Don Marcello Farina

FOTO su VT. Da Il Margine: sacerdote, docente di filosofia all'Università di Trento e al Corso Superiore di Scienze Religiose della "Fondazione Kessler", studioso di Schleiermacher e Kierkegaard [CzzC: e assistente dell'UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) sezione trentina]

Qui in VIDEO parla di cooperazione, solidarietà, giustizia, casse rurali. Da MTSN: M.F., il prete filosofo, come molti lo riconoscono, è un profondo conoscitore dell’animo umano, delle sue debolezze e virtù. Don Marcello Farina è un uomo di chiesa al passo con i tempi, che predica il Vangelo con un occhio alla modernità, alle sue contraddizioni e al rapporto spesso difficile e contraddittorio con la Parola. Tutto ciò ne fa spesso un religioso scomodo, per il suo volere essere vicino all’uomo della strada che spesso non capisce certe posizioni dottrinali della Chiesa e se ne allontana. E’ un personaggio di primo piano nel panorama culturale della nostra regione... [CzzC: applaudito dalla cultura dominante come maledittore di S.Agostino che avrebbe inventato il peccato originale in quanto platonista; Gesù “Dio vero da Dio vero”? Pura filosofia]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: dissenso, leitmotiv L5, ermeneutica di rottura; il peccato originale fu inventato da S.Agostino? Pelagianesimo

 

2022.10.16 <vitatrentina> “E per un uomo la terra – Lorenzo Guetti curato di campagna”, è il titolo dell’ultimo libro (edito ViTrenD) di don Marcello Farina, presentato con un incontro-dibattito nell’ambito di “Coopera. Giornate di cultura cooperativa”, la rassegna promossa per celebrare il decennale della Fondazione don Guetti.

 

↑2020.07.23 <google> Aquila di san Venceslao a don Marcello Farina <yt1/4 yt2/4 yt3/4 yt4/4> <vocetn> Maestro di libertà e di umanità” lo ha definito Vincenzo Passerini nella sua “laudatio”. “Ha saputo abitare la fede con il pensiero”, ha aggiunto il sindaco Andreatta, motivando la consegna (insieme agli “ex” sindaci Pagher e Dellai) del prestigioso riconoscimento. La Diocesi era rappresentata dal vicario generale don Marco Saiani. A don Marcello Farina dedica un’ampia intervista il settimanale diocesano Vita Trentina nell’ultimo numero; l'omaggio di Trento; <pdf> "seminatore di inquietudini" [CzzC: alla radio-intervista l'ho udito parlare della fede del dubbio]

 

↑2014.07.17 VT#29p11 Don Marcello Farina benedice papa Bergoglio con il libro "Li guiderò a fresche sorgenti" in edizione ampliata. Il canto dei primi mesi è diventato sinfonia con il recupero del documento “Evangeli Gaudium”; vi aggiunge l’intervista a Civiltà cattolica, citazioni di Enzo Bianchi e di altri che avrebbero anticipato il “Bergoglio-pensiero”. [CzzC: spero che don Marcello non arrivi a dire come Cattani (cogettonato/QT)Papa Francesco indietro tutta? Il pontificato di Bergoglio è già in crisi” dopo che il Papa avrà ribadito contenuti e metodi in maniera per cui qualcuno maledisse S.Agostino inventore del peccato originale; nel frattempo sono felice che don Farina sia divenuto tifoso del Papa e che non lo abbia ancora commiserato per il suo insistere sul pericolo del diavolo pregando la Madonna con la misericordina in afflizione per le adozioni gay: spero che la magnanima concessione di Farina non sia solo tattica cedente su obiettivi secondari per mirare all’obiettivo primario dell’ermeneutica di rottura: che la guida petrina si democratizzi cedendo alla cultura dominante alla maniera dei pastori protestanti più che dei monaci ortodossi].

 

↑2014.01.17 VT#1/2014 presenta il libro di don Farina su Papa Francesco. [CzzC: pongo alcune domande all’autore].

