Cristiani del M.O. inascoltati e terrorismo jihadista

Arabia Saudita e Qatar hanno alimentato prima il mostro di Al Qaeda e poi quello dello Stato islamico che ora sono autonomi. Non abbiamo ascoltato quello che ci hanno detto i cristiani di Siria: già nel 2011 spiegavano che l'opposizione era pericolosa per il bene comune e che Assad, tiranno spregevole, era il male minore

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Pagine correlate: Isis, wahhabiti, danni da potentati; Siria; Iraq; Turchia

 

↑2015.01.20 Trovo illuminante questa analisi de il Sussidiario dal Libano sulle prospettive in M.Oriente: cristiani inascoltati: Arabia Saudita e Qatar, per tagliare il collegamento tra gli sciiti iraniani e gli Hezbollah passante per Iraq e Siria, hanno alimentato prima il mostro di Al Qaida e poi quello dello Stato islamico. Non abbiamo ascoltato i cristiani di Siria che già nel 2011 ci dicevano quanto fosse importante preservare quel compromesso (Sykes-Picot 1916) che, finita l'egemonia ottomana, creò nazioni multiconfessionali in cui convivono sunniti, sciiti, drusi, cristiani, yazidi, alawiti e molti altri, mentre sarebbe stato pernicioso mirare a paesi monoconfessionali come già prefigura Netanyahu.

Abbiamo sbagliato a fidarci della Turchia, che lascia aperte le frontiere in modo che i terroristi che provengono da tutti gli angoli del globo possano arruolarsi con i jihadisti. Esportiamo jihadisti in Siria e Iraq anche perché i nostri figli cercano nel nichilismo violento il compenso al nostro vuoto, come la ricercarono i loro nonni nel terrorismo degli anni '70. È ingenuo invocare, sulle bare dei disegnatori di Charlie Hebdo, i principi dell’Illuminismo che sono diventati slogan vuoti per i nostri giovani [CzzC: sublimanti liberte’ individualista dimentica della fraternite’].