Spiego PERCHÉ nelle mie pagine web sui Valdesi riporto prevalentemente loro parole anticattoliche anziché pure il tanto ben parlare e fare dei Valdesi pro bene comune..

Non intendo surrogare il valore o l'immagine dei fratelli cristiani Valdesi, che sono tra i cristiani riformati più numerosi e organizzati nel nostro Paese, acculturati (facoltà teologiche), presenzialisti (i media della cultura dominante riconoscono loro più spazio ed influenza di quanto gliene spetterebbe in proporzione alla loro densità rispetto ad altre confessioni cristiane e non cristiane presenti in Italia): il popolino direbbe che sono potenti e/o che non sono invisi ai potentii che invece insidiano la Chiesa Cattolica. Perché?

Non è detto che vox populi sia sempre vox Dei, e, comunque, la risposta sarebbe complessa.

Ammetto peraltro che la selezione degli articoli operata nelle suddette pagine può sembrare mirata ad ipotizzare un perché: i Valdesi sarebbero carezzati dalla cultura dominante perché anch’essi, seppure meno offensivamente, dissentono dalla guida e dal Magistero dei cattolici.

Invece attesto che è un altro l’obiettivo primario delle suddette mie pagine, sebbene sia evidente che seleziono espressioni poco lusinghiere dei Valdesi verso i Cattolici, anziché citare le tante parole ed opere buone che i Valdesi esprimono e realizzano, talvolta anche in sinergia ecumenica con noi cattolici: il mio obiettivo è un tentativo di correzione fraterna verso quelle che mi parrebbero parole (vedi Radio1 Culto Evangelico) o opere non orientate al bene comune, ma forse più a captare consenso differenziale, come il mercato fa con la pubblicità comparativa. Segnalai ripetutamente ai fratelli valdesi i miei tentativi di correzione fraterna e talvolta ottenni risposta.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/11/2020; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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