Non esiste nell’ISLAM contemporaneo una FILOSOFIA PURA alla Cartesio o alla Kant

Si tratta di un limite a cui erano riusciti a sfuggire alcuni pensatori medievali come Averroè, ma che ora si ripresenta, anche perché il significato metastorico dato al Corano e alla Sunna frena il progressismo riformista, spiega ad esempio da M.Campanini di Uni_TN: Un pensatore come Abdolkarim Soroush (noto come il "Lutero dell'islam") ha dovuto abbandonare l'Iran proprio per aver sostenuto il fatto che il Corano va invece storicizzato.

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2016.07.08 <giornale> Ecco perché l'islam non produce una "vera" filosofia; siega M.Campanini di Uni_TN: "Non esiste, a mio parere, nell'islam contemporaneo una filosofia pura à la Cartesio o à la Kant. Si tratta di un limite a cui erano riusciti a sfuggire alcuni pensatori medievali come Averroè, ma che ora si ripresenta, anche perché il significato metastorico dato al Corano e alla Sunna frena il progressismo riformista: "L'utopia retrospettiva nel pensiero islamico significa che frequentemente l'idea del futuro si è appiattita sul passato; si è preteso cioè di costruire il futuro ripetendo e riproducendo in modo identico ciò che è accaduto nel passato". Un meccanismo del ritorno all'età dell'oro, da cui il pensiero occidentale, nonostante qualche ricaduta, ha iniziato a liberarsi con Galileo. Invece nel mondo islamico la lotta è ancora pienamente in corso. Un pensatore come Abdolkarim Soroush (noto come il "Lutero dell'islam") ha dovuto abbandonare l'Iran proprio per aver sostenuto il fatto che il Corano va invece storicizzato.

 

↑2010.05.31 <Oasis>: Al-Jabri, il filosofo della “Critica della ragione araba” e il suo contributo-ponte tra il pensiero europeo e arabo. Martedì 4 maggio si è spento, all’età di 74 anni, Muhammad ‘Abid al-Jabri, uno tra i più fecondi e discussi intellettuali contemporanei del mondo arabo islamico. I suoi scritti sono diffusi in tutto il Medio Oriente da più di vent’anni e continuano a rappresentare un punto di riferimento per la filosofia araba. <reset2011>:  al-Jabri ritiene che la difficoltà attuale del pensiero arabo-islamico a conciliarsi con la contemporaneità dipenda dalla perdita progressiva di quella dimensione razionale e scientifica del pensiero islamico che aveva invece ispirato pensatori come Averroè, Ibn Hazm e Avempace, che non riuscì a vincere l’inclinazione allo gnosticismo e all’irrazionalismo spiritualista della filosofia islamica orientale, il cui predominio nei secoli avrebbe prodotto quell’«oscurantismo irrazionale» che il potere e la mala politica hanno potuto sfruttare a proprio vantaggio, travisando i messaggi originari della religione islamica