L'Europa ha anche radici islamiche secondo Sandro Boato

per cui non sarebbe corretto citare le radici ebraico cristiane senza citare quelle islamiche

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 02/10/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Art18,19 e 26.3, diritti umani islamici, scristianizzati, non sposare un infedele

 

2003.10.11 secondo Sandro Boato (architetto, padre dei verdi, †2019, fratello del 68ttino sociologoTN Marco Boato) le radici dell'Europa sono anche islamiche. [CzzC: facendosi invaghire dalle fontane di Cordoba per negligere le nostrane, ci propone testimonial cinematografici e manipola surrettiziamente la storia, a riprova di quali siano le matrici della cultura dominante intentate a contrastare chi ancora si appellasse alle radici cristiane nella nostra civiltà]

 

Da <l'Adige> Anche l´Islam è «europeo» - di SANDRO BOATO

 

1. La proposta dell´imàm del Trentino-Alto Adige/Südtirol, Aboulkheir Bréigheche, di introdurre nella scuola regionale e in quella italiana l´insegnamento del Corano ha - al di là dell´obiettivo concreto e condivisibile - il pregio di far discutere sull´Islàm, sulle diverse situazioni che vi si riconoscono, sul rapporto tra religioni e popoli, sulla differenza tra approccio storico-critico e fondamentalismo.

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La cultura dell´Islam nelle radici dell´Europa  (segue dalla prima pagina)

 

Sconfiggere l´ignoranza della storia è comunque più importante della stessa acquisizione di un testo in sé. Essa fa capire il significato nel tempo dei messaggi contenuti nei tre "libri", in sequenza: la Torah ebraica (intesa come Antico testamento biblico), il Vangelo di Cristo e gli altri scritti del Nuovo testamento, il Corano, pure considerato dai suoi fedeli di ispirazione divina tramite l´arcangelo Gabriele, e per secoli indissolubilmente legato alla lingua araba. Lo stesso Signore comunque - lo si chiami Jahve, Dio o Allah - è il riferimento delle tre religioni monoteiste.

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2. La storia dell´Islàm, del suo nascere con l´égira (l´emigrazione dalla ostile Mecca a Medina nel 622) e con la morte di Maometto/Muhammad (nel 632, ´riconquistata´ la Mecca), del suo espandersi a partire dall´Arabia, verso oriente fino al confine cinese comprendendo parte dei Balcani, e verso occidente fino a governare tre quarti della penisola iberica e la Sicilia, e del suo affermarsi testimonia per alcuni secoli la civiltà più elevata del mondo conosciuto: dalla matematica alla medicina, dall´urbanistica all´architettura, dalla filosofia alla letteratura.

Per dare una misura del salto di civismo e di conoscenza tra la Spagna islamica (al-Andalús) - e al contempo ebraica e cristiana - nel nono e decimo secolo e il resto d´Europa, María Rosa Menocal, docente di spagnolo e portoghese alla Yale University (Usa), scrive che mentre "la biblioteca del califfato di Córdoba ospitava 400 mila volumi, la più importante della cristianità latina non superava presumibilmente i 400 manoscritti" [CzzC: se fosse vero quel che Boato qui riporta, essendo centinaia di migliaia i manoscritti oggi presenti nelle biblioteche di tutto il mondo, risalenti a quel periodo e prima, dovremmo derivare dalla certezza/ipotesi boatesca una delle due tesi:

