CENSURATA LA PREGHIERA DELL’ALPINO «rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci ...

contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana».

Visto che anche l’Ufficio liturgico della diocesi di Vittorio Veneto si è prodigato nella fattispecie per SCONSIGLIARE nelle celebrazioni le preghiere con richiami estranei ai riti liturgici, come quelli agli armamenti, gli oso un tentativo di correzione fraterna, ovviamente reciprocabile.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 2016.02.24; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2015.08.17 <google, repubblica, msgveneto, giornale>: censurata la preghiera dell’Alpino che recita “rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”. È stato l’Ufficio liturgico della diocesi a sconsigliare nelle celebrazioni le preghiere con richiami estranei ai riti liturgici, come quelli agli armamenti.

[CzzC: egregio Ufficio liturgico della Diocesi di Vittorio Veneto, permettetemi alcune domande in aiuto al discernimento.

1. Avete presente che gli Alpini con quella Preghiera stanno invocando un sostegno per un’eventuale difesa anche armata della nostra Patria e civiltà? Armata secondo quanto prevede anche il Catechismo in termini di guerra giusta.

2. Avete presente che se non ci fosse stata la forza deterrente delle nostre armi durante la Guerra Fredda, Berlino Ovest e tanto del resto d’Europa vivrebbero oggi sotto uno scarpone forse più chiodato di quello con il quale Togliatti voleva cacciare il nostro Alcide nel 1948?
Avete presente che, se le nostre armi fossero state sconfitte a
Lepanto/1571 e a Vienna/1683, vedremmo molte più donne entrare in quegli edifici che oggi chiamiamo chiesa, ma rigorosamente velate e con quegli edifici trasformati in moschee?

3. dalle vostre stanze anche in altre occasioni pare sia emersa una sensibilità teoglib-pacifista analoga a quelle del liturgista che nella Messa domenicale della mia parrocchia fece cantare la misa campesina il cui Credo si scagliacontro Pilato imperialista romano” con queste illuminate precisazioni credo in te compagno, Cristo operaio, che stai resuscitando in ogni braccio che si alza per difendere il popolo dal dominio sfruttatore, perché sei vivo nelle campagne, nelle fabbriche e nelle scuole; credo nella tua lotta senza riposo».
Non no se sia stata cantata anche da voi la
misa campesina, ma vi chiederei:

- avete presente che gli Alpini, obbedendo alla Chiesa, hanno recitato la loro Preghiera fuori dalla chiesa, mentre i suddetti compagni durante la Messa chiedono di sostituire il Credo mistificando la resurrezione col braccio di lotta alzato e altri simili compagni cantano Bella Ciao a fine Messa con addosso i paramenti liturgici? Siete condizionati dai vostri NoDalMolin?

4. Avete presente la seguente elementare considerazione?
Chi non si prodigasse a difendere, anche con la forza della legittima immediata difesa opportunamente preparata, le persone che gli sono affidate in responsabilità (sia un padre di famiglia verso i suoi figli, sia uno Stato verso i suoi cittadini) sarebbe un ingannatore degli indifesi prima ancora che un irresponsabile, a prescindere dal fatto che tale compito di difesa è un obbligo della nostra Costituzione.

5. Volete davvero togliere dalle liturgie «le preghiere con richiami agli armamenti»?
Cominciate con l’eliminare dalle recitazioni quotidiane quelle che invocano il «
Dio degli eserciti» che risponde così: « Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi».

Vogliate intendere quanto mio sopra non come polemica, ma come tentativo di correzione fraterna, ovviamente reciprocabile.

Auguro buon lavoro pastorale per lil Bene della nostra Chiesa cattolica.