NORMATIVA WEB e COPYRIGHT

Prescindo dalla usabilità tecnica dell’web; mi interessa la sua incidenza sui diritti umani, ancora troppo poco regolamentata o indebitamente pilotata da potentati e regimi; Ritengo il web uno strumento di massima più utile che nocivo alla libertà e alla trasparenza, ma non può restare senza regole condivise per tutelare la dignità della persona.

Netiquette [network/rete + étiquette/buona educazione]; diritto all’oblio

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: intendiamoci; new media; social haters, menzogna calunnia, Parole O_Stili, manifesto della comunicazione non ostile; social, Google, criptovalute, blockchain

 

2021.01.15 <fq google> Wikipedia compie 20 anni; <wired> 250k/mese nuove voci, 1,5G visitatori/mese nacque il 15/01/2001 come propaggine di Nupedia; è una enciclopedia digitale sviluppata dall'imprenditore Jimmy Wales (che firmò l’articolo “Hello World♫”) e dal filosofo Larry Sanger. <artetv♫> si tratta della più ampia riserva di fonti, capace di rendere obsoleto il sapere ex cathedra, riservato ad una ristretta élite, eppure la democratizzazione della conoscenza sembra ancora limitata a determinate aree geografiche [CzzC: e in altre aree è insidiata da oligopoli informativi]. <ansa> Wikipedia ha preso posizioni per la libertà di rete e temi come il copyright, la sorveglianza e la censura. Sta per entrare in vigore il nuovo codice etico di Wikimedia Foundation che precisa i comportamenti inaccettabili tra gli editori del progetto, inclusi insulti e molestie sessuali.

 

↑2017.03.07 <weca>: Anche sul web si può prefigurare il reato di diffamazione? L’inserimento in Internet di informazioni lesive dell’onore e della reputazione altrui costituisce diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595, 3º comma, c.p., commessa con altro mezzo di pubblicità rispetto alla stampa, sicché ... continua

 

↑2015.03.28 <lastampa>: per una Carta dei diritti digitali; contro l’insidia dei Leviatani pubblici e privati in Rete, anche l’Italia mette a punto una Dichiarazione di principi per guidare il legislatore; nel frattempo la Rete sta diventando una capillare macchina di sorveglianza governativa: ciò capita non solo in Cina o in altri Paesi autoritari, ma - come documentato da wikileaks e Edward Snowden - anche in Paesi di solida tradizione democratica su entrambe le sponde dell’Atlantico.

 

↑2012.mm.gg normativa web in termini di copyright e privacy

 

↑2012.03.22 Da Corriere.it: dopo due anni di discussioni, bozze di delibere e dibattiti pubblici, il presidente dell'Autorità per le Comunicazioni (Agcom) annuncia in un’audizione parlamentare che NON emanerà il REGOLAMENTO sul COPYRIGHT IN RETE: manca la norma che gli attribuisce i poteri, dice Corrado Calabrò, e poi rilancia la palla lontano: se ne occupino il Parlamento, l’Unione Europea, e, addirittura, l’Onu. La vicenda ha dell’incredibile.