IVO MUSER , vescovo di Bolzano-Bressanone

dal 2011 succeduto a Wilhelm Egger. Al momento della sua ordinazione risultava essere l'ordinario diocesano italiano più giovane

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Pagine correlate: consacrati; libertà di coscienza di espressione e di educazione (art.18,19e2.3 della dichiarazione universale), reato-peccato

 

↑2015.01.03 <laNuovaBussolaQ>: Il Vescovo Ivo Muser su omosessualità: «... La Chiesa non condanna nessuno, ma mette in risalto l’importanza dell’unione tra uomo e donna. Tutto qui ... la nostra missione è quella di mettere in risalto l’unione specifica che per noi cristiani ha a che fare con la creazione» E’ il solito menù omertoso di alcuni cattolici: ... era necessario aggiungere che la Chiesa condanna l’omosessualità come condizione intrinsecamente disordinata ... parrebbe che solo per i cristiani (/per chi crede) vada bene il modello di matrimonio contratto da un uomo e una donna ... [CzzC: discernerei un possibile errore su entrambi i fronti:

1) la riduzione* giornalistica fa apparire Muser un po’ pressapochista, timoroso della cultura dominante tanto da

- limitarsi* ad affermare un’ovvietà per i credenti del Libro (Genesi: “maschio e femmina li creò”),

- degradarla a unione specifica da mettere in risalto ... tutto qui”.

Molto più coraggio e chiarezza ebbe Bressan in merito e molto più esplicito fu Papa Francesco sulle adozioni gay (“invidia del demonio), ben altro che limitarsi* ad un mettere in risaltoche nemmeno gli omosesssisti più intimidatori ci negherebbero.

(*) Se il ”tutto qui” non fosse un inciso del giornalista, potrebbe farci ricordare renneriana maestria: una specificità di unione così poco impegnativa sul piano pratico che la maggior parte delle legislazioni dei paesi cristiani massonicamente ispirati la contempla optabile rispetto ad altre specificità, tanto che i cristiani di matrice anglo- luterana potrebbero dire a Muser “parla per i tuoi cattolici, non per anche gli altri cristiani come noi, che non intendiamo tradurre in inibizioni legislative una storia che semplicementeha a che fare con la creazione, e che la scienza di Darwin dimostra fantasiosa”.

2) Attenzione però a non confondere i concetti di reato e peccato, pretendendo che la maggioranza democratica riconosca l’omosessualità come condizione intrinsecamente disordinata e opponendosi al riconoscimento anagrafico delle relative convivenze; se accettiamo la democrazia, dobbiamo accettare che le maggioranze possano legalizzare ciò che la comunità internazionale non abbia messo al riparo dal criterio di maggioranza: vedi dichiarazione universale dei diritti umani;

- se ciò non riconoscessimo, commetteremmo lo stesso errore di chi tenta di criminalizzare il Vaticano come torturatore perché non ammette l’aborto;

- ciò ammesso, invece, proprio la suddetta dichiarazione potremmo invocare per esigere dal legislatore, anche quando fossimo minoranza,

- di rispettarci pienamente i diritti tutelati dagli art.18,19,e26,3

- di opporsi agli attentatori di tali diritti, magari tifosi della Scalfarotto,

- di far adottare il principio di precauzione contro le adozioni gay e gli uteri in affitto, (Art.1 della dichiarazione universale dei diritti umani «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti»: facoltizzare i gay a comperarsi neonate/i configurerebbe un venir meno al criterio di precauzione, quantomeno pro suddetto art.1, anche se non leggessimo così tante testimonianze di danni da omosessismo).