modificato 01/08/2016

 

Offerta indecente dell’Arabia a Putin perché molli Assad

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Tutto si può comperare coi soldi (persuasione) o con la dissuasione (ricatto)? I wahhabiti provano a fare un’offerta indecente a Putin perché molli Assad, un emblematico mix di persuasione e dissuasione tipico dei potentati: non ti vien da pensare che chi potesse vietare a terroristi di fare attacchi sia un potente manovratore del terrorismo?

 

 

28/11
2014

<sole24h>: Opec non taglia la produzione di petrolio, annuncia il ministro del petrolio saudita, Al-Naimi. La linea di Riad è prevalsa sui falchi come Venezuela e Iran, che premevano per una riduzione di produzione per far risalire i prezzi. La decisione dell'Opec pesa sulle monete di due importanti esportatori come Russia e Norvegia. Il rublo arretra a quota 47,60. <lastampa>: Riad fa la guerra a Teheran a colpi di ribassi del petrolio: Iraniani in difficoltà se il prezzo del barile resta attorno ai 75 dollari. I sauditi sospinti dagli USA così possono indebolire l’eterno rivale [CzzC: e indebolire la Russia: segnalo ad AsiaNews che risponde correggendomi; Putin è costretto a tagliare spese sociali, vede fuga di capitali e rischio di recessione: corre voce che i wahhabiti avrebbero prospettato una decisione Opec più favorevole all’olio-gas russo se Putin avesse accettato di scaricare Assad]

28/11
2014

<lettera43>: Pensionato Bandar bin Sultan, il capo degli 007 di Riad, la mente criminale dell'eterna guerra santa, jihad, tra le potenze musulmane manovrate dagli Us. «Bin Sultan aveva criticato Washington per non aver agito militarmente in Siria e da mesi». Gulf news ha ricostruito come «l'ambasciatore contadino», cresciuto scalando le gerarchie militari saudita alla corte dell'ormai 90enne re Abdullah, «grande fautore dell'intervento in Siria e dell'armare i ribelli contro il presidente Bashar al Assad», fosse stato anche lo stratega diplomatico che, negli Anni 90, «convinse la Russia a non opporsi alla risoluzione delle Nazioni unite per espellere le truppe irachene dal Kuwait, in seguito all'invasione di Saddam Hussein».

Nella sua ultima inchiesta giornalistica il Pulizer americano Seymour Hersh ha attribuito la paternità dell'attacco chimico siriano ai jihadisti di al Nusra: i ribelli islamisti foraggiati di armi (attraverso un corridoio ad hoc creato da sauditi, Qatar e Turchia, con il disco verde degli Usa) e aiutati dai turchi, secondo le fonti qualificate dell'intelligence americana del reporter, a fabbricare il gas mortale sarin. Si sa poi che nell'estate 2013, prima della strage chimica siriana che ha sconvolto il mondo, bin Sultan andò al Cremlino per convincere il presidente russo Vladimir Putin a scaricare Assad, in cambio dell'appoggio di Riad per le condutture di gas nel bacino mediterraneo e dello stop agli attacchi dei terroristi ceceni, per l'Olimpiade invernale di Sochi. Gli andò male. Per gli arcinemici iraniani il pensionamento di Bandar  non cambia molto: «Con o senza Bandar, gli Usa restano dalla parte dei sauditi», ha titolato l'agenzia dei Guardiani della Rivoluzione della Fars.

07/08
2013

<dagospia><internazionale>: Siria, l’offerta indecente dell’Arabia Saudita a Putin per mollare Assad: un contratto da 15G$ per l’acquisto di armi dalla Federazione. I dettagli dell’incontro sono stati pubblicati dal giornale libanese As-Safir, legato a Hezbollah e ostile agli arabi. Secondo As-Safir il principe Bandar si sarebbe impegnato a salvaguardare le basi navali russe in Siria se il regime di Assad fosse stato rovesciato, ma ha anche insinuato attacchi terroristici ceceni durante i giochi olimpici invernali che si terranno a Sochi in assenza di accordi. “Posso impegnarmi a proteggere i giochi olimpici invernali l’anno prossimo. I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza della manifestazione sono controllati da noi”, avrebbe insinuato.