modificato 24/02/2016

 

Censurata la preghiera dell’Alpinorendi forti le nostre armi contro chiunque minacci ...

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

mi permetterei di porre all’Ufficio liturgico di Vittorio Veneto alcune domande in aiuto al discernimento ...

<repubblica, msgveneto, giornale>: censurata la preghiera dell’Alpino che recita “rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”. E’ stato l’Ufficio liturgico della diocesi a sconsigliare nelle celebrazioni le preghiere con richiami estranei ai riti liturgici, come quelli agli armamenti.

[CzzC: egregio Ufficio liturgico della Diocesi di Vittorio Veneto, permettetemi alcune domande in aiuto al discernimento:

- dalle vostre stanze anche in altre occasioni pare sia emersa una sensibilità teoglib-pacifista analoga a quelle del liturgista che nella mia chiesa fece cantare la misa campesina il cui Credo si scagliacontro Pilato imperialista romano” con queste illuminate precisazioni credo in te compagno, Cristo operaio, che stai resuscitando in ogni braccio che si alza per difendere il popolo dal dominio sfruttatore, perché sei vivo nelle campagne, nelle fabbriche e nelle scuole; credo nella tua lotta senza riposo». Bene se voleste censurare anche la misa campesina, ma vi chiederei:

non vi sentireste in dovere di censurare quel Credo bellicoso prima di censurare la preghiera dell’Alpino, visto che gli Alpini semplicemente aggiungevano una loro intenzione come quelle che lasciate recitare in Chiesa dai vostri tifosi del NoDalMolin?

- non trovate che siano molto più “cattolici” gli Alpini, che, obbedendovi, hanno recitato la loro preghiera fuori dalla Chiesa, mentre i compagni pretendono non solo di cantarla in Chiesa, ma di sostituirla al Credo e di mistificare la resurrezione col braccio di lotta alzato o di cantare il Bella Ciao a fine Messa con addosso i paramenti della Messa?

- avete presente la seguente elementare considerazione? Chi non si prodigasse a difendere, anche con la forza della legittima immediata difesa opportunamente preparata, le persone che gli sono affidate in responsabilità (sia un padre di famiglia verso i suoi figli, sia uno Stato verso i suoi cittadini) sarebbe un ingannatore degli indifesi prima ancora che un irresponsabile, a prescindere dal fatto che tale compito di difesa è un obbligo della nostra Costituzione].