DOBBIAMO ACCETTARE CHE TUTTO CAMBI? O dovremmo proteggere almeno le fondamenta della nostra umana dimora?

27/02/2016 ricevo da .Y./fb questo aforisma: c'è solo una costante nella vita: il cambiamento. Se resistiamo al cambiamento soffriremo inutilmente. Dobbiamo accettare che tutto cambi: le persone, le situazioni, i sentimenti, la vita. E dobbiamo accettarlo come un albero fa con il vento: piegandosi, ma non spezzandosi. (Afriosmi Official Page)

[CzzC: condivido in larga misura la necessità di convivere con il change, a partire da noi stessi, come condivido la definizione di intelligenza "capacità di sapersi adattare alle situazioni nuove", ma occorre discernere, quantomeno perché

- l’umanità, ben più delle bestie, può gestire non solo subire i cambiamenti

- l'albero che riesce a piegarsi senza spezzarsi ha anche buone radici adeguate all’altezza, altrimenti ...

Pur riconoscendo che fisicamente panta rhei, e che non si può fermare il vento con le mani, diffido di chi sublima il vento, fregandosene delle fondamenta dell'umana dimora, che, invece, sono tanto importanti da doverle metterle al riparo perfino rispetto al criterio di maggioranza, se non vogliamo che sulla forza del diritto prevalga il diritto della forza, come avviene tra le bestie o in qualche nostro regime bestiale; forza del diritto che l'umanità ha imparato dalle sue menti più affezionate al bene comune, quasi nessuna delle quali, guarda caso, tifa per misconoscere o strappare le radici greco-giudaico-cristiane della nostra civiltà.

A chi assomiglierebbero quelli che rispondessero incondizionatamente SÌ all’interrogativo in titolo?

- a molti tifosi del senza se e senza ma, nostalgici del 68ttino vietato vietare, che sublimerebbero il relativismo come supremo lume della ragione, sbeffeggerebbero come oscurantista ignorante chi ne additasse i rischi, reazionario chi non si rassegnasse a ritenere cangiante la legge di natura, divisivo maestro di intolleranza e di discriminazione chi osasse riferirsi a radici cristiane e a valori non negoziabili, omofobo chi chiedesse moratoria dell’u2g, candidabile a Presidente chi volesse abolire l’obiezione di coscienza;

- molti di loro, guarda caso, pur sedicenti sollevatori del proletariato, si piegano al diritto della forza di nababbi petroldollarati stramatori di diritti umani e foraggiatori di terroristi, lasciandoli arrivare ai vertici di UNHRC, mentre, per esibire affezione al bene comune, tutelano le grida e le violenze NOTav NoGlobal fino a convincere i giudici che sabotare non sia reato, tanto, se dobbiamo accettare che tutto cambi, possiamo dimostrare tutto e il contrario di tutto con le grazie della dea pecunia, Nietzsche benedicente].

Attenzione anche al trucco gattopardesco dei potenti che millantano “tutto cambia” per dissimulare il mantenimento del loro potere: ad esempio...

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 06/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: legge di natura cangiante, diritto della forza esercitabile anche col criterio di maggioranza, relativismo, radici cristiane, valori non negoziabili

 

↑2014.05.24 Inno alla legge di natura cangiante: Cattani P. sul settimanale diocesano VT#21/2014 sostiene che l’insegnamento di Gesù non può essere rubricato in un modo razionale di comportarsi, altrimenti la rivelazione sarebbe stata inutile per ribadire che occorre cambiare paradigma ed elaborare un’etica a partire dalla relazione, non dalla presunta oggettività della natura. [CzzC: gli pongo alcune domande in tentativo di correzione fraterna; risponde così]

 

↑2014.04.20 <l’Adige>: Bondolfi: la legge naturale è cangiante, matrimonio gay previene Aids: è interesse dello stato riconoscere le coppie omosessuali per mantenere stabili le unioni ed evitare il diffondersi di malattie come l’Aids. [CzzC: vedi commenti]

 

↑2014.04.10 Inno alla legge di natura cangiante: Relazione più che natura. P.G. sul settimanale diocesano VT#15 sostiene che legge naturale = presunta verità delle cose: dato che l’etica oggi è messa in crisi dalla sensibilità diffusa che non capisce più i precetti fondati sulla cosiddetta legge naturale, dovremmo parlare di più di relazione e meno di legge naturale cioè una presunta verità delle cose.

 

↑2014.03.30 Inno alla legge di natura cangiante: su VT#13p4 leggo Ghia così: “la legge di natura del magistero cattolico rimanda ad Aristotele e Tommaso, mentre la sensibilità contemporanea, anche per la rilettura del concetto di natura, ne impone una nozione diversa... il concetto di natura non è statico, ma in costante cambiamento ... ad esempio sulle unioni di persone dello stesso sesso”. Memore che il magistero petrino continua a parlare di famiglia naturale fondata sul matrimonio (vedi ad es. la chiara nota dei Vescovi del Triveneto), pongo un quesito all’Ufficio Catechistico Diocesano:

- non ci parrebbe che alcuni maestri inconfutati sul settimanale diocesano siano disorientanti, stravolgendo il significato di parole inequivoche da millenni (come famiglia, padre, madre)?

- Quando i medesimi Maître à penser additassero i fedeli disorientati per accusare il Magistero di creare distanza, tensione e scisma sommerso perché non si rende conto che certi termini oggi sono viziati da una pre-comprensione, non ci parrebbe che siano assonanti con certi Leitmotiv...? Perché Curia tace?

 

↑2011.09.22 Il Papa Benedetto XVI in Germania fonda i concetti di democrazia e di maggioranza in maniera che a me pare pietra miliare della ragione e dell’umana saggezza orientate al bene comune, oltre che essere pietra miliare della giustizia fondata sulla forza del diritto piuttosto che sul diritto della forza