Parroco declina disponibilità del giornalista di Avvenire per il suo concetto di società liquida

Cosa significa cultura o società LIQUIDA?

[CzzC: questa domanda mi fu posta all’uscita da una riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale che respinse la disponibilità di U. Folena di Avvenire a tenere nella nostra parrocchia un incontro pubblico sul tema Famiglia, mentre diverse parrocchie del Trentino avevano accolto con soddisfazione la medesima disponibilità. Alla domanda circa i motivi sottesi al diniego fu risposto (e mandato a dire a Folena per il tramite di Brunella) che quel giornalista non era in linea con la linea pastorale della nostra parrocchia in tema di famiglia. Al che io chiesi in particolare un esempio di tale dichiarata discordanza e, per togliere d’imbarazzo l’autorevole che stava tentando di rispondermi annaspando, aggiunsi «forse perché Folena mette in guardia verso la cultura e la società LIQUIDA?». «Ecco, anche per questo, appunto» fu la risposta datami con sollievo]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 18/07/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Zygmunt Bauman; tifosi di rottura da dissenso teoglib incline al relativistico spirito del mondo

 

2011.05.29 traggo da totus-tuus quanto disse il Papa a Mestre in merito a cultura o società LIQUIDA.]

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AD AQUILEIA E VENEZIA

INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA E DELL’ECONOMIA NELLA BASILICA DELLA SALUTE A VENEZIA

08.05.2011

L’essere Venezia "città d’acqua" fa pensare ad un celebre sociologo contemporaneo [CzzC: Zygmunt Bauman ndr] , che ha definito "liquida" la nostra società, e così la cultura europea: una cultura "liquida", per esprimere la sua "fluidità", la sua poca stabilità o forse la sua assenza di stabilità, la mutevolezza, l’inconsistenza che a volte sembra caratterizzarla.

E qui vorrei inserire la prima proposta: Venezia non come città "liquida" – nel senso appena accennato –, ma come città "della vita e della bellezza".

Certo, è una scelta, ma nella storia bisogna scegliere: l’uomo è libero di interpretare, di dare un senso alla realtà, e proprio in questa libertà consiste la sua grande dignità.

Nell’ambito di una città, qualunque essa sia, anche le scelte di carattere amministrativo culturale ed economico dipendono, in fondo, da questo orientamento fondamentale, che possiamo chiamare "politico" nell’accezione più nobile e più alta del termine.

Si tratta di scegliere tra una città "liquida", patria di una cultura che appare sempre più quella del relativo e dell’effimero, e una città che rinnova costantemente la sua bellezza attingendo dalle sorgenti benefiche dell’arte, del sapere, delle relazioni tra gli uomini e tra i popoli.

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[CzzC: EDUCA 2011 a Rovereto si titola “Educare nell’incertezza”, ma il numero 6/2011 di un diffuso mensile del Trentino ne parla (benino peraltro) storpiando il titolo in “Educarsi all’incertezza”; forse è meglio pensare ad un refuso tipografico piuttosto che ritenere propensa alla LIQUIDITA’ socio-culturale la Direzione della rivista, che arriva gratis ad oltre 100 mila famiglie trentine titolari di tessera SAIT/COOP; lo stesso “forse” ci toccò di pensare lo scorso luglio, quando la rivista ospitò questo articolo a sostegno della tesi che “il dubbio è responsabile, la mancanza di dubbi è irresponsabile”]>