RAPPORTI FAMILIARI divenuti TOSSICI: solo da tagliare o anche da tentare di ricostruire?
Mi son permesso di commentare un amico che su facebook ha rilanciato questo post di Narcisismo patologico avente titolo «non aver paura di TAGLIARE i RAPPORTI con i FAMILIARI».
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/04/2025; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2025.04.16 Mi son permesso di commentare un amico che su facebook ha rilanciato un post di “Narcisismo patologico” avente titolo «non aver paura di TAGLIARE i RAPPORTI con i FAMILIARI» (vedine il contenuto in nota1).
Non oso polemica, ma solo umile discernimento e chiedo preventiva venia se ti fastidiassi con il linguaggio matematico della proporzionalità inversa.
Mi pare che stia montando in gran cassa la terminologia di «rapporti familiari TOSSICI», mentre il numero di fatture pagate agli psicologi invocati per trattarli sta crescendo in maniera che pare ben più inversamente che direttamente proporzionale al numero dei legami familiari registrati in anagrafe comunale, dal che, quantomeno stando alle correlazioni matematiche, dedurremmo che la tossicità della relazione ha una radice più profonda di quella che attiene alla "promessa di legame affettivo” che sta alla base dello stato di famiglia anagrafico: la suddetta correlazione rimanda piuttosto al CUORE DELL'UOMO che pare stia perdendo in umanità e non solo per quanto riguarda le relazioni familiari.
Convengo che in certe situazioni sia meno dannosa una separazione piuttosto che una convivenza odiosa o addirittura violenta, ma con l'occasione potremmo anche ricordare la storia di tante relazioni che, entrate in crisi, sono state recuperate e sanate con grande soddisfazione dei partners e dei relativi congiunti, soprattutto se ci si fida anche della Grazia del Sacramento
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Nota1: contenuto del post di “Narcisismo patologico”:
Non avere paura di tagliare i rapporti con i familiari.
La nostra società ci ha condizionato a credere che la famiglia dovrebbe essere il legame spirituale che nessuno dovrebbe rompere. Tuttavia questo non è sempre vero. Talvolta può essere necessario, per la tua stabilità mentale ed emotiva, mantenere una certa distanza da alcuni membri della famiglia, anche se ciò significa separarli per un tempo indefinito. Un membro della famiglia tossica può fare più danni di un amico o conoscente».
[CzzC: faccio notare il ricorso alla figura retorica della sineddoche (“il tutto per la parte”) laddove l’autore passa dal dire tossica una relazione al dire tossica la famiglia, trucco dialettico che potrebbe tradire l’intento surrettizio di screditare la famiglia più che di aiutarne i membri a liberarsi dalla tossicità: sarebbe un indicatore di certa ideologia enfatizzatasi dal ’68 (famiglia struttura piccolo-borghese) che con l’acqua sporca butterebbe via anche il bambino].