 

↑2011.07.01 <VT>: Terrà la Lectio divina alla scuola estiva de "Il Margine". CON LA ROSA BIANCA A TERZOLAS - Scuola estiva del "Margine". Si tiene al convegno dei Cappuccini di Terzolas, a fine agosto, La scuola estiva di formazione organizzata da Rosa Bianca e dalla casa editrice "IL Margine" e aperta a tutti sul tema "(Dis)eguaglianze (In)differenze Mer(canti)" La bella politica addormentata nell'incantesimo globale. Un'occasione per parlare di giustizia, di diritto(i), di inclusione passando attraverso i fondamenti dell'uguaglianza e i processi partecipativi. Parteciperanno Romano Prodi, Rosy Bindi, Valerio Onida, Elsa Fornero, Mario Deaglio, Eraldo Affinati, Michele Nicoletti, Celeste Grossi, Fulvio De Giorgi, Nicola Piacente, Ettore Masina e altri relatori con momenti di confronto, laboratori e Lectio divina proposta da padre Franco Mosconi e don Marcello Farina [CzzC: sarà luce da luce? Che rifaccia la lectio del 31/03/2011 a Rovereto?]

 

↑2011.03.31 Da quaresimale in Parrocchia S.Giuseppe, Rovereto TN:

- Agostino è complice maledetto di una visione del mondo, quello della caduta del peccato originale, che... non è mai esistito, è un racconto mitico e basta ... e per passare dal peccato al giudizio, occorre far penitenza, sacrificio, parola oggi insignificante, controproducente.
[CzzC: singolare assonanza con il Leitmotiv L5 del dissenso al Magistero cattolico, intonato da massoni e Valdesi]

- Cosa vuol dire “luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non  creato”? È pura filosofia! Se noi accettiamo anche di essere molto pratici, no? provate … lasciamo perdere, … ma non dico altro se no …»  ... più d’uno in sala ridendo completò «mi/ti scomunicano.

 

↑2011.01.18 Il filosofo don M.F., Vito Mancuso, la pastora battista Lidia Maggi, il blista padre Giorgio Butterini, il teologo Carlo Molari, relatori di 5 incontri a Trento dal 18/01 al 15/03 sul tema "Gesù senza regole: etica, morale, libertà"

 

↑2009.11.21 "Religiosità, amori e diversità sessuali": «ci vogliono far credere che la bibbia indichi dei peccati là dove è evidente che si tratta di "racconti", non di verità assolute e inconfutabili... Come possiamo credere ancora a certe fandonie che ci vengono spacciate dalle alte gerarchie e basarci sui passi biblici in modo letterale, per condannare certe categorie di persone: omosessuali, divorziati, preti con una relazione di coppia…?».

 

↑2008.12.03 Secondo don Farina la Chiesa avrebbe assunto la “visione platonica e stoica” che è “negativa nei confronti del corpo”. “La corporeità, sentenzia Farina, è stata sempre messa al bando nella tradizione cattolica”. Agnoli confuta: Di fronte ad una simile affermazione, mi sembra corretto ricordare che proprio la visione del corpo umano è la grande novità del cristianesimo: l’unica religione nella storia che ha venerato un Dio che ha preso carne, corpo, materia: et Verbum caro factum est. Tutta la tradizione greca precedente al cristianesimo, infatti, distingue nettamente tra l’anima, la parte nobile dell’uomo, e il corpo, definito “prigione”: è portatrice cioè di una visione spiritualista, dualista, tipicamente orientale e poi gnostica, che svaluta il corpo, la materia, tutto a vantaggio dell’anima. Infatti gran parte della polemica anticristiana dei primi secoli, da Plotino a Celso ad Apuelio, è proprio su questo punto: i pagani non possono accettare che il corpo dell’uomo diventi tempio di Dio, ed analogamente negano che i corpi, secondo il dogma cattolico, possano risorgere. Si risorge dal corpo, e non col corpo: questa è la visione greca ed orientale".

 

↑2004.12.24 su QT: «in che cosa consiste la "criticità" di don Farina, che non gli permette di accettare le posizioni del cardinale Ruini? E che lo ha spinto, fra l’altro, a rifiutare l’abbonamento gratuito ad Avvenire». Silvano Bert: «Direi la riduzione del Cristianesimo a fattore d’identità nazionale (ed europea, occidentale), la sua riduzione a religione civile che garantisce la coesione sociale. Il Cristianesimo, per lui, è "profezia", una fede da testimoniare. Non una religione, non un’etica, men che meno un’etica razionalmente "plausibile".  In linea con Paolo di Tarso il quale, nella lettera ai Corinzi, racconta che parve "pazzia" ai sapienti del tempo la predicazione della morte e della resurrezione di Cristo. Don Farina è preoccupato che l’ultima ricerca sulla religiosità degli italiani sia potuta uscire con il titolo "Forza della religione, debolezza della fede".»

