RANA CROCIFISSA: opera sublimata anche da artisti sedicenti cattolici

Il professore di Ca' Foscari G.Barbieri: <corriere>: «Io, cattolico, difendo l'arte libera ... Premetto che non conosco l'artista e le sue opere ...» [CzzC: caro prof. illuminato, ma se non lo conosce, perché si affretta a dare dell'insensato, dello scomposto, del meno evoluto culturalmente a chi ha reagito, magari conoscendo l'artista più di Lei?]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 02/10/2019; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: arte offensiva dei simboli cristiani

 

↑2008.09.02 Da: G.Barbieri  Inviato: martedì 2 settembre 2008 16.09

A: CzzC

Oggetto: Re: Rana crocifissa: Il professore di Ca' Foscari G.Barbieri «Io, cattolico, difendo l'arte libera»

Caro CzzC, lo ha trovato, sono io. Grazie delle sue osservazioni. Lei saprà meglio di me quanto un'intervista debba sintetizzare un pensiero molto più articolato: questo caso non fa eccezione. La richiesta è arrivata di sorpresa, qualche cosa avevo letto, il problema è generale, ho detto la mia, naturalmente il titolo lo fa qualcun altro, e a me non è piaciuto. Amen. Non mi piacciono molto nemmeno le sue osservazioni, e comunque avessi scritto un articolo, ne risponderei al 100%, qui è uno scambio di battute. L'artista austriaco è morto da dieci anni, come ho appreso poi, e quindi meritava forse altre considerazioni. In questi dieci anni, nessuna fatwa, di nessuno... Vedo che non siamo d'accordo, lungi da me pretendere di convincere.

Un cordiale saluto

gb

G.Barbieri

Professore di Storia dell'arte moderna

Dipartimento di Storia delle Arti

e Conservazione dei Beni Artistici

"Giuseppe Mazzariol"  Università Ca' Foscari di Venezia

 

↑2008.09.01 Da: CzzC   Inviato: lunedì 1 settembre 2008 15:43
A: G.Barbieri 
Oggetto:
Rana crocifissa: Il professore di Ca' Foscari G.Barbieri «Io, cattolico, difendo l'arte libera»

Ho letto sul Corriere della Sera l'articolo che accludo ed ho cercato su UniVe il citato professore di Ca' Foscari G.Barbieri perché - per civile trasparenza - vorrei notiziargli i commenti con cui ho accompagnato l'articolo in parola agli amici per i quali curo una rassegna stampa, nell'ambito del volontariato che offro ad un Centro Culturale della mia città (che non cito perché intendo qui assumermi personalmente la responsabilità di questa e-mail, a prescindere dal Centro Culturale). Se non fosse Lei la persona intervistata, Le chiedo venia per il disturbo e La prego di ignorare questa mia e-mail. Se fosse Lei, e avesse il tempo di leggermi, voglia accettare la mia critica non come polemica ma come franchezza tra fratelli sedicenti Cattolici praticanti.

Distinti saluti. CzzC

 

↑2008.08.29 da Corriere.it 29 agosto 2008, articolo di Marisa Fumagalli

Il professore di Ca' Foscari G.Barbieri: «Io, cattolico, difendo l'arte libera»

«Se l’autore voleva dimostrare come oggi tutto viene messo in croce, non batto ciglio». «Il Papa, sollecitato ad intervenire sullo scandalo della rana di Kippenberger, come poteva esprimersi se non stigmatizzando il vulnus al sentimento religioso? Ciò detto, si sono fatti troppi schiamazzi attorno a questo caso».

Il professor G.Barbieri, docente di Metodologia della ricerca storico-artistica a Ca' Foscari e dal prossimo anno Direttore del Dipartimento di Storia delle Arti, non concede nulla al fanatismo. Per chiarire, lui è cattolico, praticante. Ma difende «la libertà espressiva dell'arte». Con qualche paletto: «Sta bene tutto purchè sia frutto di un autentico percorso di ricerca personale, e non un facile espediente per farsi pubblicità, per finire sui media».

Sulla scultura di Kippenberger qual è il suo pensiero?