In attesa che si facciano avanti gli esperti a giudicare, io considero che

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3. La diffusa presenza del libro - con particolare riguardo alla traduzione in arabo del vasto bagaglio della poesia, della filosofia e della scienza dell´età classica, greca, ellenistica e romana - e di Aristotele in particolare - è soltanto uno degli indicatori della straordinaria attrattiva, vitalità e funzionalità della città di Córdoba, capitale di al-Andalús (che abbracciava, oltre all´Andalusìa attuale, gran parte della penisola iberica). Nel film Lawrence d´Arabia, il principe saudita Faisàl rinfaccia agli inglesi ´amanti del deserto´ "le fontane ed i giardini di Córdoba, e la sua illuminazione notturna, che faceva sfigurare un´Europa settentrionale semibuia" [CzzC: Boato ci propone testimonial cinematografici al posto dei dati storici obiettivi: chi s’accontenta gode. Comunque, anche se i nostri esperti di storia dessero credito alla testimonianza di Lawrence d´Arabia , chiediamo a Boato che ci spieghi perché, quando noi occidentali facevamo la rivoluzione industriale, americana e francese, imperniate sul principio di libertà di matrice cristiana (magari abusato dalle regole del mercato, e dai massacratori giacobini e napoleonici, ma pur sempre libertà si sosteneva, non certo di “submission” islamica), i popoli islamici vivevano ancora come 1000 anni prima quando i loro nababbi padroni godevano con tante docili serve nell’harem alle fontane di Córdoba); e oggi, 300 anni dopo quelle rivoluzioni, le loro femmine sono ancora largamente “submission” ai maschi, all’incirca come allora; e nell’Arabia Saudita, ancorché inzuppata di petroldollari, la legge evoluta di quella civiltà evoluta, nel terzo millennio, vieta di vietare ad un 50enne di sposarsi con una bambina “perché anche Maometto si prese in moglie bambine”; sì, so cosa vuoi dirmi Dott. Boato, che molte nostre femmine in video e per strada amano svestirsi più delle loro, forse un po’ troppo esibendo il loro sex-appeal, ma ben venga questa esagerazione come effetto collaterale della difesa della libertà, piuttosto che la submission del velo e del burka e piuttosto che avere padri che ammazzano figlie che trasgrediscono le regole della submission islamica nei vincoli di fidanzamento, padri assassini mai fatwati dai loro principali leader religiosi, che anzi giustificano l’errore addossando la colpa a noi, che non comprendiamo abbastanza la loro cultura, la quale, per evolversi verso il nostro concetto di libertà, avrebbe bisogno ancora di un po’ di tempo e di nostra pazienza e di altre migliaia di vittime innocenti indotte dagli insegnamenti dei maestri di odio; ottime queste radici islamiche culturali, librarie, filosofiche che hanno avuto secoli di tempo per alimentare questo genere di piante e produrre questo tipo di frutti, veramente utili per il bene comune e la qualità della vita nelle nostre città!]

Il libro - in cui Menocal racconta con passione e documentazione "un esempio di convivenza pacifica tra musulmani, ebrei e cristiani", rappresentato da questa città (e da tutto lo stato iberico-islamico), massimo insediamento urbano dell´Islàm, insieme e in concorrenza con Baghdàd - si intitola Principi, poeti e visir (il Saggiatore, 2003), e restituisce agli europei ed agli stessi musulmani di qualunque paese un capitolo straordinario e quasi dimenticato della storia culturale e religiosa dell´area euro-mediterranea.

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4. Da un lato, il dispregio verso l´Islàm di Oriana Fallaci, di numerosi integralisti cattolici, di ampia parte del centro-destra italiano e della destra americana ed europea in genere vi troverebbe materia di confutazione atta a svergognare l´ignoranza di ciò che fu. [CzzC: il solone è Boato, ovviamente, ed eventualmente soloni sono quelli che gli danno ragione; gli altri non sono neanche persone normali, no, sono ignoranti e da svergognare, da bocciare anche in matematica perché si sbagliano a contare i manoscritti delle biblioteche]. Dall´altro lo integralismo (o fondamentalismo) islamista, a confronto con tale passato, si scontrerebbe con una concezione della tolleranza e della convivenza incompatibile con una ideologia nemica del diverso - antiebraica ed anticristiana - che giustifica la caccia all´infedele [CzzC: ma guarda un po’, effettivamente un solone come Boato non può non accorgersi che ‘sti evoluti del terzo millennio danno ancora la caccia all’infedele. State buoni però voi che udite, dobbiamo lasciare ancora un po’ di lustri agli integralisti islamici (mica hanno un papa loro che li tiene a bada e che si può cercare di incriminare se alcuni clerici peccano come i non clerici, pur più raramente): dobbiamo avere pazienza perché ‘sti eredi di Córdoba debbono finire la vendetta contro i crociati e completare il loro ijad, a prescindere dal fatto che il rapporto tra cristiani perseguitati dagli islamici ed islamici perseguitati dai cristiani sia così alto che dovrebbe averli saziati; invece continuano, in compagnia degli integralisti indù e dei magialeni nostrani, cruentamente o incruentamente, a perseguitare i seguaci di Cristo che non si sottomettono (submission) alla loro cultura dominante].

