Umberto Galimberti sul fondamento greco e giudaico-cristiano dell'Occidente

2016.02.03 traggo da <wikipedia>: il laico filosofo Umberto Galimberti sul fondamento in titolo: in molte delle sue opere, Galimberti insiste sull'inconsistenza della contrapposizione tutta occidentale fra scienza e fede, individuando come questa seconda sia in realtà l'elemento fondativo dell'intera coscienza occidentale, tutt’altro che mutuamente esclusivo con la scienza; è tuttavia importante che nessuna delle due invada il campo dell'altra. [CzzC: dare a Cesare quel che è di Cesare.., distinzione ostica per i regimi islamisti e di serie PCC; distinzione che speriamo impari a fare almeno l’islam moderato].

Il filosofo tematizza innanzitutto il passo della Genesi in cui Adamo è definito "dominatore della Terra, sui pesci dei mari e sugli uccelli del cielo", collocando l'uomo in una posizione privilegiata rispetto agli altri esseri del regno animale [CzzC: I have a dream].

In secondo luogo, Galimberti riconosce la cristianità come il carattere di una scansione temporale che identifica il passato come spazio del peccato, il presente dell'espiazione, il futuro della redenzione e salvezza. Questo semplice modello triadico ha una ricorrenza quasi ossessiva nelle forme occidentali, fra le quali la medicina (malattia, diagnosi, cura), psicoanalisi (disturbo, terapia, guarigione), scienza (ignoranza, sperimentazione, scoperta). La triade è il "coefficiente a-storico" necessario a profilare la possibilità di un progresso ...

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 24/09/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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