«Premetto che non conosco l'artista e le sue opere. [CzzC: ma se non lo conosce, caro professore, perché si affretta a dare dell'insensato, dello scomposto, del meno evoluto culturalmente a chi ha reagito - magari conoscendo l'artista più di Lei? Eppoi il messaggio artistico vale anche per quanto viene recepito oltre che per quanto abbia voluto dire l'autore, mentre Lei si limita al processo alle intenzioni dell'autore, perdendo per strada la parte più significativa del reale accadente]. Dalla foto della statua, vedo che si tratta di una rana un po' romanica, per cultura e per segno»

La rana crocifissa, lo sberleffo. Che ne pensa, professore?

«Mi sembra un soggetto in linea con il morboso interesse per il sacro della società d'oggi. Popolata dai cosiddetti atei-devoti che non credono a niente, ma ogniqualvolta si mette in discussione una virgola della religione cattolica». [CzzC: mi pare che a stracciarsi le vesti e a minacciare/uccidere gli autori e i loro fans siano piuttosto certi ismi islamici e dell’induisti ogniqualvolta si toccasse una virgola dei loro simboli, mentre i cattolici incassano - senza ferire - menzogne e sberleffi da libri, giornali, audio-video; ad esempio non pochi artisti disincantati sospettano che il Fo non sarebbe Nobel se molta sua produzione non fosse stata sberleffo per i Cattolici, ed io sospetto che tale credenziale gli abbia risparmiato il ritiro dello stesso premio quando fomentò l'intollerante boicottaggio della fiera del libro di Torino contro gli scrittori israeliani. Caro professore, forse Le piacerebbe che i Cattolici reagissero fatuando gli autori degli sberleffi, come fanno gli integralisti islamici? LeggendoLa mi verrebbe da supporre che sì, perché così Lei riuscirebbe ad essere più convincente nell'accusarli di insensatezza e scompostezza, ben sapendo che queste accuse - verso chi non torce capello all'offensore - trasudano volontà di volerli zittire, per la qual cosa - come sedicente difensore della libertà - Lei verrebbe sberleffato da Voltaire].

E gli artisti?

«Gli artisti ci marciano, cavalcano il trend, fanno a gara a chi dà più scandalo. Insomma, se l'intento di Kiippenberger era blasfemo, dissento. Se invece voleva dimostrare come oggi tutto viene messo in croce, non batto ciglio. Evviva la libertà. [CzzC: comodo questo pilatesco se/se, professore, come se Lei non volesse sporcarsi le mani e l'ermellino con le conseguenze di una presa di posizione non in linea con la cultura dominante]. Fatte le debite proporzioni, non dimentichiamo che Michelangelo subì attacchi molto duri per il suo Giudizio Universale. [CzzC: Michelangelo fu criticato per la presunta offesa al comune senso del pudore arrecata dalle nudità veristicamente dettagliate nelle sue opere: ben altra offesa è quella arrecata al Crocifisso, simbolo della Cristianità, nonostante i Suoi sforzi per banalizzarla come "una virgola". Comunque che onore e goduria per il Kippenberger essere paragonato a cotanto autore in cotanta contesa da cotanto professore, ancorché da costui non conosciuto]».

Nulla di nuovo.

«Infatti. Pietro Aretino, ateo-devoto dell'epoca, andò avanti per anni ad attaccare il capolavoro dell'artista».

Protesta insensata quella di Bolzano?

«Direi di sì. Non mi aspettavo dall'Alto Adige (che ben conosco), evoluto culturalmente, una reazione così scomposta». [CzzC: pensi, caro professore, al Presidente del Consiglio provinciale di Bolzano, che ha prospettato di non candidarsi più nelle prossime votazioni regionali d'autunno, per dissenso verso l'Ente pubblico che confermava l'ostentazione dell'opera da Lei difesa. Franz Pahl, che non conosco, si sporca le mani per la libertà di difesa della propria dignità, senza far male ad alcuno: Lei lo giudica anche masochista oltre che insensato, scomposto, meno evoluto culturalmente, che se la prende per una virgola?]