 

↑2004.12.24 su QT: questa chiesa a cosa serve? «Si può addirittura parlare di una certa "tribalizzazione" della Chiesa cattolica, che coltiva al suo interno una evidente frammentazione fra movimenti, culti, posizioni politiche. In più, il dialogo ecumenico ...sembra essere entrato, al di là delle espressioni di facciata, in un vicolo cieco. ... nella Chiesa è sempre più difficile abitare, perché questa Chiesa non perdona ..., assolve sì, se richiesta - è questa la tradizione latina». «Il tradizionalismo (chiamo così il ridursi, quasi dappertutto, a riprodurre schemi dottrinali e pastorali del passato) è, poi, l’atmosfera comune entro cui si muove l’azione delle comunità cristiane della diocesi. Se mai, con un pericolo in più: quello di dare rappresentanza, dentro i consigli parrocchiali, ai movimenti, alle sette, piuttosto che alla gente comune, al credente e al cercatore di Dio che abbia il senso della differenza dell’ispirazione religiosa e sappia cogliere la bellezza di essa. Ma il tradizionalismo non si ferma qui: c’è l’abitudine (si è sempre fatto così…), c’è l’ignoranza (c’è qualche prete e laico che si gloriano di non aver mai letto un libro serio di teologia, ma dettano legge…). Non ci si rende conto che il vero problema oggi è una nuova inculturazione del cristianesimo, perché il vecchio linguaggio è del tutto obsoleto, per interpretare il messaggio cristiano.

   Con tutto il rispetto per l’islam, siamo anche noi molto islamici nel comunicare la verità cristiana: incapaci di critica storica, ecumenica, dottrinale (l’esempio di Rahner e il suo confronto con le scienze dell’uomo!).

       Una fede "esperienziale" ha bisogno di un cammino non già del tutto prefabbricato. Il rapporto con il denaro è proprio risolto all’interno della Chiesa tridentina? Il rapporto con le altre religioni, e con l’islam in particolare? Il rapporto con la coscienza e il suo primato e ultimato è proprio accolto e valorizzato? La considerazione della Chiesa come popolo, radunato dalla Parola, anziché come monarchia assoluta, è proprio condiviso? E l’autorità dentro la comunità cerca modi diversi per esprimersi, o si ritorna al rapporto servo-padrone? Si può chiedere un magistero meno chiacchierone, invasivo, superficiale? Il rapporto con il prete è proprio trasparente, definitivamente libero, o il rapporto trono-altare, anche in miniatura, torna a farsi intrigante e pervasivo? Le chiese diventano superflue, come scriveva qualche anno fa il grande teologo Heinrich Fries? Non è possibile fare diversamente, come scriveva Bernard Haering, prima di morire

 

↑2003.07.15 scrivo a don Marcello per fraterna trasparenza, le mie perplessità sui suoi attacchi alla Guida della nostra Chiesa cattolica. Gli rimando il tutto il 28/02/2011

 

↑2002.12.07 Silvano Bert graffia su insegnamento della Religione cattolica nelle scuole e crocifissi nelle aule. [CzzC: trovo una parte condivisibile nelle argomentazioni di questo Silvano Bert, ma, sorvolando sugli aspetti partitici (Letizia Moratti), trovo interessante l’elenco di opinionisti che il prof invoca avverso i graffiati con «la tentazione di sghignazzare»; su <QT Silvano Bert>: «Quando un ragionamento viene proposto da don Dante Clauser, Vittorio Cristelli, Livio Passalacqua, Marcello Farina, Renato o Giancarlo Pellegrini, Antonio Autiero, Iginio Rogger, o da padre Alex Zanotelli, Antonino Butterini, Fabrizio Forti, …» [CzzC: cita anche Ivan Maffeis, che però tirerei fuori dal presente elenco assieme a Piero Rattin, perché questi sì mi fan riflettere ben più costruttivamente degli altri mischiati, tra i quali c’è qualche aquila di S.Venceslao, forse assegnata più dalla cultura dominante che da S.Venceslao; mi parrebbe di sentire il saggio ed umile don Ivan replicare a Silvano: cotanta batteria spiani a difesa delle tue idee? Me pure invochi? Sappi che non mi sento alla pari di certi calibri, mentre da altri suddetti dissento assai più che dai tuoi invisi GP2° e Ruini]

 

↑2001.01.23 QT commenta l'autoesilio di don Marcello dalla messa serale in Duomo TN.