Putin: i Paesi EuroAtlantici stanno ripudiando le loro radici

ma se si riferisce a quelle cristiane, con la sua folle invasione dell'Ucraina le ha bruciate ben peggio di chi ha rifiutato di citarle nella Costituzione europea.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: cultura dominante in Occidente; danni; Russia; ortodossi

 

2015.09.13 <lucedimaria> cita postumo l'accorato appello di Putin, sotto il titolo «Putin l’unico che si batte per i cristiani perseguitati». [CzzC: si direbbe oggi che siano state profetiche le parole di Putin del 2013 a Valdai, visto il disastro umanitario provocato da Isis foraggiato dagli alleati turco-wahhabiti dell’Obama masso Nobel pace, ma valga il commento 2022: 10 anni fa eri in malafede, sign. Putin, quando brandivi questi valori, visto che sei capace di fare strage di inermi come con la tua folle invasione dell'Ucraina]

 

2013.10.03 <intellettualedissidente>: Vladimir Putin a Valdai: «Altra grave sfida all’identità della Russia è legata ad eventi che hanno luogo nel mondo. Sono aspetti insieme di politica estera, e morali. Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana. [CzzC: annoto 2022: 10 anni fa eri in malafede, sign. Putin, quando brandivi questi valori, visto che sei capace di fare strage di inermi come con la tua folle invasione dell'Ucraina].

La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apre una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.

E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione. [CzzC: qui sbaglia: certi valori cruciali per la dignità della persona umana vanno messi al riparo anche dal criterio di maggioranza]

Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio»…

 

↑2004..10.30 <interetnica, fb> Roma non avrebbe avuto problemi a far diventare «romani» i Turchi. Ma noi, senza radici, come faremo a integrare popoli così diversi? Radici romane o cristiane? Non c'è contraddizione: c'è innesto e reciproca, cordiale integrazione. Roma era già 'cattolica' prima di diventare cristiana, nel senso letterale che significa universale; per i Greci contava l'unità di sangue, lingua, costumi, <mondodomani> mentre Roma - dice Sallustio - fa di popoli diversi per sangue lingua e costumi una concordis civitas. Il cristianesimo non ha una sharia, come l'islam, ha un diritto che viene da Roma ed è «umano».