scienza espressa dalla ragione umana conduce in captivitatem omnem intellectum, cioè rende l'intelletto prigioniero di un contenuto che non è evidente, e che quindi gli è estraneo (alienus), sicché l'intelletto è inquieto (nondum est quietatus) di fronte alla scienza, nei cui confronti si sente «in infirmitate et timore et tremore multo». Dov'è finita questa prudenza tomista che non concede di identificare immediatamente la fede con la verità? [CzzC: e chi ha mai parlato di identificazione? Io ho sempre sentito dire dal nostro Magistero che fede e ragione sono amiche, che la fede non mette in dubbio le verità scientifiche, ma la pretesa scientifica di ridurre la realtà e la conoscenza al solo osservabile e misurabile, escludendo ogni traccia di trascendenza e di finalità nella vita umana; la fede non fa fuori la scienza, è invece lo scientismo dei laicisti che pretende di cancellare la dignità ragionevole della fede].

E se i cattolici sono già in possesso della verità [CzzC: sei un manipolatore delle parole: io ho sempre sentito dire non che i cattolici posseggono la verità, ma che la verità ci possiede] che senso ha per loro studiare e insegnare filosofia se la verità che la filosofia si propone di cercare già la possiedono? Cosa rispondono ad Heidegger là dove scrive che quando la filosofia è accompagnata da un aggettivo, come è il caso di una "filosofia cristiana" ci si trova di fronte a un circolo quadrato o, come vuole l'espressione di Heidegger a un "ferro ligneo"? E infine che tipo di dialogo è possibile con un cristiano, se questi è già convinto di possedere la verità? [CzzC: qui mi piacerebbe una spiegazione di mio figlio, che di Heidegger sa assai più di me].

«Il colpo di genio del Cristianesimo», che esorcizza la morte garantendo a ogni uomo l'immortalità, è diventato persuasione comune che neppure la scienza è riuscita a scalfire, anzi in un certo senso ha concorso a radicare definitivamente questa convinzione. Io non sono un teologo, ma un filosofo della Storia che segue il metodo "genealogico" di Nietzsche [CzzC: gran bel maestro è risultato a posteriori per gli influssi applicativi delle sue teorie in detrimento del bene comune: cfr nichilismo e relativismo], il quale, a differenza di Platone, non si chiede, ad esempio, «che cos'è l'anima», ma: «Come è venuto al mondo questo concetto, che storia ha avuto, che significati ha assunto, che effetti di realtà ha prodotto?», persuaso come sono che l'essenza di una cosa, il suo senso è nella sua storia. [CzzC: caro Galimberti, non mi pare affermazione ontologicamente fondata dire che il suo senso è nella sua storia; mi parrebbe più fondato e sperimentabile dire che il suo senso è deducibile dalla storia delle sue applicazioni concrete prevalenti pro o contro il bene comune: chissà come godrebbe a leggerti un certo don Farina che maledice S. Agostino perché avrebbe inventato il peccato originale in quanto platonista; ma mi pare che ridano meno i massacrati dalle belve umane che bevvero assai da certe idee del nichil-relativismo più che dalle presunte verità rivelate da Cristo additate dal magistero petrino, compresa la sua dottrina sociale e morale. O sbaglio?

Il 2013.01.04 il Galimberti che qui impone le sue idee sull'anima accusando la Chiesa di imporre la sua verità in merito torna a disquisire sull'anima, qui, dove torno a commentare le sue argomentazioni].