Il lavoro di Menocal mostra infatti come lo stesso Corano, brandito da alcuni come un´arma contro i ´non-ortodossi´, abbia permesso l´instaurarsi della dhimma, cioè del rispetto reciproco fra i tre "popoli del libro" nella Spagna medioevale, con scambi culturali costanti, matrimoni misti, collaborazione operativa fino alla presenza di un ministro degli esteri (visír) ebreo, nel X secolo, e di un vescovo cristiano (che parlava arabo e latino, oltreché il volgare ispanico di quel periodo) nel corpo diplomatico governativo. Citato quest´ultimo da Rosvita, dotta monaca sassone che, sulla testimonianza di lui, scrive una stupefacente descrizione di Córdoba - con settanta biblioteche, 900 bagni pubblici, molte migliaia di negozi, centinaia di moschèe, acquedotti ed acqua corrente, strade lastricate e illuminazione notturna -, definendola "ornamento del mondo" [CzzC: bellissima! E con tanti schiavi e schiave (preferibilmente infedeli) a disposizione dei capricci del nababbo padrone e della sua larga corte, mentre nelle città del resto d’Europa c’era solo odore di stalla, ovviamente, e a Roma le fontane erano brutte e secche]

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5. Come si spiega che una cultura della tolleranza [CzzC: immaginate Boato che va a raccontare della tolleranza islamica alle donne stuprate costrette ad assistere all’agonia di loro padri, figli e mariti, impalati a centinaia sulle colline delle coste devastate dagli islamici, anche vicino a noi, a Bari mi pare …] che produsse straordinarie architetture, giardini e fontane favolose, una regolamentazione delle acque urbane ed agricole mai più raggiunta [CzzC: MAI PIÙ! MAI PIÙ per lo sconsolato solone] per sagacia tecnica-ecologica e paesaggistica, raccolte poetiche e novellistica magistrali - vada in pezzi?

La disgregazione dello stato precedentemente unitario, iniziata per responsabilità del fondamentalismo berbero-maghrebino, ebbe il suo acme nei reyes católicos, Isabella di Castiglia e Ferdinando d´Aragona, che con l´espulsione dalla Spagna, nel 1492, degli ebrei e dei "mori" - voluta dalla Chiesa romana [CzzC: pare che gli ebrei siano stati coinvolti nell’espulsione perché renitenti a mollare il loro sostegno affaristico agli islamici e comunque, pur dovendo riconoscere che ci fu persecuzione nei loro confronti, nulla di paragonabile alle epurazioni naziste: ad esempio mi si riferisce di salvaguardia dei beni posseduti dagli ebrei emigrati/cacciati, effettuata anche con transazioni sulle banche dei paesi destinatari. Certo, forse li costringevano a vendere sottocosto, violenza che va pesata con il metro di civiltà-diritto di 500 anni fa, mentre si veda cosa succede OGGI ai cristiani epurandi dai paesi islamici. - misero le basi

·         del fondamentalismo ´cristiano´ (ma si dovrebbe dire anticristiano) più ipocrita e feroce [CzzC: per dimostrare il teorema delle radici islamiche il nostro solone ha già pesato gli errori di ambo le parti e sentenziato che il dominio della fede cristiana sulle coscienze occidentali è stato più ipocrita e più feroce della submission islamica altrove. Che bilancia ha usato dottor Boato? Quella che usavano a Córdoba i padroni degli harem più numerosi?],

