Ideologi di gendercrazia PENTITI, magari ammettendo di aver mentito pro genderinquisizione

come il «mea culpa» fatto, ad es., dal prof. Christopher Dummitt, autore di importanti saggi sul gender: ora ammette di aver falsificato le conclusioni delle sue ricerche

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 25/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2021.05.22 <avvenire> Farmaci bloccanti della pubertà, dietrofront sulla «disforia di genere». Dal Regno Unito alla Svezia alla Finlandia. A fronte dell'incremento dei trattamenti c’è chi discute di «contagio sociale». In Svezia la denuncia dei danni di queste terapie è partita nel 2019. Studi animali mostrano danni cognitivi a seguito dell’uso dei bloccanti; problemi di osteoporosi e cardiovascolari legati agli ormoni cross sex. Per l’Economist «La combinazione di prescrizioni in aumento e prove inconsistenti porta alcuni medici a temere uno scandalo medico», mentre per altri lo scandalo sarebbe cambiare i trattamenti in corso. [CzzC: questi non sarebbero i soli danni da omosessismo: se ne potrà parlare così anche dopo il ddl Zan senza essere accusati di omotransfobia?]

 

↑2019.11.05 <giornale> Lo studioso del gender ammette: "Mi sono inventato tutto". Christopher Dummitt, professore canadese della Trent University e autore di alcuni importanti saggi sul gender, ammette i propri errori: "Faccio mea culpa". Non solo l'ideologia gender esiste, ma chi l'ha sponsorizzata per anni ora si pente e ammette di aver falsificato le conclusioni delle sue ricerche. Per molti attivisti, sottolinea, "dire che il sesso è una realtà biologica equivale a hate speech" e gli ultra-progressisti "accusano chiunque lo affermi di negare l'identità delle persone transessuali e ciò equivale a voler causare danni a un altro essere umano. A tal proposito, il cambiamento culturale è stato stupefacente".