Nota dei Vescovi del Triveneto sull’educazione e l’ideologia di gender

Allerta e discernimento a fronte di fuorvianti orientamenti sulla educazione sessuale ai bambini anche in tenera età, richieste di accantonare gli stessi termini «padre» e «madre» in luogo di altri considerati meno "discriminanti", grave stravolgimento del valore e del concetto stesso di famiglia naturale fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna.

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↑2016.02.03 Il filosofo Galimberti, dimentico del suo luminare Voltaire che sosteneva la libertà di espressione, intima «Cattolici, smettete di dire che la famiglia è fatta da un uomo e una donna» [CzzC: pongo domande all’impeditore della suddetta libertà di opinione che fra l’altro sarebbe conforme a risoluzione 2014.07 Commiss.ONU diritti umani a tutela della famiglia ... continua]

 

↑2014.07.gg Dopo la nota dei vescovi 06Feb, il settimanale diocesano Vita Trentina aveva pubblicato vari inni alla legge di natura cangiante. Ora la risoluzione della Commissione ONU per i diritti umani a tutela della famiglia contempla una composizione della famiglia «naturale» respingendo un emendamento illuminato che voleva sostituire il termine «famiglia» con la frase «famiglia nelle sue varie forme» [CzzC: perché VT non ne dà ampia notizia? Per non smentire gli inni alla legge di natura cangiante intonati sulle sue pagine da Cattani 24/05 e 10/04 e da Ghia 30/03?]:

 

↑2014.02.06 Nota dei Vescovi del Triveneto su educazione ed ideologia di gender: Il compito educativo è una missione chiave! A questo riguardo, ci riferiamo al dibattito sugli "stereotipi di genere" e sul possibile inserimento dell'ideologia del gender nei programmi educativi e formativi delle scuole e nella formazione degli insegnanti, ad alcuni aspetti problematici presenti nell'affrontare in chiave legislativa la lotta all'omofobia, a taluni non solo discutibili ma fuorvianti orientamenti sulla educazione sessuale ai bambini anche in tenera età, richieste di accantonare gli stessi termini "padre" e "madre" in luogo di altri considerati meno "discriminanti", grave stravolgimento del valore e del concetto stesso di famiglia naturale fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna. [CzzC: il prof Ghia/UniTN) sul settimanale dicocesano VT#13p4 ci ammaestra invece sul concetto cangiante di legge naturale]. Ribadiamo perciò - come espresso autorevolmente, anche di recente, dalla Santa Sede di fronte al Comitato ONU della Convenzione dei diritti del fanciullo - il rifiuto di un'ideologia del gender che neghi di fatto il fondamento oggettivo della differenza e complementarietà dei sessi, divenendo anche fonte di confusione sul piano giuridico. Invitiamo quindi a non avere paura e a non nutrire ingiustificati pudori o ritrosie nel continuare ad utilizzare, anche nel contesto pubblico, le parole tra le più dolci e vere che ci sia mai dato di poter pronunciare: "padre", "madre", "marito", "moglie", "famiglia" fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Difendiamo e promuoviamo il carattere decisivo - oggi più che mai - della libertà di educazione dei figli che spetta, di diritto, al padre e alla madre aiutati, di volta in volta, da soggetti o istituzioni chiamati a coadiuvarli. E rigettiamo ogni tentativo ideologico che porterebbe ad omologare tutto e tutti in una sorta di deviante e mortificante "pensiero unico", sempre più spesso veicolato da iniziative delle pubbliche istituzioni.