EUGENIA ROMANELLI e l’ideologia di gender

<wikipedia con foto>: Scrittrice, docente universitaria/luiss (metodo Bazar) e giornalista.

Il suo sito, blog, biografia; Opere; interviste. Sostiene che la Chiesa limita lo sviluppo culturale. Chiesi spiegazionie a Romanelli sulla sua prolusione: «convinta che sull'omosessualità c'è pochissimo immaginario in Italia e noi artisti facciamo troppo poco; il Papa, anche Francesco, è una sentinella morbosamente ostile a riconoscere l’omosessualità come un diritto alla vita per gli LGBT»

Tra i suoi libri: È scritto nel corpo /2013; Essere un'incognita /2012; Con te accanto /2009; Vladimir Luxuria /2002.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: gender inquisizione e didattica per sublimare u2g e dissimulare danni da omosessismo?

 

2016.01.27 Nel 2015.06 usciva “Adozioni omosessuali: il consenso scientifico poggia su un castello di carte dove si mostrava come molti studi a favore dell’omogenitorialità fossero viziati da errori metodologici. Ora la Romanelli replica con tono saccente andando ad insegnare dalla sua cattedra di giornalismo cosa sia una ricerca scientifica, ma nel suo articolo <fattoq> cita ricerche senza spiegare perché sarebbero valide contrariamente a quanto vanno sostenendo le voci critiche e quelle sui danni da omosessismo.

 

↑2013.07.02 Tra quelli che cercano lifting illuminato-progressista per dissimulare rughe da sessantonite troveremmo non pochi tifosi della gender inquisizione che attaccano la libertà di opinione criminalizzando come omofobo chi si opponesse all'u2g. Alludo troppo? Vorresti almeno un esempio? Uno solo sarebbe riduttivo e dunque mi perdoni se La cito, cara E.Romanelli, che mi parrebbe invero una delle più rispettabili voci: la cito perché per trasparenza Le inviai email con 3 domande dopo averla udita con artistico ardore sentenziare che sull' omosessualità c'è pochissimo immaginario in Italia e noi artisti facciamo troppo poco e poi pontificare che il Papa, pur il simpatico Francesco, è una sentinella morbosamente ostile a riconoscere l’omosessualità come un diritto alla vita per gli LGBT.