·         della repressione anche degli obbligati a convertirsi,

·         della inquisizione come strumento di governo e di controllo sociale,

·         della successiva conseguente regressione culturale ed economica che renderà per secoli la Spagna un paese al margine dell´Europa [CzzC: nei secoli dopo il 1492 mi pare che la Spagna, che prima era quasi al margine dell’Europa, accrebbe ed estese il suo dominio su gran parte del continente e del globo, in contesa con la Francia, dominio che, splittatosi in due, proseguì con gli Asburgo; e possiamo sorvolare sul fatto che dopo il 1492 il mondo cominciò a parlare spagnolo come mai prima, tanto che ancor oggi è la lingua omogenea più parlata al mondo se escludiamo inglese e cinese; non che io sia un tifoso del potere spagnolo (gli preferisco Manzoni), ma stavamo parlando di marginalizzazione della Spagna dal punto di vista storico nei secoli dopo il 1492; nulla dice il solone della marginalizzazione degli stati islamici, proseguita fino alla metà del secolo scorso quando il petrolio permise loro di comperare quel consenso che con la sola ragionevolezza e corrispondenza all’umano la loro cultura-stato non avrebbe mai ottenuto. Oggi in Europa, se prescindiamo dall’ebraico-cristiano precetto del “non uccidere” (che però strettamente inteso vale solo per pochi residui fedelissimi al Papa), coloro che osservano, senza i paraocchi di Boato, il tipo di “sviluppo” che ha avuto negli ultimi secoli la civiltà islamica rispetto alla nostra, non piangono né si sprecano in esecrazioni per la Spagna liberata dall’Islam, né per il Mediterraneo liberato con la battaglia di Lepanto nel 1571, né per la battaglia che respinse l’assedio islamico di Vienna nel 1683; se quei confronti (cristianamente ne piango la cruenza da ambio le parti), fossero stati persi anziché vinti dalle truppe che vantavano radici cristiane, caro dott Boato, forse qualche Sua stretta parente sarebbe oggi imburkata e magari anche infibulata; scusi, infibulata no? Lo so, l’islam non prescrive obbligatoriamente questa dolce pratica, ma, mi scusi, la sua elevata civiltà islamica, rispettosa dei diritti umani e soprattutto dei diritti delle donne, per alcuni secoli la civiltà più elevata del mondo, non mi pare che abbia fatto gran che in 15 secoli per sradicare la barbara usanza dell’infibulazione nei territori dove detta elevata cultura poteva contare sulla submission di oltre il 90% degli abitanti]

Ciononostante, secondo Menocal, i contenuti ed i valori profondi dell´esperienza trascorsa in al-Andalús penetrarono e si diffusero ovunque nel continente, per le strade più diverse, comprese quelle della ennesima diaspora ebraica.

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6. A conclusione di questi rapidi cenni alla convivenza realizzata in ambito culturale, religioso e politico dall´Islàm in una parte d´Europa, si ricordano due recenti episodi emblematici nell´oriente balcanico, dove il confronto tra mondo islamico e mondo cristiano non va a vantaggio del secondo: il cannoneggiamento e la distruzione del ponte di Mostar, capolavoro dell´architettura rinascimentale turca, da parte delle milizie croate, e quello della biblioteca nazionale di Saraievo, da parte delle milizie serbe, con incenerimento di un milione di libri e di oltre 100 mila manoscritti, nel 1992, in Bosnia-Erzegòvina. L´uno era simbolo rinascimentale della presenza islamica-ottomana nei Balcani; l´altra un monumento alla interferenza e al confronto culturale e religioso tra comunità cristiane-ortodosse, cattoliche, musulmane, ebraiche ed altre. Entrambe testimonianze impareggiabili detestate dall´integralismo di parte cristiana soprattutto.

Quando papa Woityla invoca il riconoscimento ufficiale nella Costituzione europea delle "radici cristiane dell´Europa", ci si deve chiedere se il frutto di tali radici si trovasse nei libri distrutti in quanto simbolo della convivenza interetnica o nei cannoni purificatori di ogni sconveniente mescolanza.

SANDRO BOATO

[CzzC: nella bolgia del conflitto balcanico dove nessuno storico è riuscito a districarsi bene tra le responsabilità e gli odi incrociati, il nostro “imparziale” storico non accenna ad alcuna delle responsabilità di matrice islamica].

[CzzC: oggi 05/10/2010 ho riletto questo testo e osservo che, trascorsi 18 anni dal conflitto balcanico, abbiamo ancora colà non pochi soldati ad impedire che prosegua la distruzione dei millenari monasteri cristiani da parte degli integralisti islamici e per tentare di frenare la pulizia etnica delle minimali minoranze cristiane rimaste impaurite in qualche enclave del Kosovo, stato inventato sulla carta e regalato alla maggioranza islamica come voluto dagli stati islamici maggioritari nell’Assemblea dell’ONU, ma senza che i superstiti cristiani abbiano nemmeno lontanamente le garanzie riconosciute agli islamici in Israele o ai tedeschi in Alto-Adige. Ma stiamocene buoni: cosa sono mai i monasteri cristiani rispetto alle fontane di Córdoba e al ponte di Mostar? Cosa volete che importino 4 superstiti gatti cristiani rispetto ai potenti del petrolio fatto zampillare da Dio nelle terre dei suoi sottomessi?]