Padre RANIERO CANTALAMESSA, cardinale da 2020.10

«non c'è amore senza sacrificio. In questo senso, Paolo ci esorta a fare dell'intera nostra vita "un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio"

<wikipedia> teologo, predicatore e accademico italiano dell'Ordine dei frati minori cappuccini, dal 1980 predicatore della Casa Pontificia.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 23/04/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: vangelo della sofferenza

 

2020.11.19 <agensir> Concistoro: padre Cantalamessa chiede la dispensa dall’ordinazione episcopale, “Voglio morire con l’abito francescano”. Alla mia età (86 anni, ndr.) c’è ben poco che potrei fare come ‘pastore’; d’altra parte, quello che potrei fare come ‘pescatore’ posso continuarlo a fare annunciando la parola di Dio”.

 

2020.10.26 <Cavalcoli>: le tesi della dogmatica buonista sulla sofferenza (dedicato al card Raniero Cantalamessa) [CzzC: a differenza di padre Cavalcoli condivido alcune tesi, che non mi sembrano "ad usum delphini"; concordo con Cavalcoli nel dissentire da altre tesi come la 9. Non sono all'altezza di fare teologia della sofferenza; mi limito a pensare a Cristo sulla croce e mi conforta essere ancora capace di qualche piccolo gesto paragonabile seppur lontanamente al Cireneo].

 

↑2020.10.25 <google> Padre Raniero Cantalamessa viene nominato cardinale da Fr1

 

↑2015.11.26 <zenit>: Padre Raniero Cantalamessa al Sinodo anglicano: “Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano”.

 

↑2014.mm.gg <wikipedia> il teologo Padre Ermes Ronchi <google> dal 2009.11 al 2014 ha sostituito Raniero Cantalamessa nella conduzione della rubrica Le ragioni della Speranza all'interno del programma di cultura cattolica A sua immagine. La conduzione di Ermes Ronchi ha la caratteristica di associare sovente il commento* del Vangelo alla visita di una comunità di ispirazione religiosa. Nel 2016 fu chiamato da Fr1 a tenere gli esercizi spirituali alla Curia romana.

* «Mi sento servo, ministro al servizio della Parola: è la passione, è il richiamo, la fonte, la roccia, il nido della mia vita. Annunciare la Parola, scrivere della Parola, tradurla nel linguaggio di oggi sono le pietre miliari del mio cammino quotidiano»

 

↑2013.02.24 Fractio Panis 2013-Feb-Mar pag 3, catechesi per Quaresima 2013: «Gesù nel suo insegnamento dice: “Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 12,7). I sacrifici centrano l’uomo su se stesso, sulla propria perfezione spirituale, la misericordia orienta l’uomo al bene del fratello. Sacrifici, penitenze, mortificazioni infatti non fanno che centrare l’uomo su se stesso [CzzC: userei le parole di R.Cantalamessa <qumram> su Mt 12,7 per ricordare a questo solone senza firma che «non c'è amore senza sacrificio. In questo senso, Paolo ci esorta a fare dell'intera nostra vita "un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio"»] e nulla può essere più pericoloso e letale di questo atteggiamento. [CzzC: «di questo passo si può arrivare a rigettare tutto l'aspetto ascetico del cristianesimo», direbbe ancora R. Cantalamessa]. La Quaresima non è orientata al venerdì santo, ma alla Pasqua di risurrezione. [CzzC: altro che et- et come ci insegna il Magistero petrino forse superato da certa leadership ignaziana]. Per questo non è tempo di mortificazioni, ma di vivificazioni. Si tratta di scoprire forme nuove, originali, inedite, di perdono» [CzzC: perdono inedito anche verso di te, caro anonimo confondente. All’Ufficio catechistico diocesano chiedo aiuto al discernimento in merito].

 

↑2009.04.12 <avvenire> I peccati personali, rifiuto di Dio, sono la causa ultima anche dei mali sociali che affliggono l’umanità. Lo ha rilevato padre Raniero Cantalamessa, nella predica della passione tenuta ieri pomeriggio davanti al Papa ed alla Curia Romana nella Basilica Vaticana. Cristo non ha soltanto denunciato e vinto il peccato; ha anche dato un senso nuovo alla sofferenza, anche a quella che non dipende dal peccato di nessuno, come, appunto, il dolore di tante vittime del terremoto che ha sconvolto la vicina regione dell’Abruzzo.