FAMIGLIE ARCOBALENO: quelle per le quali è etico che l’utero in affitto costi €19.000?

<tempi 07/01/2016> la Carta Etica delle famiglie arcobaleno fissa tariffario di massima in comparazione con quello estero: «Noi pensiamo che la compensazione in denaro sia necessaria e auspicabile e che debba essere fatta all’interno di un sistema trasparente e legale, cioè tutelato dalle leggi dello Stato nell’interesse della donna stessa. Pensiamo che questo compenso debba essere equilibrato e proporzionato all’investimento psico-fisico della gestante. Portare in grembo un bambino vuole dire non solo nove mesi di gravidanza, ma almeno altri tre mesi di recupero fisico. Cioè un anno intero dedicato a questo progetto: vuole dire visite mediche, attenzione continua all’alimentazione e all’attività fisica, spese per i vestiti adatti, spostamenti presso cliniche per i controlli, rallentamento o sospensione alla vita lavorativa abituale, rischi per la salute, ecc… Merita dunque secondo noi un compenso adeguato, che comunque non sarà mai un saldo per la generosità e l’importanza dell’atto compiuto.  Le portatrici in America e in Canada ricevono un compenso di circa 19.000 euro, che ci sembra una somma adeguata e ... »  continua

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 09/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: negare ad un concepito il diritto di non essere programmato a nascere per essere ceduto a due gay; ideologia : inquisizione e didattica di gender, moratoria grazie alle femministe? diritti del neonato; G.Lumia

 

2023.07.07 <avvenire repubbl> La Corte europea dei diritti dell'uomo ha riconosciuto che l’Italia ha diritto di rifiutare la trascrizione dell’atto di nascita estero dove risultano due papà o due mamme: la Cedu ha respinto alcuni ricorsi di coppie italiane formate da due donne o due uomini che chiedevano la piena equiparazione del “genitore d’intenzione” a quello biologico, il solo dei due che ha diritto secondo l’attuale legge di essere “padre” o “madre”. «Rientra nell’ambito della discrezionalità di ciascuno Stato la scelta dei mezzi con cui pervenire a tale risultato, tra i quali si annovera il ricorso all’adozione del minore».

 

2021.06.24 <google corrVeneto inform> volendo che si approvi il ddl Zan senza le modifiche auspicate anche dalla nota del Vaticano, don Paolo Zambaldi <saltoBz> “Sabato e domenica esporrò la bandiera arcobaleno a sostegno del disegno di legge e nell’omelia sottolineerò l’assurdità della posizione vaticana” e ancora: “Andiamo tranquillamente a messa ma sfoggiando una mascherina e una borsa rainbow (arcobaleno). A chi provoca con le minacce diplomatiche, rispondiamo provocando col sorriso  ... ci tengo comunque a ricordare che questa iniziativa non è partita da me, ma è nata grazie all’intuizione del progetto Gionata, un network che in Italia raduna diversi gruppi cristiani, e cattolici in particolare, LGBTQ+. [CzzC: fu a scuola di Renner? Sarà fischiato per fallo o per tifo da Paolo Valente e da chi sublima la virtù della disobbedienza?]

 

2021.05.10 <tempi feministpost> autocertificazione di genere, utero in affitto: il ddl Zan serve a questo dice chiaro dal palco di Milano l’attivista Marilena Grassadonia (famiglie arcobaleno, sinistra italiana): «la legge è solo l’inizio», il vero obiettivo è l'utero in affitto.

 

↑2019.04.05 Quanto siano equivocati i codici nel discutere di famiglia si evince anche dal fatto che l’equivocità monta pure tra le famiglie arcobaleno:

LESBICHE CONTRARIE ALL’UTERO IN AFFITTO, maltrattate dai gay, fino allo sfratto, attaccano il Dolomiti Pride di Trento sulla Gpa: niente adesione al corteo.

Noi omosessuali-gay dobbiamo lottare CONTRO LA GPA PRO GAY, grave deriva, realizzata in nome di un individualismo esacerbato, contro ciò che nient’altro è che il tentativo di infrangere l’interdetto circa la reificazione del corpo umano.

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↑2013.09.27 <s24h> Guido Barilla /Mulino Bianco chiede scusa ai gay, anche in viedo, non solo per averne colpito la sensibilità, ma sottolinea di aver compreso «che sul dibattito riguardante l'evoluzione della famiglia ho molto da imparare». La tempesta si era scatenata due giorni fa quando intervistato alla Zanzara su Radio 24, Barilla aveva dichiarato che non avrebbe ritenuto opportuno uno spot con una famiglia gay perché il target della Barilla è la famiglia tradizionale; e aveva poi aggiunto che i gay sono liberi di fare quello che vogliono, «a casa loro». [CzzC: vorrei credere che sia stato sincero due giorni fa e che la sua resipiscenza sia libera da boicottaggi, intimidazioni, pelosità. Ma ci sarebbe da dubitare: davvero fu così ingenuo da non essere in grado di pensarci prima? Appare talmente enfatica la ritrattazione, che lascia socchiuso l’uscio all’ipotesi di un doppio gioco preordinato all’interesse non solo delle lobby LGBT, ma anche dell’enfatizzante la ritrattazione. Aggiungo alla black list delle marche ai cui prodotti preferirò quelli della concorrenza].