GIANNI GENNARI teologo, giornalista, vaticanista

<micromega>: Gennari, prete 1965, teologo, poi sposato (dopo aver ottenuto la dispensa dal Vaticano), curatore sul quotidiano dei vescovi Avvenire di una rubrica intitolata “Lupus in pagina”, a firma Rosso Malpelo. [CzzC: piacevole da leggere]. Quando scriveva su Jesus pareva un teologo progressista come si era dimostrato negli anni precedenti come editorialista di Paese Sera e uomo di riferimento del Pci all’interno del mondo cattolico. Poi l’identità del “Lupus” fu rivelata (v. Adista n. 71/98), e su Jesus scomparve la sua rubrica.

<lastampa>: giornalista e scrittore, è nato a Roma, ha studiato lettere, filosofia e teologia a Roma, Parigi e Freiburg in Breisgau, ha insegnato lettere antiche e storia della filosofia nei licei, poi teologia morale e filosofia della religione in varie facoltà universitarie. Dal 1977 nel mondo della comunicazione, è stato vaticanista in Rai. Collaboratore di molti giornali e pubblicazioni scientifiche e autore di vari volumi (Ancora, Piemme, San Paolo, Lev, Rcs...). <corrispondenzaromana>: il giornalista-teologo fu vicino alle posizioni di Tonino Tatò fondatore del “Movimento dei cattolici comunisti” nel 1943.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate:

 

2015.02.04 Se non fosse per quanto mi è simpatico il “Lupus in pagina”, mi parrebbe bacato da sessantonite e da ermeneutica di rottura il Gennari che graffia il cardinal Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura Apostolica su <lastampa>: «se Burke non vuole le “chierichette”». Egli parrebbe usare un noto stratagemma dei potentati (criminalizzare) per opporre il Cardinale (che cura gli insegnamenti della Chiesa contrastando teologicamente le mode mondane) al pensiero femminista, abusando dell’adusa propaganda progressista accusante la Chiesa di essere misogina, magari per imporre un'uguaglianza masso-illuminata. [CzzC: peraltro non condivido tutte le argomentazioni di <corrispondenzaromana>, perché chi negligesse le chierichette per far servire solo i chierichetti potrebbe dispiacere a Gesù, che nel “lasciate che i pargoli vengano a me” non intendeva certamente solo i maschietti; peraltro il peggio per i lettori di Avvenire sarebbe che Gennari tornasse simpatico a Micromega come quando scriveva su Paese Sera e Jesus]

 

↑2011.08.31 UAAR: <uaar> tenta di ironizzare Gennari temendo la sua difesa delle ragioni dei credenti contro chi li volesse criminalizzare indistintamente: L’intervento di Gennari continua così: “E l’antireligione diffusa, ancora ideologica e di regime (Cina, Vietnam del Nord, ecc.) figlia dell’ateismo imposto per legge? E per stare in casa è sicuro, Ventura, che «nell’aria» dalle nostre parti la critica «anticristiana e anticattolica» sia proprio «drammaticamente assente»?”.  Il pezzo di Gennari si intitola “Pinzillacchere” antireligione: «Ma ci faccia il piacere!». Gennari non è nuovo a questa forma di reazione: ha già in carniere, sempre su Avvenire, Laici cultori del dubbio? Ma mi faccia il piacere! (2 dicembre 2004), Laici come in Francia? Ma mi faccia il piacere! (16 novembre 2007) e Dubbi laici? Ma mi faccia il piacere! (3 settembre 2008).itanmdolo e paventando le sue così:

 

2010.07.04 <libertself link non più efficace> Pag I Opposti neologismi di Paolo Rodari. Il teologo Gennari negherebbe a Vito Mancuso lo status di pensatore cattolico. Due giorni fa su Repubblica Vito Mancuso, il teologo cattedratico del San Raffaele di don Luigi Verzé, ha scritto un aspro attacco a Benedetto XVI, reo di aver bacchettato il cardinale Christoph Schönborn e di aver difeso l'''insabbiatore'' Angelo Sodano. Mancuso dice che è ora di smantellare la chiesa-istituzione che copre i preti pedofili e si autoalimenta – la chiesa di Ratzinger - e far posto a un'altra chiesa, quella che sta con le vittime e non può più "mentire", "coprire", "dissimulare", "insabbiare".

E' qui che vogliono arrivare i seguaci della chiesa povera e de-istituzionalizzata? E' alla fine della chiesa romana e cattolica, dove il governo è cum Petro e sub Petro, ciò a cui la chiesa del primato del "popolo di Dio" aspira?

"Non credo proprio", dice al Foglio Gianni Gennari, teologo, prete romano che dopo aver ricevuto nel 1984 la dispensa "pro grazia" dal celibato si è sposato ed ha sospeso l'esercizio del ministero, per il quale si sente ancora fatto, e ora è giornalista. Alle sue messe negli anni 70, i tempi del compromesso storico, partecipavano. tutte le domeniche Franco Rodano e Tonino Tatò, che dal '49 fino al '62, i tempi della scomunica dei comunisti, andavano a messa senza comunicarsi.

Dice Gennari: "Mancuso è lucidamente in una posizione per cui in realtà proprio la chiesa come tale deve finire per dare luogo a una chiesa del tutto nuova, a modo tutto suo" [CzzC: la chiesa come tale sarebbe quella di GP2° e B16; quella a modo suo sarebbe la democratizzata, di serie cattolici di base e WAC, di cui faccia parte almeno qualcuno dei suoi fans se non proprio lui stesso]

 

↑2009.03.16 <micromega>: Beppino Englaro sta valutando l’opportunità di procedere legalmente per calunnia e diffamazione nei confronti di tutti coloro che lo hanno accusato di aver ucciso sua figlia, tra i quali forse anche Gianni Gennari e Filippo Di Giacomo (conduttori di “La Bibbia del mattino”, una rubrica do “Oggi 2000”/Rai Radio 1 tutte le domeniche) che l’8 marzo scorso gli rivolsero un duro attacco.

 

↑2008.11.24 <lastampa>: Gianni Gennari: "Ho staccato la spina a malati senza speranza»: qual è la differenza tra lo stop all'accanimento terapeutico e l'eutanasia? Il punto centrale è la differenza tra interruzione ...