CROCIFISSO NELL’URINA DELL’AUTORE, con patrocinio ns beni culturali

il 21/11/2015 a Lucca mostra fotografica patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali (Franceschini) con la fotografia/1987 Piss Christ (Cristo di piscio) di un crocefisso immerso in un barattolo di urina dell'autore Andreas Serrano, premio Awards/1989 in the Visual Arts. <appello citizengo>. Dello stesso autore vedi <milanopost> Milk Cross (una croce bianca intinta in un contenitore pieno di sangue), la raccolta Holy works (in cui appare una sorta di Cristo-donna con la corona di spine); analogamente vedi rivisitazione in chiave femminile della storia di Gesù nelle fotografie di Bettina Rheims presenti in “INRI”, che raffigurano la Passione di una donna-Cristo crocifissa e poi una Madonna sensuale scollata

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 07/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2023.06.24 <lanuovabq> Si è svolto ieri nella Cappella Sistina l'incontro del Papa con numerosi esponenti del mondo dell'arte e della cultura. Nel suo discorso il Santo Padre ha parlato di un'amicizia «naturale e speciale» tra la Chiesa e gli artisti. Ha citato Romano Guardini, Hannah Arendt, Simone Weil e ha definito la bellezza come «quell’opera dello Spirito che crea armonia». Alla Catholic News Agency non è sfuggito che tra i presenti c'era anche il fotografo statunitense Andres Serrano, che nel 1987 creò l'opera Piss Christ, raffigurante un crocifisso immerso nell'urina, presumibilmente dell'autore stesso. [CzzC: sarebbe interessante scoprire chi consapevolmente lo abbia invitato. 28Giu commento su fb un articolo di Avvenire]

 

↑2015.11.21 La blasfemia si scuda con la libertà di parola (Art19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione) della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ma ignorando che

- per il credente la fede fa parte integrante della sua vita e quindi della sua dignità, reputazione, realizzazione della personalità e, dunque,

- un eventuale deliberato vilipendio dei simboli e dei contenuti della sua fede configurerebbe violazione quantomeno di questi altri articoli della medesima dichiarazione universale:

  - Art12: Nessun individuo potrà essere sottoposto ... a lesioni del suo onore e della sua reputazione

  - Art22: Ogni individuo ... ha diritto alla sicurezza sociale nonché alla realizzazione ... dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

- ci chiediamo perché i nostrani lumi sublimino come “agenti della libertà” quelli che lucrano sul vilipendio di simboli religiosi, mentre fanno affari d’oro senza batter ciglio con regimi che perseguitano e uccidono cristiani per blasfemia sovente inventata.

Comunque

- non sarebbe giusto invocare la legittima difesa della dignità della nostra fede per giustificare chi arrecasse male fisico in ritorsione contro il presunto blasfemo: qualunque sia il simbolo religioso offeso, è più giusto (male minore) subire l’offesa incruenta piuttosto che arrecare male fisico all’offendente;

- non sarebbe giusto silurare vignettisti graffianti solo se accusati di antisemitismo o massofobia (ad es. qui2009) e tollerarli o sublimarli quando graffiassero simboli di altri credo